mercoledì, luglio 02, 2008
I dialoghi della cappella (non Sistina)
Sono al telefono con una mia collega che si lamenta perché la sua vicina di scrivania parla con i figli. Ne ha tre. Quindi, prima parla con la prima, poi con il secondo e infine con il terzo. La conversazione fa, più o meno, così: "Ciao amore, come è andata a Verona con il papà?". "Hai mangiato?". "Hai fatto la nanna?". "Ti sei divertita?". "Dai su, passami tuo fratello grande. "Ciao amore, come è andata a Verona con il papà?". "Hai mangiato?". "Hai fatto la nanna?". "Ti sei divertito?". Su dai, passami tuo fratellino: "Ciao amore, come è andata a Verona con il papà?". "Hai mangiato?". "Hai fatto la nanna?". "Ti sei divertito?". Lei mi racconta la cosa su messanger. Io rido. Lei è furibonda. Non ne può più di quella demente. A quel punto la chiamo al telefono io. "Pronto?", le dico. "Sono la cappella del tuo ultimo fidanzato, quel gran coione che non ti ha voluta, come stai?". "Sono riuscita a scappare dai suoi slip...". "Non ne posso di quello lo sai? Ah, che vita grama. Da quando ha avuto una figlia, beh io non servo più a niente....". "Prima era tutto un cercarmi ora... bah...". E minchiate di questo genere. Poi, nel pomeriggio ci sentiamo e le dico: "Il mio blog ha pochi post e la cosa mi piace zero. Che scrivo?". E lei, magnifica più che mai, dice: "Beh dopo i monologhi della vagina, occupati dei monologhi della cappella". Ipso facto (come dicono in Germania). Nano nano
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3 commenti:
appoggio il suggerimento senza riserve. ma mi fermo qui, che sono malinconico e iperattivo contemporaneamente. in sostanza due palle così. baci caro.
Sei sempre un grande.
puoi scrivere un post per magnificare la velinstgista, no????
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