giovedì, settembre 04, 2008
Amen
Premessa. detesto le battute da bar. Le odio. Sono le 22, minuto più minuto meno. Ho voglia di sigarette. Scendo a comprarle nel bar tabaccheria vicino a casa. Detesto la masnada di dementi che ci lavorano. Ma non importa. Arrivo. Entro. Chiedo un pacchetto morbido di Marlboro. Il tizio sulla cinquantina passata, grigio e baffuto mi guarda e mi dice: "Sono finite e abbiamo tutto duro". Lo guardo e mi viene la geniale idea di rispondere: "Beh, allora sono fortunate le vostre mogli". Che appena finito avrei voluto che la terra mi risucchiasse. E lui: "Chi ce le ha, le mogli". A questo punto entro nel panico (senza pena). La mia fottuta educazione cattolica mi porta subito sulla perniciosa strada lastricata di dolore e sofferenza e penso in ordine sparso: alla bara, alla chemio, a un funerale, a uno scontro a 200 chilometri orari, a un cuore che smette di colpo di respirare ecc ecc. Divento rosso paonazzo e non mi viene null'altro di meglio da dire che: "Beh, non ci sarà la moglie ma ci sarà sicuramente qualcun'altra". E lui, nella sua infinita finezza: "No, stasera passo la serata in bianco". E io: "Va beh, grazie e arrivederci", ed esco misero e tribolato. Arrivo all'angolo e scoppio a ridere. Ma prima penso a lei, alla moglie che non c'è, orizzontale e con una corona di fiori al collo. Per fortuna c'è il mio nuovo anello di 24 chili che mi guarda e mi fa compagnia. Compro anelli sempre più grandi. Fra un po' mi vedrete con al dito un monolocale. Vorrà dire che mi sono deciso di fare il mutuo. Nella speranza che la moglie del tizio che me lo aprirà goda di ottima salute. Amen. nano nano
(nella foto, una scena di Six feet under)
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2 commenti:
Beh, il tizio se l'è cercata.
Ben gli sta.
Ma poi mi inviterai nel nuovo monolocale a bere mate?
Ciao nanetto
ti adoro, tesoro. quella del monolocale è fantastica. kiska.
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