martedì, maggio 06, 2008

Tú estabas dormida bajo la luna

La situazione è la seguente: palestra, spogliatoio, varia umanità. Io e un tizio che conosco, con cui scambio due chiacchiere due ogni tanto, parliamo del più e del meno. Tipo: "Come va?". "Tutto bene grazie". "Bene". "Certo, bene...insomma diciamo che non possimao lamentarci...". "Che è già qualcosa...". "Certo si potrebbe stare meglio...". Cose di questo genere, insomma. Non so perché ma questa volta dopo il "certo si potrebbe stare meglio..." il discorso ha cominciato a prendere una piega strana che neppure un giapponese con un pezzo di carta in mano sarebbe stato in grado di replicare. Io: "Per esempio se vivessi in un'altra città. Vedi..." E lui in contemporanea a me: "...il problema che vogliamo tutti qualcosa che non abbiamo , qualcosa di irraggiungible. Vogliamo avere, avere, avere. Quando siamo fidanzati vorremmo essere soli. Quando siamo soli vorremmo essere fidanzati. E poi vorremmo...." E io nel frattempo: "...credo che la territorialità sia come le storie d'amore. A volte durano per sempre a volte finiscono. Ecco io in questo momento per esempio vorrei non vivere a Milano. Vorrei essere altrove ma visto che non si può scegliere tutto, resto qui faticando per la mia felicità. Bisognerebbe avere il coraggio, come succede con le storie d'amore appunto, di cambiare ...". E intanto lui continuava con il suo solipsismo sudato e tonico: "...per poi non parlare di quelli che hanno qualcuno ma ugualmente cercano altro, qualcosa in più non rendendosi conto che alla fine perdono tutto e rimangono soli". Sul "soli" ci siamo salutati: "Alla prossima". "Ciao buona serata". Io con i miei sensi di colpa da cattivo ragazzo non ho fatto in tempo a girare l'angolo (ero più o meno nella zona phon) che ho pensato: "ma stava parlando di me?". Pensiero sopraffatto in un nano secondo da qualcosa di più sorridente e sereno. Che più o meno fa così: "...Tu historia, una vez, nos la contó, dios, tu hermanito con su guitarra, tú estabas dormida baja la luna, tú estabas feliz, pequeña Remedios..." La prossima volta non mollo l'I pod neppure sotto la doccia. Lo giuro. Nano nano
(nella foto, la virgen de los Remedios)

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Lallalalalà lallalalalà...
Oppure facciamo che m'infilo sotto la doccia con te e ti sbaciucchio tutto... :)

Anonimo ha detto...

Ma sono scomparso io o sei scomparso tu?

S.

Anonimo ha detto...

Ma sono scomparso io o sei scomparso tu?

S.