martedì, agosto 12, 2008
Tutta una vita davanti
"Sei stato in vacanza, vero?", "Sì, 15 giorni". "Ah, ecco, è per quello che non ti ho visto". Erano almeno due mesi che non mettevo piede nel Get fit di via Piacenza, l'unica palestra aperta in questa settimana. Ed erano almeno sei mesi che non incontravo la ragazza filippina addetta a pulire il nostro schifo. O forse otto. Sta di fatto che per lei erano passati solo 15 giorni. Mi ha fatto ridere, perché in fondo la vita è questa: per gli altri sono sempre 15 giorni quelli che passano, il nulla. E per te, invece e tutta una fatica titanica. Tu ti senti Atlante (con una distorsione al piede e un'ernia al disco) con la sua volta celeste sulle spalle, ma per gli altri, per l'umanità che tu ci sia o non ci sia, che passino due vite, otto storie d'amore, quattro lutti e un'amputazione alla giugulare, non importa. Sono passati sempre e solo 15 giorni. Quindici miserevoli e bastardi giorni. Milano vuota mi fa cagare. Lo dico ogni volta, lo ripeto fino allo sfinimento. Mi(lano) deprime e mi(lano) sbatte in faccia tutta la verità, la stessa della filippina del Get fit: "Che cazzo ci fai a Milano, quando nelle tue adolescenziali (e non solo) previsioni a 40 anni (41, il 23 agosto) ti vedevi nella tua villa al mare protetto da paparazzi e curiosi?". Però, ora dopo l'incontro al Get fit, faccio finta anch'io che da quei malsani pensieri siano passati solo 15 giorni. Che significa essere ancora giovane e con davanti un’intera vita da immaginare. E penso: “Chissà, come starò l'anno prossimo quando passerò l'estate nella mia casa a Ibiza con i 5 talebani cripto gay e poco più che 20enni a cui ho dato asilo?" Che meraviglia la vita...da immaginare. nano nano
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