tag:blogger.com,1999:blog-157412342024-03-07T23:54:32.165+01:00penaepanico (no excuse)....perché Ade aveva degli assistenti più indemoniati di lui...penaepanicohttp://www.blogger.com/profile/08645659010544611790noreply@blogger.comBlogger424125tag:blogger.com,1999:blog-15741234.post-54160175081056728442014-05-02T16:34:00.000+02:002014-05-02T16:34:01.717+02:00Crepa
<!--[if gte mso 9]><xml>
<o:DocumentProperties>
<o:Template>Normal.dotm</o:Template>
<o:Revision>0</o:Revision>
<o:TotalTime>0</o:TotalTime>
<o:Pages>1</o:Pages>
<o:Words>75</o:Words>
<o:Characters>430</o:Characters>
<o:Company>albert</o:Company>
<o:Lines>3</o:Lines>
<o:Paragraphs>1</o:Paragraphs>
<o:CharactersWithSpaces>528</o:CharactersWithSpaces>
<o:Version>12.0</o:Version>
</o:DocumentProperties>
<o:OfficeDocumentSettings>
<o:AllowPNG/>
</o:OfficeDocumentSettings>
</xml><![endif]--><!--[if gte mso 9]><xml>
<w:WordDocument>
<w:Zoom>0</w:Zoom>
<w:TrackMoves>false</w:TrackMoves>
<w:TrackFormatting/>
<w:HyphenationZone>14</w:HyphenationZone>
<w:PunctuationKerning/>
<w:DrawingGridHorizontalSpacing>18 pt</w:DrawingGridHorizontalSpacing>
<w:DrawingGridVerticalSpacing>18 pt</w:DrawingGridVerticalSpacing>
<w:DisplayHorizontalDrawingGridEvery>0</w:DisplayHorizontalDrawingGridEvery>
<w:DisplayVerticalDrawingGridEvery>0</w:DisplayVerticalDrawingGridEvery>
<w:ValidateAgainstSchemas/>
<w:SaveIfXMLInvalid>false</w:SaveIfXMLInvalid>
<w:IgnoreMixedContent>false</w:IgnoreMixedContent>
<w:AlwaysShowPlaceholderText>false</w:AlwaysShowPlaceholderText>
<w:Compatibility>
<w:BreakWrappedTables/>
<w:DontGrowAutofit/>
<w:DontAutofitConstrainedTables/>
<w:DontVertAlignInTxbx/>
</w:Compatibility>
</w:WordDocument>
</xml><![endif]--><!--[if gte mso 9]><xml>
<w:LatentStyles DefLockedState="false" LatentStyleCount="276">
</w:LatentStyles>
</xml><![endif]-->
<!--[if gte mso 10]>
<style>
/* Style Definitions */
table.MsoNormalTable
{mso-style-name:"Tabella normale";
mso-tstyle-rowband-size:0;
mso-tstyle-colband-size:0;
mso-style-noshow:yes;
mso-style-parent:"";
mso-padding-alt:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt;
mso-para-margin-top:0cm;
mso-para-margin-right:0cm;
mso-para-margin-bottom:10.0pt;
mso-para-margin-left:0cm;
mso-pagination:widow-orphan;
font-size:12.0pt;
font-family:"Times New Roman";
mso-ascii-font-family:Cambria;
mso-ascii-theme-font:minor-latin;
mso-fareast-font-family:"Times New Roman";
mso-fareast-theme-font:minor-fareast;
mso-hansi-font-family:Cambria;
mso-hansi-theme-font:minor-latin;}
</style>
<![endif]-->
<!--StartFragment-->
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjRJAYGgSFdRXbHw2bE-HWZCFRiLioe01etDNd_QeUJSelv21vjHnc2r9lgdNxLDT-1F1-T7JFMj8rUr3spuUWlyIBvjU9F2uTxe0sgNLZekoYu1TyBFr7Adt5OTmxCEbiUslBs/s1600/IMG_1878.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjRJAYGgSFdRXbHw2bE-HWZCFRiLioe01etDNd_QeUJSelv21vjHnc2r9lgdNxLDT-1F1-T7JFMj8rUr3spuUWlyIBvjU9F2uTxe0sgNLZekoYu1TyBFr7Adt5OTmxCEbiUslBs/s1600/IMG_1878.JPG" height="240" width="320" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;">...Sono all’undicesimo piano in una via dell’upper west
side. Piove. Sono alla finestra. Guardo in basso. Guardo giù. Vedo terrazzi
bagnati dall’acqua e cubi di mattoni che sono case. E parte la mia immaginazione:
Chi ci abita? Chi sono? Cosa fanno? Come sono? Cosa si diranno? Saranno felici?
Si ameranno? Col sole si godranno il terrazzo? New York sotto la pioggia è più
malinconica di Venezia immersa nella nebbia ma per la mia immaginazione è la
stessa cosa. Non fa differenza. La mia immaginazione è come una crepa…Nano nano</span></div>
<!--EndFragment-->penaepanicohttp://www.blogger.com/profile/08645659010544611790noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-15741234.post-91840288851215222042014-03-09T06:35:00.003+01:002014-03-09T06:35:47.164+01:00Io non ho paura<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiSjrGSdGwfYbj9r2QnuUjmKZLFUFgEwqLlASPP3Z2XbckyrPyXzgywCyHSsErhyphenhyphenaf731A5VEAZptDRfYerbp72ppLMT4NRrL5GwNEOgF6XuPaA04gQ5pUzBai_774Oe9TAFTtw/s1600/kylie-620x350.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiSjrGSdGwfYbj9r2QnuUjmKZLFUFgEwqLlASPP3Z2XbckyrPyXzgywCyHSsErhyphenhyphenaf731A5VEAZptDRfYerbp72ppLMT4NRrL5GwNEOgF6XuPaA04gQ5pUzBai_774Oe9TAFTtw/s1600/kylie-620x350.png" height="180" width="320" /></a></div>
<span class="Apple-style-span" style="font-size: large;">Di te non ho paura. Non ho paura quando vi vuoi trascinare nel tuo oblio fatto solo di dubbi e di inganni. Quelli che ci raccontiamo da anni: "Che io, che lui, che noi, che sei, che fai, che poi". Di te non ho paura neppure quando </span><span class="Apple-style-span" style="font-size: large;">mi sto convincendo che sto facendo la cosa giusta, e mi confondi. "Do the right thing", diceva Spike Lee secoli fa. "Whooooo?" risponderebbe adesso Charlie Hides nascosto dietro la faccia di Cher. Di te non ho paura, neppure ora che faccio finta di scalare montagne ma sono sempre alle prese con dune dall'altezza di una tartaruga, probabilmente neppure vera. Di te non ho paura anche se mi tiene stretto come una cintura indossata da un'anoressica in cerca di curve da spacciare per forme. Di te non ho paura neppure quando, per evitarti, mi copro di lacrime per nascondere le mie vergogne. Di te non ho paura ma lo stesso, esausto vorrei non sentirti più. Sparita. Andata. Dimenticata. Per sempre. Nano nano</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;">(nell foto Charlie Hides che fa Cher)</span>penaepanicohttp://www.blogger.com/profile/08645659010544611790noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-15741234.post-69604923675318288962013-11-17T06:08:00.002+01:002013-11-17T17:55:13.233+01:00Ora<span style="background-color: rgba(255, 255, 255, 0); font-size: large;">Oggi succede che il nodo alla gola è diventato mano. E cerca con il mouse tra le dita il suo passato. Nomi che da un po' non pronunciavo: Mario, per esempio. Almoradì per farne un altro. Un punto di partenza che si è trasformato in un organigramma pieno di volti e stupide paure. In un bar di New York strapieno di umanità, solo con il mio Iphone scrivo. Di me. E penso a lui che non mi aspetta più dopo la corsa per andare al bar a bere la spremuta. L'anno scorso lo potevo ancora fare. Adesso non più. Ciao assenza. In fondo mi stai mancando. Ora. Nano nano</span>penaepanicohttp://www.blogger.com/profile/08645659010544611790noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-15741234.post-70148559181121715622013-11-11T02:24:00.001+01:002013-11-11T02:24:47.359+01:00Peti e pareti<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiUU-U9UtE48Kfz-737GbwSy8Kb36TTd5yifMm0JxbRTdq0YW18EZ41fPoum327oZmQFqvmY4UCWudtPeBCds-xI2VWZUOoic_KaIrYGv0IyGTwaZauHCFw4JEhclws6Hu-vs6K/s1600/DSC00054.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiUU-U9UtE48Kfz-737GbwSy8Kb36TTd5yifMm0JxbRTdq0YW18EZ41fPoum327oZmQFqvmY4UCWudtPeBCds-xI2VWZUOoic_KaIrYGv0IyGTwaZauHCFw4JEhclws6Hu-vs6K/s320/DSC00054.JPG" width="320" /></a></div>
<span class="Apple-style-span" style="font-size: large;"><br /></span>
<span class="Apple-style-span" style="font-size: large;">E’ una questione puramente scatologica. O di peti. Che non è poi molto diversa, in fondo. Mi sono abituato a tante cose qui a New York: ai topi che ti attraversano il marciapiede, ai cani al guinzaglio che piscino davanti ai portoni di casa e nessuno dice nulla, alle vocette melliflue delle newyorchesi dell’upper west side . Più o meno a tutto. Ma non ai bagni separati da divisorie appese al soffitto che non arrivano mai al pavimento, isolanti come una t shirt di cotone al Polo Nord. Qui negli States di cessi così ce ne sono a iosa. Anche altri tipi di cessi, che non sanno di esserlo e si sentono irresistibili ce ne sono a iosa. Ma questo è un altro discorso. Torniamo alla mia scatologia. Tu arrivi di corsa in bagno, per esempio, se sei maschio punti al pisciatoio, per fare più veloce, apri con aria indifferente la tua patta, pigli quello che devi pigliare, guardi il muro, nell’attesa che i tuoi reni tornino velocemente a vivere e speri che tutto duri poco, tremendamente poco. Non è esattamente il massimo della vita essere con il birillo in mano ad un palmo (in questo caso non di naso ) da un parete. E se poi, da dietro ti arriva un suono seppur sussurrato che non lascia dubbi sulla sua provenienza , la voglia di essere altrove diventa esponenziale. Ma sei lì. E non poi farci nulla se non girarti, guardare polpacci a penzoloni, pantaloni accartocciati sul pavimento e calzettoni che spuntano da scarpe tendenzialmente improbabili sotto dannate pareti divisorie di compensato più o meno tirato a lucido. Ed è a questo punto che ti chiedi: perché ho bevuto quel bicchiere d’acqua prima di uscire di casa? Il tutto, e arriviamo al punto, sotto una sola faccia stupita: la mia. Per gli altri, gli americani, è normale. Ti scappa vai sulla tazza e la fai. Stop. Così facile e veloce. Zero menate, zero imbarazzo, zero paura di passare per il petomane del locale.Un po’ come la guerra. Hai delle armi che ti avanzano? Due bombe da sganciare da qualche parte del mondo e ti passa la paura. Sarà. Ma io ai loro peti timidi ma pur sempre sfacciati mica riesco ad abituarmi. E’ vero che le pareti sono di cartone anche negli appartamenti, ma almeno lì apri il rubinetto e usi lo scroscio per confondere le lunghezze d’onda. Quanto vorrei vivere sotto le cascate del Niagara… That’s America. Nano nano</span>penaepanicohttp://www.blogger.com/profile/08645659010544611790noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-15741234.post-53874425010268134172013-10-09T04:07:00.001+02:002013-10-09T04:07:49.547+02:00Volano<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiccvDFbq7ZIgtEt7yEiBtsWvm5b7Ix3YDJhQ3mivptRS2rfkrnxUuMt6RY86q5QIVikmINILqUW8FznqQG2_gHxG_EHQ-It1w_Dw_hbn6h7RTDyKi5ajughIqL24IeFCryvop3/s1600/IMG_1247.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiccvDFbq7ZIgtEt7yEiBtsWvm5b7Ix3YDJhQ3mivptRS2rfkrnxUuMt6RY86q5QIVikmINILqUW8FznqQG2_gHxG_EHQ-It1w_Dw_hbn6h7RTDyKi5ajughIqL24IeFCryvop3/s320/IMG_1247.JPG" width="320" /></a></div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;">Le giornate volano. Anche quando ti alzi alle 9 e vai a letto alla una. Come dicono a Milano. Volano perché...perché... perché... Non lo so il perché. Volano e basta. Come gli uccelli. Mica ci chiediamo perché volano. Sappiamo che muovono le ali, zampettano un po' e poi si alzano e... puff. Volano. Ecco, forse succede la stessa cosa anche alle mie giornate. Si alzano e puff spariscono di colpo. Volate via. Speriamo che nessun cacciatore di giornate le impallini. Speriamo. Nano nano</span>penaepanicohttp://www.blogger.com/profile/08645659010544611790noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-15741234.post-35840524114109639652013-09-23T01:10:00.001+02:002013-09-23T01:11:51.945+02:00Union City<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgQT1k_o6lto8fB1rliznZJJfXEldEc_Tji_pu-hsDIJ2Bh0cckrIkBZPbYWAvK6zl1JAFzZiEijZAIQhRCmvqVzWYbe8UTyf9A8vOBD4JXc8r3CcQvrBwbEL8G9_GZwXAIP7fc/s1600/DSC00035.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgQT1k_o6lto8fB1rliznZJJfXEldEc_Tji_pu-hsDIJ2Bh0cckrIkBZPbYWAvK6zl1JAFzZiEijZAIQhRCmvqVzWYbe8UTyf9A8vOBD4JXc8r3CcQvrBwbEL8G9_GZwXAIP7fc/s320/DSC00035.JPG" width="320" /></a></div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;">Qualcuno corre per chi ha vicino. Qualcuno per chi ha lasciato a casa. Altri corrono per sé stessi. Altri ancora per dimenticarsi. Soli e senza gli altri. Corrono tutti. Vanno e vengono come rondini che non fanno primavera. Io non so per chi corro. So solo che Union City è lì vicina. E mi basta per non chiedermi "perché". Nano nano</span>penaepanicohttp://www.blogger.com/profile/08645659010544611790noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-15741234.post-56397936700883473232013-07-09T20:19:00.003+02:002013-07-09T20:19:38.427+02:00Dosto<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgTgw4v-XfB-TXKGpXgCwtQujpqPf7pPd-9PZkg-fjJSxWjYDFpzKb_oM-_dcSAvvmc5p6VteYf5pwtQauCbGfxrSLIWIflrL7ex6vZHaVXRm8TTRAW4rf25UjyZtRtbdMIQsB7/s1600/220px-Dostoevskij_1872.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgTgw4v-XfB-TXKGpXgCwtQujpqPf7pPd-9PZkg-fjJSxWjYDFpzKb_oM-_dcSAvvmc5p6VteYf5pwtQauCbGfxrSLIWIflrL7ex6vZHaVXRm8TTRAW4rf25UjyZtRtbdMIQsB7/s1600/220px-Dostoevskij_1872.jpg" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span class="Apple-style-span" style="font-size: large;">Solo. Come sempre. Contro tutti. Io, </span><span class="Apple-style-span" style="font-family: sans-serif; line-height: 19px;">Fëdor<span class="Apple-style-span" style="font-size: large;"> </span></span><span class="Apple-style-span" style="font-size: large;">e...</span></div>
penaepanicohttp://www.blogger.com/profile/08645659010544611790noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-15741234.post-1937677832478898362013-01-30T10:17:00.001+01:002013-01-30T10:24:09.681+01:00Incosciente<span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhhRiQ7B8hXdR9QD2x-527QCuHtFsGB0mBX23jC2s_Zb9xeeAJP8BHuFR79nMlxSEAPLnhlD4WBOTRkLBN5mdLRN4kKgJoZeRrBN5TzYW1rnkS4K2CmqQSf1Ch7Lz1SZQqqhyphenhyphenEJ/s1600/103864335125736080_h329wNby_c.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="238" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhhRiQ7B8hXdR9QD2x-527QCuHtFsGB0mBX23jC2s_Zb9xeeAJP8BHuFR79nMlxSEAPLnhlD4WBOTRkLBN5mdLRN4kKgJoZeRrBN5TzYW1rnkS4K2CmqQSf1Ch7Lz1SZQqqhyphenhyphenEJ/s320/103864335125736080_h329wNby_c.jpg" width="320" /></a></div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;">Domani non lo so. Oggi è così. Volo. Ma in realtà sono fermo sulle mie posizioni da troppo tempo per non essere stanco, Bum Bum. La musica che sento mi strappa lontano. Lì i ricordi sono ancora vivi. Il fumo, la gente, gli sguardi, la traccia di una serata che non sai con chi finirà. <span class="Apple-style-span" style="background-color: #999999;">Volo. Ma lui no. Lui non può volare</span>. Aspetta che qualcuno lo porti con sé e gli chiuda gli occhi per sempre. Non so se invidiarlo o piangerlo. Se cercarlo nei miei sogni assetati di verità, per chiedergli cosa sarà di noi senza di lui o lasciarlo andare dove il sonno lo sta trattenendo ormai da giorni. Come se lui sapesse. Cosa? Non lo so. <span class="Apple-style-span" style="background-color: #666666;">Nessuno può sapere cosa succederà domani</span>. Appunto. Domani non lo so. </span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;">"<i>E un giorno il cielo si aprirà e mi racconterà che tu, tu sei la solita illusione, ma fino allora fammi vivere così nell'incoscienza ormai di chi confonde il sesso con l'amore</i>".</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;">Nano nano.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">(</span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">nella foto il porno-attore </span><span class="Apple-style-span" style="font-family: sans-serif; line-height: 19px;">François Sagat</span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">)</span></span>penaepanicohttp://www.blogger.com/profile/08645659010544611790noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-15741234.post-47489279153789182212012-11-27T10:52:00.000+01:002012-11-27T10:52:08.618+01:00La foto<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg7An_LcuwiXQ2ZhT2nae93I4V41sAFdhHY_Jk-gz1CaemBaIg7ceZwPhA45mJRHf1XCg9jvp3HjPaX7iOQbO_2RchjHnUbVUotovOI3SJforZXb4lSRE-dRMYECMCe_8fwgx9N/s1600/ciro-immobile-il-nostro-top-player-L-KmAbTc.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="179" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg7An_LcuwiXQ2ZhT2nae93I4V41sAFdhHY_Jk-gz1CaemBaIg7ceZwPhA45mJRHf1XCg9jvp3HjPaX7iOQbO_2RchjHnUbVUotovOI3SJforZXb4lSRE-dRMYECMCe_8fwgx9N/s320/ciro-immobile-il-nostro-top-player-L-KmAbTc.jpeg" width="320" /></a></div>
<span class="Apple-style-span" style="font-size: large;">La foto è questa: tu fermo sulle scale e io che non riesco ad abbracciarti. Non ce la faccio. Le mie braccia sono ferme, immobili. Ti guardo, ma il mio cuore non palpita più come vorrei io. <span class="Apple-style-span" style="background-color: #cc0000;">Il sangue non viene pompato da nessuna parte e quindi tutto rime com'è</span>. Si è rotto qualcosa sento, dentro di me. Il motivo mi sfugge. Forse un tuo sguardo, una tua parola, una tua fuga, una tua domanda trattenuta. Qualcosa che non mi è andato. Qualcosa che ha bloccato il mio entusiasmo, il mio fiume in piena, la mia diga. E quando il fiume si ferma per me è finita. <span class="Apple-style-span" style="background-color: #cc0000;">Fatico a ricominciare a credere. </span>Anche a me stesso. Purtroppo. Nano nano</span>penaepanicohttp://www.blogger.com/profile/08645659010544611790noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-15741234.post-3912548952003129762012-11-20T15:06:00.001+01:002013-10-09T04:11:02.314+02:00Oggi so di California<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi9QdzkWbiLwgbrsPXUhZUxBirUMR_NUpUaZ7AQBZLnYVxTuOAi_CmEj3KbSoGmamkWroPr27P1YXiOw_Ru60ewKun3IMKzPIJnXtAW1Mm0S8FxejXvr_pzBc1Kxh0iN9mY8_0-/s1600/birds23.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="160" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi9QdzkWbiLwgbrsPXUhZUxBirUMR_NUpUaZ7AQBZLnYVxTuOAi_CmEj3KbSoGmamkWroPr27P1YXiOw_Ru60ewKun3IMKzPIJnXtAW1Mm0S8FxejXvr_pzBc1Kxh0iN9mY8_0-/s320/birds23.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<span class="Apple-style-span" style="font-size: large;">Tra Bodega Bay e Tiburon Oggi sono lì. I mie pensieri sanno di valigia umida e scarpe strette. Di una lingua che vorrei fosse mia e di un'altra che non riesco a dimenticare. Pensieri che vengono avanti timidi, impacciati, consci di essere ripetitivi. Per questo teneri nella loro programmatica fantasia distruttiva. Bodega Bay hanno girato un film. Tiburon mi porta invece ad una stupida canzone, che non so neppure se esiste. Mi vedo in California alle prese con il vento e con qualcosa che devo fissare forte per paura che altrimenti voli via lontano.<span class="Apple-style-span" style="background-color: #6aa84f;"> Mi vedo dentro una cerata con la mani che sanno di lavoro e le rughe sulla pelle che sanno di natura. </span>Non di smog. Mi vedo solo che aspetto qualcuno che non torna da un posto nebbioso dove le vetrine ti portano via. Arriva e comincia il nostro mondo. Fatto di cose nostre. Bodega Bay e Tiburon. Oggi so di California. Nano nano</span>penaepanicohttp://www.blogger.com/profile/08645659010544611790noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-15741234.post-72971938973925181392012-09-28T00:16:00.002+02:002012-09-28T00:18:24.530+02:00l'onda<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjAbsv3pAtvlCrgOT6F_fxGG6_A8LSmqGRoplqnd17wEx7GoS7bNyclpqclA7WzvyTy6QXRN_FTlVldpRhZ-wnj7vlO8ngS4BTuCe7E3h_MjzoGX4GHCgi6ZXsr0_C3EpLoQtsk/s1600/Was+es+ist.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjAbsv3pAtvlCrgOT6F_fxGG6_A8LSmqGRoplqnd17wEx7GoS7bNyclpqclA7WzvyTy6QXRN_FTlVldpRhZ-wnj7vlO8ngS4BTuCe7E3h_MjzoGX4GHCgi6ZXsr0_C3EpLoQtsk/s320/Was+es+ist.jpg" width="215" /></a></div>
<span class="Apple-style-span" style="font-size: large;">L'onda è li ferma, pronta a travolgermi. A portarmi con lei. Mi piace quest'onda. Mi piace il suo sapore dolce che sa di incenso. Mi piace il suo sguardo che non riesco a capire. Lo guardo. Lo sguardo. Mi vorrei perdere dentro. Ma come sempre sono fermo. Penso. Voglio. Sogno. Mi vedo. Poi di colpo ancora una volta il buio e una mano che mi sveglia. Piano. L'onda è vicino a me. Mi sorride. Il mio cuore comincia a scaldarmi. Forte. Fa caldo. <span class="Apple-style-span" style="background-color: #e06666;">E ho voglia di una sua poesia.</span> Non è per me. Non importa. Arriva a me. E questo mi basta. L'onda forse non vuole portarmi più via. Vuole lasciarmi qui. Sta dicendomi qualcosa che non riesco a capire. Forse vuole fermarsi dove sono io. In silenzio. Nano nano</span>penaepanicohttp://www.blogger.com/profile/08645659010544611790noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-15741234.post-44071183172494865322012-09-02T00:12:00.002+02:002012-09-02T00:12:24.154+02:00Io<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjWeTYdg-R6myQ3uULsJL1NY72rGY4yyRhLFc5vLrMfa5OCQwF_-muqm_BsPV3BkHc1wVJ8tQbqYCazwDiL4AUVq_i9XVZrrtvBIbjlfRdDwTyUQyrwnkW1nxQI_zc3jn84Bk-8/s1600/luna-di-giove-io.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjWeTYdg-R6myQ3uULsJL1NY72rGY4yyRhLFc5vLrMfa5OCQwF_-muqm_BsPV3BkHc1wVJ8tQbqYCazwDiL4AUVq_i9XVZrrtvBIbjlfRdDwTyUQyrwnkW1nxQI_zc3jn84Bk-8/s320/luna-di-giove-io.jpg" width="320" /></a></div>
<span class="Apple-style-span" style="font-size: large;"><br /></span>
<span class="Apple-style-span" style="font-size: large;">Sono quasi tutti qui davanti a me. I miei "io" futuri. A meno che domani non finisca di respirare di colpo. Così. Nauseato dall'ossigeno, bramoso di buio e fuoco. Così. Stecchito per uno dei miliardi motivi per cui uno stecchisce. Ma facciamo finta che non succeda né domani né nei prossimi quattro decenni. <span class="Apple-style-span" style="background-color: #f6b26b;">Sono tutti qui davanti a me i miei "io" futuri</span>. Li guardo. Alcuni mi fanno paura, altri tenerezza, altri ancora mi sono indifferenti. Alcuni "io" sono assenti, altri duri e scontrosi. Alcuni parlano, alcuni stanno zitti. I più audaci cantano. La maggior parte di loro ascolta. <span class="Apple-style-span" style="background-color: #f6b26b;">E io, ora li guardo sapendo che tra poco potrei essere al posto loro</span>. Non ci saranno più tavoli per ballarci sopra, watt per assordarmi, passaporti capaci di sedare il sogno che mi separa dagli altri. Non ci sarà nulla di tutto questo in quegli "io" futuri. Nulla. <span class="Apple-style-span" style="background-color: #f6b26b;">Per questo mi fanno paura</span>. E per esorcizzarla, questa paura, li guardo sorridente. "Sono vostro amico", vorrei dire. Ma loro non ci stanno alle mie bugie. E mi lasciano solo, teso, a pensare a loro. I miei "io" futuri. Nano nano.</span>penaepanicohttp://www.blogger.com/profile/08645659010544611790noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-15741234.post-85510942351162627622012-07-05T12:45:00.001+02:002012-07-05T12:45:14.434+02:00Avrei<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhPFnzlyVpYdmoU5Is7SRkJZjcuq143guHkwcbrGEWXnFApjKif91WpJLvkQXFiSiQKfB6N-kttOwfP2Qp9Gll2gEiRu4D4biogscoyekzDn44OWV_ODZGL9xkvYsOVji5Tvcol/s1600/IMG_1494.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhPFnzlyVpYdmoU5Is7SRkJZjcuq143guHkwcbrGEWXnFApjKif91WpJLvkQXFiSiQKfB6N-kttOwfP2Qp9Gll2gEiRu4D4biogscoyekzDn44OWV_ODZGL9xkvYsOVji5Tvcol/s320/IMG_1494.JPG" width="320" /></a></div>
<span class="Apple-style-span" style="font-size: large;">Ci siamo. La sento. Arriva. Mi inonda. Bastarda. Vorrei scappare. Non farmi raggiungere. Evitare di pensare. Scacciarla. Fuggire. Nascondermi. Confondermi tra tanta gente. Ma so che quella fottuta sensazione mi riconoscerebbe lo stesso, mi prenderebbe lo stesso, mi terrebbe stretto lo stesso ai suoi sterili tentacoli. Per stringermi fino alla resa dei conti. Per vedermi capitolare. Sconfitto tra mille rimorsi e un milione di rimpianti.</span><span class="Apple-style-span" style="font-size: large;"> </span><span class="Apple-style-span" style="font-size: large;"><span class="Apple-style-span" style="background-color: #cccccc;">“Avresti”, mi suggerisce. E da qui il baratro dei miei ricordi che schizzano alla velocità della luce in cerca di un’approvazione che non c’è</span></span><span class="Apple-style-span" style="font-size: large;">. Che non viene. Che non riesco a gridare. “Avresti”. Sì lo so. Avrei dovuto rimanere in Spagna, avrei dovuto fare l’architetto, avrei dovuto innamorarmi più tardi, avrei dovuto lottare per i miei sogni, avrei dovuto esistere, avrei dovuto mollare il colpo prima, avrei dovuto fottermene, avrei dovuto fottere, “avrei”, “avrei”, “avrei”. Quante cose “avrei dovuto fare”.</span><span class="Apple-style-span" style="font-size: large;"> </span><span class="Apple-style-span" style="font-size: large;"><span class="Apple-style-span" style="background-color: #cccccc;">Ci siamo. La sento. Arriva. Mi inonda. Bastarda. Vorrei scappare. Ma non riesco e scrivo. Di lei.</span></span><span class="Apple-style-span" style="font-size: large;"> </span><span class="Apple-style-span" style="font-size: large;">Nano nano.</span>penaepanicohttp://www.blogger.com/profile/08645659010544611790noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-15741234.post-75213019355082069542012-06-28T10:54:00.003+02:002012-07-05T21:25:42.099+02:00Sii<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEid6go4xkQJskzcJ0REzU9Koa2FyqsnQ8wGDaemF_NVVmZQp3bV6qEMSeUgWW6myX8exhToo2kTI1kKzZPkkE3K6HwAdNKH776ufvpXBQakdqHZCKxp5GGOimlcXckkoX6nzUee/s1600/ibiza+2012.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEid6go4xkQJskzcJ0REzU9Koa2FyqsnQ8wGDaemF_NVVmZQp3bV6qEMSeUgWW6myX8exhToo2kTI1kKzZPkkE3K6HwAdNKH776ufvpXBQakdqHZCKxp5GGOimlcXckkoX6nzUee/s320/ibiza+2012.jpg" width="320" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<span class="Apple-style-span" style="font-size: large;">Sono davanti al bar sotto casa. Mi saluta il barista che sta
tornando da qualche commissione. Il marocchino amico mio, quello che mi chiede
sempre come sta mia moglie, il figlio, la sorella i nipoti i parenti tutti, mi
dice se gli pago il solito cappuccino con brioche che generalmente gli offro.
Il barista sente e gli commenta scherzando: “Ma sei proprio una puttana, sempre
a chiedere”, o qualcosa del genere. Mentre lo dice io e lui stiamo entrando nel
bar, lui per lavorare io per pagare il conto del mio amico marocco. Il barista:
“<span class="Apple-style-span" style="background-color: #93c47d;">Parlavo di lui e non di te, anche se non credo ti sei offeso perché la faccia
da puttanella ce l’hai anche tu</span>”. Io lo guardo semi basito, mi vedo con lo sguardo
ammiccante in cerca di elastici pronti ad esplodere, poi biascico qualcosa
senza senso, come il resto della conversazione. Esco, saluto il mio amico e mi
dirigo verso l’automobile. Sì, automobile, non macchina. Io sono l’unico che la
chiama così. Lo so. Quindi, dicevo, mi dirigo verso l’auto e penso : “Ma cosa
ho sbagliato nella mia vita? Perché non mi sono dedicato a fare quello che la
gente pensi faccia?”. “Sii quello che sembri”, ha scritto Lewis Carroll mentre trascinava la sua Alice tra le meraviglie. Puttana eva… saperlo prima. Nano nano</span></div>penaepanicohttp://www.blogger.com/profile/08645659010544611790noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-15741234.post-4136223556261793612012-06-10T00:02:00.000+02:002012-06-10T00:02:41.999+02:00Esteticamente nebbiosi<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjE8hz5LR7U6Op6ol0wyrioLgJyW_sMSAgupfcrmUouysbmN3YN3dour223Ih2YSVba5qEUDVZM79CT4Qzpm0Kir6pJz1QvPnUBZYXN2RC5gqj9eyeiNH7MZbNGFtt9hgiZP0pg/s1600/nebbia-milano.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="216" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjE8hz5LR7U6Op6ol0wyrioLgJyW_sMSAgupfcrmUouysbmN3YN3dour223Ih2YSVba5qEUDVZM79CT4Qzpm0Kir6pJz1QvPnUBZYXN2RC5gqj9eyeiNH7MZbNGFtt9hgiZP0pg/s320/nebbia-milano.jpg" width="320" /></a></div>
<span class="Apple-style-span" style="font-size: large;">E' un fatto di estetica. Null'altro. Pura estetica. Ci sono cose fastidiose alla vista. <span class="Apple-style-span" style="background-color: #999999;">Uomini e donne, fastidiosi alla vista. Io la chiamo tendenza. Quelli e quelle che "tendono a..."</span>. Tendente a tronista, tendente a soubrette, tendente a eleganza, tendente a signorilità, tendente a truzzo. Tutto ciò che tende a qualcosa e che non è qualcosa lo detesto. Ecco perché in questa epoca dove l'estetica è diventata un optional, dove lo "stare bene con qualcosa" è stato sostituito da "assomigliare a qualcosa", a uno status, un simbolo, un'emozione, un look, Milano mi dà fastidio. La trovo sfacciata nella sua arroganza, soprattutto quando ti sbatte in faccia la sua mancanza totale di fascino. Milano e i milanesi sono privi di fascino. Perché non esistono più nella loro estetica ma semplicemente "tendono a". Nella loro testa, probabilmente, tendono ad essere londinesi, o parigini, o semplicemente distinguibili cittadini lombardi. <span class="Apple-style-span" style="background-color: #999999;">Ma è difficile essere "distinti dagli altri" quando si è omologati verso il basso.</span> Molto difficile. L'omologazione non fa rima con distinzione. E' un ossimoro. Come dire, per esempio, che a Milano è divertente. Anzi: esteticamente divertente. Impossibile. <span class="Apple-style-span" style="background-color: #999999;">Rivoglio la nebbia così mi impedisce di vedere</span>. Nano nano</span>penaepanicohttp://www.blogger.com/profile/08645659010544611790noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-15741234.post-13369235212187904892012-06-07T16:50:00.004+02:002012-06-07T16:50:51.930+02:00Tragame tierra<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj2k_ZxT-bwm-DXSfJ6bHO7H1f7YGi2-n3QWwp6TehHAwbROEBGQC3x_WYDUnuAKl6OW5vBCoUrnEEjMoAy-RCHh4QO_1lUcp8SYEPM8JGmLuk2bVYk_KG5x09BwzaU9P9_5tGL/s1600/388421_10150403944024147_514085749_n%5B1%5D.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" fba="true" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj2k_ZxT-bwm-DXSfJ6bHO7H1f7YGi2-n3QWwp6TehHAwbROEBGQC3x_WYDUnuAKl6OW5vBCoUrnEEjMoAy-RCHh4QO_1lUcp8SYEPM8JGmLuk2bVYk_KG5x09BwzaU9P9_5tGL/s320/388421_10150403944024147_514085749_n%5B1%5D.jpg" width="239" /></a></div>
<br />
<span style="font-size: large;">Scena numero uno: fuori dal lavoro incontro la mia vicina di casa col suo collega architetto. <span style="background-color: #cfe2f3;">Siamo in mezzo ad un rondò</span>. Io sulla motoretta, loro a piedi in attesa di salire sull'auto parcheggiata a pochi metri da noi. Mi parlano di un progetto tv gestito dai soliti nomi. Io che non so come esprimetre il mio disappunto mi limito a dire. "Porca eva ma quelli non mollano mai il colpo? Forza cancro, ti viene voglia di dire"</span><br />
<span style="font-size: large;">Scena numero due: sto facendo running nel giardinetto vicino a casa che a Milano chiamano parco. Con la mia musica nelle orecchie faccio i miei giri passando ripetutamente davanti ad un gruppo di persone. Io ho occhi solo per un ragazzetto dalla cresta alta e dal sorriso malizioso che parla con la fidanzatina. Lei ai miei occhi sembra una tredicenne. Dopo vari passaggi, il gruppo si sbraccia per salutarmi. Capisco di colpo che sono altri miei vicini di casa. Preso dallo stupore e dall'imbarazzo di non averli salutati prima, rallento la corsa, tolgo un auricolare e grido, rivolgendomi alla ragazza che ha 19 anni. "E' che non vi ho proprio riconosciuti, tu poi mi sembravi una tredicenne".<span style="background-color: #cfe2f3;"> Convinto di farle un complimento</span>. Avendo io una certa età e frequentando coetane più o meno nate quando sono nato io, vado a colpo sicuro: togliere gli anni è come regalare una fiala di filler, un successo.</span><br />
<span style="font-size: large;"><span style="background-color: #cfe2f3;">Per la frase della scena uno ho ancora i sensi di colpa solo per averla pensata</span>. L'ho detta e per me che sono ipocondriaco e in fondo un boyscout laico, significa pensieri orrendi. </span><br />
<span style="font-size: large;">Per la frase della scena due <span style="background-color: #cfe2f3;">mi sono sentito un poveretto, senza punti fissi che vaga nei meandri della sensatezza incapace di ritrovare la via d'uscita</span>. L'imbarazzo mi fa dire brutte cose... Mamma mia. "Tragame tierra", direbbero in Spagna. Rapidamente però. Nano nano</span><br />
<br />penaepanicohttp://www.blogger.com/profile/08645659010544611790noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-15741234.post-29464674806789954892012-05-31T02:34:00.001+02:002012-05-31T03:56:57.050+02:00Ground Zero<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjgrgI1nRrYRQgSupIKjERZzxb6ur0vVVi3pXL3-DW1TRAc_2-J2NiSNXukqsyknKt5AYvJketLXFghdzHlMnMroJuYhGauMPyWviBIEYjSlzGR90xm9PALSibU58TvxXjhcXHv/s1600/DSC00546.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjgrgI1nRrYRQgSupIKjERZzxb6ur0vVVi3pXL3-DW1TRAc_2-J2NiSNXukqsyknKt5AYvJketLXFghdzHlMnMroJuYhGauMPyWviBIEYjSlzGR90xm9PALSibU58TvxXjhcXHv/s320/DSC00546.JPG" width="180" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<span class="Apple-style-span" style="font-size: large;">Cani. Per strada tanti cani. Tutti i cani del mondo sono
qui. Tutti hanno un cane. Per abbaiare alle loro solitudini pensando di
spaventarle. Non mi interessa l’11 settembre. <span class="Apple-style-span" style="background-color: #9fc5e8;">Non mi interessa il dolore quando
passa attraverso le bugie.</span> Non mi interessa ground zero. Non mi interessa nulla
di questa ferita. Sono stato a Wall
street. Ho pensato: perché loro sì e io no. Ho pensato ai libri di Breat Easton Ellis. Ho pensato: meglio così. Mi sarei perso dietro un armadio pieno di abiti
griffati. Sono solo fantasie. Mi avrebbero mangiato i coccodrilli in giacca e
cravatta. Avrei potuto far l’amante. Ma negli anni ottanta ero già un amante.
Nessuno sarebbe riuscito a portarmi via da quel posto. Amante. New York.
Londra. Chissà chi delle due fa l’amante. Hanno un’anima le città. E quando
amano la loro anima la senti esplodere.<span class="Apple-style-span" style="background-color: #6fa8dc;"> </span><span class="Apple-style-span" style="background-color: #9fc5e8;">Mi piace pensare che New York e Londra
siano due vecchie amanti che si detestano</span>. Per questo piene di amore. New York:
“I don't exactly have a sparkling resume”. Per questo sono qui. Nano nano</span> </div>penaepanicohttp://www.blogger.com/profile/08645659010544611790noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-15741234.post-5186092481315252882012-05-24T06:36:00.000+02:002012-05-24T06:38:44.688+02:00Un gran pezzo d'America<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjJGi935TyraFU7TqJFXAh-0gssAtDeW4b23gNlTmavqjwEmaVm0zWyMwBQspAD7-k5rDc-37Po5vjQjZJ8ipY4XrIfLqgoK4kotI2nn2YwH_r-vX2iz05e0Cj9zMP53yBn6aWQ/s1600/Foto+del+69236103-05-2456071+alle+19:13.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjJGi935TyraFU7TqJFXAh-0gssAtDeW4b23gNlTmavqjwEmaVm0zWyMwBQspAD7-k5rDc-37Po5vjQjZJ8ipY4XrIfLqgoK4kotI2nn2YwH_r-vX2iz05e0Cj9zMP53yBn6aWQ/s320/Foto+del+69236103-05-2456071+alle+19:13.jpg" width="320" /></a></div>
<span class="Apple-style-span" style="font-size: large;">Davanti a me ho un pezzo immenso d’America. La statua della
libertà. Il ponte di Brooklyn. L’Empire state building.</span><span class="Apple-style-span" style="font-size: large;"> </span><span class="Apple-style-span" style="font-size: large;">Il vuoto riempito da un altro
grattacielo lasciato dalle torri gemelle e poi gli edifici di Wall street.
Davanti a me ho un gran pezzo d’America. Altro che l’Ubalda. Lo guardo e mi
sembra così vicino a questa parte di New York che quasi mi fa paura. Mi sembra
di averlo addosso questo pezzo d’America. <span class="Apple-style-span" style="background-color: #cccccc;">Spatatrac. E il pezzo d’America te lo
trovi appiccicato alle lenti dei tuoi occhiali senza neppure rendertene
conto.</span></span><span class="Apple-style-span" style="font-size: large;"><span class="Apple-style-span" style="background-color: #cccccc;"> </span> </span><span class="Apple-style-span" style="font-size: large;">Non so se l’America mi piace. Ma trovo questo pezzo d’America talmente irreale che mi fa tenerezza.
Lì, fermo a rivendicare il suo ruolo. Povero ponte di Brooklyn attaccato ai suoi fili tesi, resistente a tutto. Se fossi in lui avrei voglia
di sprofondare. Di inabissarmi. Di sparire per sempre da qui e andare a
collegare altri corpi, da qualche altra parte del mondo.</span><span class="Apple-style-span" style="font-size: large;"> </span><span class="Apple-style-span" style="font-size: large;">Davanti a me ho un pezzo immenso
d’America.</span><span class="Apple-style-span" style="font-size: large;"> <span class="Apple-style-span" style="background-color: #cccccc;"> </span></span><span class="Apple-style-span" style="font-size: large;"><span class="Apple-style-span" style="background-color: #cccccc;">E io sono lì che lo
guardo, attento a non sciuparlo. </span>Questo tenero pezzo d’America. Nano nano</span>penaepanicohttp://www.blogger.com/profile/08645659010544611790noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-15741234.post-9238688744263823972012-05-21T19:07:00.001+02:002012-05-21T19:07:33.760+02:00Manhattan<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh8zj57KUAHeD7jZYi5BQP8xlliTRF_5boNDnQjYmq1ngpU_OtZBXghq7aY7EPn_HCAci6siTId4YAW1alrhOW63VpWeB-GqjmOui5wuFYFd944UwQ1TOWe_HQvNPDwlFMnker9/s1600/DSC00143.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh8zj57KUAHeD7jZYi5BQP8xlliTRF_5boNDnQjYmq1ngpU_OtZBXghq7aY7EPn_HCAci6siTId4YAW1alrhOW63VpWeB-GqjmOui5wuFYFd944UwQ1TOWe_HQvNPDwlFMnker9/s320/DSC00143.JPG" width="320" /></a></div>
<span class="Apple-style-span" style="font-size: large;">Ieri sono stato a Brooklyn. Williamsbourg. Il quartiere che tanto piace agli italiani e ai new hippie post XXI secolo. A me no. Grazie, ridatemi l'isola. <span class="Apple-style-span" style="background-color: lime;">Io sono cresciuto guardando <i>Fame</i>, <i>i Jefferson</i>, <i>Harlem contro Manhattan</i>, <i>Innamorarsi</i>, <i>Love story</i>, <i>A piedi nudi nel parco</i>, <i>Fiore di cactus</i>, <i>Taxi Driver</i>, <i>Amici complici amanti</i></span>, Andy Warhol, i film di Scorsese e l'Actors studio in testa. Sono cresciuto pensando che New York fosse solo Manhattan, con la quinta, Central park e Chinatown. Quando ero piccolo Brooklyn era una marca di cicche con un ponte disegnato. E punto. Del resto non sapevo nulla. Non mi interessava. Volevo i grattacieli, volevo il sogno, volevo le via dritte e perpendicolari. E per me esistevano solo in una parte del mondo: New York. Volevo Marilyn Monroe fotografata sulla grata della metropolitana per sempre. Volevo quelle scene fisse nei miei occhi. <span class="Apple-style-span" style="background-color: lime;">Poi, sono diventato grande e i miei occhi si sono riempiti di altre immagini e tutto quello che avevo immagazzinato su New York è finito in un angolo. </span>Ora, a distanza di decenni, quell'angolo rivuole i suoi 10 minuti di celebrità. E io sono pronto, non solo a dargli 10 minuti, ma tutta una vita. <span class="Apple-style-span" style="background-color: lime;">Perché per me Marilyn da quella grata non se ne è mai andata.</span> Mai. Ridatemi Manhattan, grazie. Nano nano.</span>penaepanicohttp://www.blogger.com/profile/08645659010544611790noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-15741234.post-30972969461060116202012-05-19T08:08:00.002+02:002012-05-20T00:08:23.527+02:00Topi<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhOw-u5WZky2IORpSX_ou9-noGbt9dfND_KpCDT3cTO2n0PPNj0FYwuvrgjHBw-b2VT6iOogd6x7Fxz23EZvThj6hDDVDjNFvtEqvy8GQOD5zNt_g5BPnPss7vmKJIagoSzyIuJ/s1600/topo-gigioW.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhOw-u5WZky2IORpSX_ou9-noGbt9dfND_KpCDT3cTO2n0PPNj0FYwuvrgjHBw-b2VT6iOogd6x7Fxz23EZvThj6hDDVDjNFvtEqvy8GQOD5zNt_g5BPnPss7vmKJIagoSzyIuJ/s1600/topo-gigioW.jpg" /></a></div>
<span class="Apple-style-span" style="font-size: large;"><br /></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-size: large;">Topi. Ne ho già visti due, in quattro giorni. Chissà quanti ne vedrò nei prossimi. Topi. Fanno schifo. Mi fanno schifo.</span><span class="Apple-style-span" style="font-size: large;"> Come a tutti del resto. Poveretti, costretti a fare una brutta parte, per poter sopravvivere, perché la catena alimentare ha deciso così. Magari avrebbero voluto essere leoni. E invece si ritrovano ad essere topi. A New York sono più delle persone. Insieme agli scarafaggi si contendono il primato. Sono più dei cinesi, sicuramente. Chissà se anche più dei latinos. New York è una favola costruita su un sogno. Infranto. <span class="Apple-style-span" style="background-color: #3d85c6;">Quello di milioni di persone che per fare sognare sono costrette a dimenticarsi la notte</span>. Un po' come i topi che squittiscono invece di ruggire. Nano nano</span>penaepanicohttp://www.blogger.com/profile/08645659010544611790noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-15741234.post-66149046273647941012012-05-15T17:07:00.001+02:002012-05-19T08:09:12.745+02:00Sarah Jessica, John e Robert<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi9Hf1-4NjHVtSO_dYtj0bPEZsmD1k96nCy_Rj-O5cYWi7Vx4QgDlyL-1Lwpi3xy4HJOMQrAsvzbyQUgiEbuo-hcay-pXqWY7bU6kqVDXqzNCFv2zjka-dndffw2zuM3ooX4ZD7/s1600/new+york+cenral+park.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi9Hf1-4NjHVtSO_dYtj0bPEZsmD1k96nCy_Rj-O5cYWi7Vx4QgDlyL-1Lwpi3xy4HJOMQrAsvzbyQUgiEbuo-hcay-pXqWY7bU6kqVDXqzNCFv2zjka-dndffw2zuM3ooX4ZD7/s320/new+york+cenral+park.jpg" width="320" /></a></div>
<span class="Apple-style-span" style="background-color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;"><br /></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="background-color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;">Central park. Piovvigina. Mi sento </span><span class="Apple-style-span" style="background-color: #93c47d; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;">Sarah Jessica Parker, John </span><br />
<span class="Apple-style-span" style="background-color: #93c47d; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;">Lennon e Robert Redford</span><span class="Apple-style-span" style="background-color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;"> nello stesso tempo. Sono nel loop del "io sono lì, avete capito?". Vorrei inviare foto al mondo da New York. Mi fa paura questa cosa. Ma non voglio raccontare e mi sforzo di spegnere dentro di me il tasto "condividi con i tuoi amici". </span><span class="Apple-style-span" style="background-color: #93c47d; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;">Che brutta cosa Facebook che ti strappa dal tuo corpo e ti fa divorare dagli altri</span><span class="Apple-style-span" style="background-color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;">. Che bella cosa New York. Pioviggina, io ho le infradito ai piedi ho voglia di freddo e di leggerezza nello stesso tempo. Le scarpe pesano. Le giacche ingombrano. Non voglio impicci nei miei movimenti. Sono nel paese della libertà, in fondo. </span><span class="Apple-style-span" style="background-color: #93c47d;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;">Nano n</span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;">ano</span></span><span class="Apple-style-span" style="background-color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;">.</span>penaepanicohttp://www.blogger.com/profile/08645659010544611790noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-15741234.post-79604470716458007322012-04-12T20:23:00.003+02:002012-04-12T20:34:26.689+02:00Odio i gay<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgANA6nV_06ON7yUzeE_WzTbndWf_uaUiR6SaLIxJq4Pru7OaqgqKgoAGd9Fry-39NvuwDA-YFj5Xa8i7FnG_kfp8pfitl0DUX9Y_hrZC7Wx8IbWy1z2ynRtddSlfFeTiog2K0I/s1600/mario-casas.jpg" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 294px; height: 320px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgANA6nV_06ON7yUzeE_WzTbndWf_uaUiR6SaLIxJq4Pru7OaqgqKgoAGd9Fry-39NvuwDA-YFj5Xa8i7FnG_kfp8pfitl0DUX9Y_hrZC7Wx8IbWy1z2ynRtddSlfFeTiog2K0I/s320/mario-casas.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5730584168290391138" /></a><span class="Apple-style-span" style="font-size:130%;color:#663333;">Odio chi ostenta. Ricchezza, bellezza, intelligenza, ironia, stupidità eccetera eccetera eccetera. Detesto il troppo se non c'è di mezzo la consapevolezza dei propri limiti. Detto questo, odio i gay. Quelli spudoratamente gay. Quelli che ti sbattono in faccia la loro passione per cose nerborute e tese, per barbe ispide e petti lisci come il lubrificante che hanno dentro la borsetta. Quelli che vogliono farti sapere subito chi si sbattono la sera nel letto, e qual è il loro pensiero appena si svegliano e accendono il cellulare. Odio questo genere di omosessuali incapaci di vivere il loro mondo. Odio anche gli etero he parlano solo di donne, calcio e sughi della madre. Automaticamente non posso che detestare l'altra fetta di maschi che alle donne sostituisce mutande belle piene, a un pallone Madonna e al sugo della madre il sugo della madre. Infatti. Odio gli uomini che ostentano: ricchezza, bellezza, intelligenza, ironia, stupidità eccetera eccetera eccetera . Odio quasi tutti, praticamente. Nano nano</span><div><span class="Apple-style-span" style="font-size:78%;color:#cc9933;">(nella foto, Mario Casas attore spagnolo)</span></div>penaepanicohttp://www.blogger.com/profile/08645659010544611790noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-15741234.post-9739321267735994872012-03-01T21:27:00.004+01:002012-03-01T21:40:42.593+01:00Zingari<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjGJsNTavv60DVvsuH06hUl-JlNVWnjd9KDHHckIh4Nw1ipgENEVUt5wef37Lwv0qneH4pSN89-NUaJOoueiXK7PCkG4thv5v8VLBt_9rbX_BkfcO4ZPVX2-U2W8btDgmTQmRnF/s1600/DSC00016.JPG" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 180px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjGJsNTavv60DVvsuH06hUl-JlNVWnjd9KDHHckIh4Nw1ipgENEVUt5wef37Lwv0qneH4pSN89-NUaJOoueiXK7PCkG4thv5v8VLBt_9rbX_BkfcO4ZPVX2-U2W8btDgmTQmRnF/s320/DSC00016.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5715031270615160146" /></a><br /><span class="Apple-style-span" style="font-size:130%;color:#6666cc;"> Venti anni fa qui a Lisbona sentivo l'Europa alle mie spalle e mi dispiaceva. Non conoscevo ancora Londra, non ero mai stato a Berlino, Stoccolma, Helsinki o Copenaghen. La vecchia e rassicurante Europa da Lisbona, 20 anni fa, era lontanissima. Ed ero felice di sapere che dopo qualche giorno sarei tornato al centro del mondo. Al centro di quello che mi avevano fatto credere fosse il mondo. Ora, a 20 anni di distanza, sapere che ancora il Portogallo da le spalle al resto del continente a cui appartiene, mi rilassa. E' tutto dietro. Davanti il nulla. Mi sento un conquistatore che pensa a cosa potrebbe fare da ora in avanti. "Mamma, mamma perché gli zingari in Portogallo sono più buoni?". "Perché da lì non saprebbero dove andare". Gli zingari... Nano nano. </span>penaepanicohttp://www.blogger.com/profile/08645659010544611790noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-15741234.post-88043134024696405302012-02-23T20:49:00.006+01:002012-04-12T20:47:46.620+02:00Shopping bag<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj63xqCxKtIuLr7xDlzom3f2k5dt5c5jwPEUeXCxMFVyhA7rI6u77v5mnvLBsQTafQ0zGCQDfUQxmMdfaJ1t8n0Hecoj3K0C8jIVX3m1Fo4Ypy8_wAi5b-wpjd90XxczKNF8Ntc/s1600/ronaldo-armani-adv-ai-2010-2011-slip.jpg" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 308px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj63xqCxKtIuLr7xDlzom3f2k5dt5c5jwPEUeXCxMFVyhA7rI6u77v5mnvLBsQTafQ0zGCQDfUQxmMdfaJ1t8n0Hecoj3K0C8jIVX3m1Fo4Ypy8_wAi5b-wpjd90XxczKNF8Ntc/s320/ronaldo-armani-adv-ai-2010-2011-slip.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5712430715565810994" /></a><br /><span class="Apple-style-span" style="font-size:130%;color:#999999;">Una storia in un sacchetto. Piccolo. Di quelli che ti danno quando compri un paio di mutande in una qualunque catena che ha il compito di farti credere di essere sexy come Cristiano Ronaldo ma senza indossare underwear Armani. Un anno e mezzo, tutto lì dentro, in una sportina rubata a Brontolo, Cucciolo, Pisolo o Mammolo. Mini, ma senza il volante e le quattro ruote che ti possono portare lontano. Un anno e mezzo di vita sentimentale racchiusa in un sacchetto che giusto giusto contiene un paio di mutande. Oppure un libro, un paio d'occhiali dimenticati, due porta lenti a contatto, uno smart box prossimo alla scadenza e un mazzo di chiavi di una casa frequentata poche volte per dargli un senso. Se avessi quindici anni, vivessi ancora coi miei avrei avuto bisogno di una ditta di traslochi per far transumare gli oggetti da un luogo all'altro. Credo. Invece, ora che di anni ne ho il triplo, mi è bastato una busta di Tezenis. Quella che ti danno quando compri un paio di mutande. Se ci aggiungi anche la canotta te ne meriti una più grande. Insisto. Probabilmente la grandezza delle cose che gli altri ti lasciano è inversamente proporzionale all'età. Più aumenta, più diminuiscono. Potrebbe essere. Perché no, in fondo il ragionamento ha una sua logica: quando sei più giovane sei pieno di ammennicoli, oggettucoli, carabattole e feticci che con l'età vengono sostituiti da sovrastrutture mentali difficili da dimenticare, figuriamoci trasportarle. Tutto vero. Tutto possibile. Tutto giusto. Ma lo stesso fa senso trovarsi tra le mani un anno e mezzo di relazione, in un sacchettino porta Tampax. Col dramma che a guardarlo colmo e satollo di cose non tue, ti viene un po' di tenerezza, di melanconia, di commiserazione, di voglia di farti stringere da qualcuno che assomigli tanto a te stesso. Ma tanto tanto. Nano nano</span><div><span class="Apple-style-span" style="font-size:78%;color:#999999;">(nella foto, Cristiano Ronaldo underwear Armani)</span></div>penaepanicohttp://www.blogger.com/profile/08645659010544611790noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-15741234.post-87619773189482411532012-02-10T20:51:00.003+01:002012-02-10T20:59:32.601+01:00Ogni giorno<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgaD3O6EazFA367FxbrLoNOUG_4ghBNyIthm-pPsa9hlDj1zH0h8XHAhzyzZsR0xg5kDQ2tVW0gUKSD2v5UUb9Px8wfdx0ncDmzJlOvEYDYfI4H83lWfZ92NyFG7AbMU6VNeUfu/s1600/DSC00688.JPG" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 180px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgaD3O6EazFA367FxbrLoNOUG_4ghBNyIthm-pPsa9hlDj1zH0h8XHAhzyzZsR0xg5kDQ2tVW0gUKSD2v5UUb9Px8wfdx0ncDmzJlOvEYDYfI4H83lWfZ92NyFG7AbMU6VNeUfu/s320/DSC00688.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5707598984633641058" /></a><br /><span class="Apple-style-span" style="font-family:verdana;font-size:130%;">Ogni giorno vorrei scrivere qualcosa... Ogni giorno vorrei perdere nessun giorno... Ogni giorno vorrei capire che è successo fuori di me ed appuntarlo. Un dettaglio, uno scherzo, un'occhiata saputella, un ennesimo no. Ogni giorno vorrei sentire qualcosa e fermarlo. "Ei tu fermati e spiaccicati sul mio blog così almeno fra cento mesi quando lo rileggerò mi ricorderò di te". Caso mai, nel frattempo ti dileguassi nel nulla. Ogni giorno vorrei che il giorno meritasse di essere qui. Ogni giorno... nano nano</span>penaepanicohttp://www.blogger.com/profile/08645659010544611790noreply@blogger.com0