Premessa: detesto i vecchi. Tolti quelli con le facce da nonnini di altri tempi teneri e raggrinziti, gli altri, che sono il 98% della popolazione anziana, cioè il 98% degli italiani mi stanno sul cazzo. Tantissimo. A meno che non facciano le rockstar. Bene. Sono sull'autobus, sono le 10,30 di mattina, sono comodamente seduto. E sto leggendo Neve il libro di Orhan Pamuk. Ad un certo punto sale un'orda di vecchiacci, che guardo con aria insofferente e penso: "Diobono ora devo anche cedergli il posto, che due maroni...". Tendo a farlo quando sono di buon umore e quando cioè non non cripto nelle facce che ho di fronte quell'espressione da : "tutto mi è dovuto perché sono anziano", che aborro. E quella mattina, sentendomi in ottima forma, ero di buon umore. Quindi quando mi si avvicina uno di questi canuti e ingrigiti individui, lo guardo e gentilmente chiedo: "Vuole sedersi?". E lui fissandomi mi dice: "No, si figuri posso però dirle una cosa?". E mentre penso : "no, non può dirmela di quello che le gira in testa non me ne fotte nulla e se a casa sua nessuno le dà retta perché è vecchio e coglione se non so cosa farci", rispondo: "mi dica....". E lui: "Sa che lei è un po' antico e superato. Ormai non si fanno più sedere gli anziani ma i bambini. Le parti si sono invertite. La gente si alza quando vede un bambino. Sono loro i padroni dei posti sugli autobus. Su, si modernizzi, mi sa che è rismasto un po' indietro". Io allibito lo guardo e non capisco se è serio, ironico, polemico o spiritoso. Tutte situazioni che da un senile se non fossi stato di buon umore non avrei gradito. Non faccio in tempo a sorridere e accennare un : "Sì, effettivamente ha ragione..." che lui è già sceso alla fermata e io scoppio a ridere da solo. E penso: "Spiritoso l'odioso vecchietto". Chissà se qualche tram lo avrà poi investito. Io spero di no....Ovviamente. Nano nano
(nella foto, Tina Turner)
domenica, marzo 30, 2008
martedì, marzo 18, 2008
Odio essere buono
Abbattetemi. Anche in tempi brevi, se potete. Nel mio delirio di neo buonismo sta recuperando punti anche Paolo Bonolis che ho sempre detestato. Temo che fra un po' comincerà a piacermi anche lui. Cenni tremolanti ci sono già stati. Stanotte mentre tornavo dal lavoro in automobile dalla radio parlava lui e io lo ascoltavo Bene. Aspettiamo che anche Bonolis entri nel mio mondo e poi mi abbandonerò definitivamente nell'infelicità eterna. Intanto cerco di sopravvivere in questa giungla cartonata fatta di poco. Ogni tanto mi capita di pensare al mio mondo. Ah il mio mondo. Ora si sta riducendo a davvero poche cose, ma che tengo strette come fossero gli unici giochi trovati da un bambino sopravvissuto ad una cataclisma di cui non ho capito l'origine ma di cui sicuramente apprezzo il risultato. Via. Ripuliamoci. Fermiamoci. Ogni tanto costa, ma serve. Per alleggerirci, per stare meglio, per riprendere il volo in direzione nord. Non so perché, devo averlo già scritto da qualche parte, ma in fondo è quella la mia direzione. Nord. Oh Madonna e se fra un po' comincio ad apprezzare anche Umberto Bossi? Odio essere buono... Lo odio... Nano nano
(Mi chiedevo: Miguel Bosè vive al nord?)
martedì, marzo 04, 2008
Dissociative fugue
Si chiama dissociative fugue e in sintesi altro non è che una turba comportamentale legata a uno o più episodi anche traumatici e non necessariamente apparenti che porta l'essere umano a mollare tutto e a scoparire dalla faccia della terra senza lasciare traccia. Il fenomeno è prettamente anglosassone (lo dice Io donna) e coinvolge soprattutto uomini over 40. Dentro, quindi ci potrei essere anche io. Leggo: "è una forma di psicosi moderna alla quale nessuno è immune". E aggiungo: "è una forma di psicosi moderna alla quale nessuno è immune ma purtroppo ancora poco diffusa". Domenica ero al parco Folanini a prendere il sole. Poi è arrivata l'invasione di cani e bambini accompagnati da genitori, o nonni, o zii, o fidanzati o sa il cazzo. So per certo che almeno il 70% delle facce adulte che ho visto se sapessero dell'esistenza della dissociative fugue invocherebbero dio tutte le sere di esserne affetti in tempi brevi. Adoro i bambini. Molto meno i cani. Per nulla, ahimè i genitori. Vorrei raccogliere le firme per creare zone isolate per single. All'estero adori i parchi. A San Francisco ho praticamente vissuto a Dolores Park. Qui la gente riesce a farmi odiare anche quelli. Anzi... riusciva a farmi odiare anche quelli. Ora ora che sono diventato buono e romantico sorrido e sorvolo. Nell'attesa che la dissociative fugue mi travolga e mi porti con se. Nano nano
(nella foto, la locandina di Into the wild)
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