Palestra. Incontro un ragazzo che avevo conosciuto ad una festa. Lui era con il fidanzato. Io con "mia sorella nell'arte nella vita". Pensavo fosse una storia di anni, da come si guardavano, come si sorridevano, come si baciavano con gli occhi. Erano invece insieme da solo tre mesi. Erano, perchè ora non lo sono più. Me l'ha detto lui in palestra. Si sono lasciati via sms il 14 febbraio, dopo che lui, il ragazzo che ho incontrato, gli ha confezionato un cuore di rose rosse e gli ha inviato via cellulare la foto, visto che l'altro era via per lavoro. "L'ho fatto con le mie mani", ha tenuto a precisare. Un tempo, quando ero cattivo avrei pensato: "Beh davanti a un cuore fatto di rose lasciarti è il minimo che poteva fare, io ti avrei anche mandato anche un kamikaze a stringerti la mano". Ora che sono più buono, invece, penso all'ultima volta che sono stato romantico. Gli avevo comprato una serie di oggetti, ognuno impacchettato e munito di dedica che insieme ricostruivano un po' la nostra storia e auspicavano a un futuro insieme pieno di cose belle. Fu un disastro totale. Venni accusato di qualsiasi cosa: anche di aver comprato i regali a caso e poi in modo raffazzonato avergli appiccicargli addosso un concept dignitoso. Va beh. Chiusi con il romanticismo giusto un secondo dopo averlo conosciuto. In realtà io sono un grande romantico, malato di sogni e fottuttamente terrorizzato di essere deluso. E quindi eludo il rischio fuggendo il romanticismo pratico e dandoci dentro, invece, con quello mentale, solipsista e solitario che non porta a nulla. Ecco perché sono ancora convinto che un giorno vivrò in un castello.
Dopo quel incontro in palestra, sul messanger la stagista velina (unica e mia preferita per sempre) mi chiede cosa può regalare al suo fidanzato. Io propongo dei dvd della serie tv che lui ama di più. E lei nella sua infinita dolcezza mi dice: "ma non è romantico". E io, mentendo spudoratamente rispondo: "Tutto può essere romantico, dipende come viene fatto". Ma non è vero. Non è vero nulla. Anche nel romanticismo l'oggettività deve avere il sopravvento sulla soggettività perché altrimenti è la fine. I fiori sono romantici, un panino con la mortadella non lo è. Punto. Voglio questo necrologio: "Per lui fiori, fiori e ancora fiori, non opere di bene". Quelle lasciatele a chi nella vita è stato romantico. Nano nano (nella foto, Hanging Heart di Jeff Koons venduto all'asta di Sotheby's, a New York, per oltre 23 milioni e mezzo di dollari, il prezzo più alto mai pagato per l'opera di un artista vivente)