sabato, gennaio 29, 2011
Verso il basso
Palestra. Tardo pomeriggio. Voglia di pesi zero. Voglia di volare altrove tanta. Ma lì, nel cubo di cemento tirato a lucido tra bilanceri e tapis roulant è difficile mettersi le ali. Palestra. Tardo pomeriggio. Addominali. Sdraiato sul tappettino verde sbrindellato come la mia coscienza atletica, mi do da fare per mantenermi dignitoso nella mia età adulta. Lì vicino a me un adolescente non ben identificato: forse di 18 anni, forse di 25. Pantaloncini corti, smanicato, camminata a papera, sguardo perso, cicca in bocca, occhio furbo, alto. Con un'abitudine. Quella di continuare a sistemare i pantaloni abbassandoseli sotto la vita. Esattamente il contrario, e qui arrivo al punto, di quello che ha fatto la mia generazione negli anni ottanta dove i jeans arrivavano alle ascelle. Un vezzo che guarda in giù invece che in su. Verso il basso. Noi verso l'alto. Per finire poi in una palude. Nano nano
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