lunedì, maggio 21, 2012
Manhattan
Ieri sono stato a Brooklyn. Williamsbourg. Il quartiere che tanto piace agli italiani e ai new hippie post XXI secolo. A me no. Grazie, ridatemi l'isola. Io sono cresciuto guardando Fame, i Jefferson, Harlem contro Manhattan, Innamorarsi, Love story, A piedi nudi nel parco, Fiore di cactus, Taxi Driver, Amici complici amanti, Andy Warhol, i film di Scorsese e l'Actors studio in testa. Sono cresciuto pensando che New York fosse solo Manhattan, con la quinta, Central park e Chinatown. Quando ero piccolo Brooklyn era una marca di cicche con un ponte disegnato. E punto. Del resto non sapevo nulla. Non mi interessava. Volevo i grattacieli, volevo il sogno, volevo le via dritte e perpendicolari. E per me esistevano solo in una parte del mondo: New York. Volevo Marilyn Monroe fotografata sulla grata della metropolitana per sempre. Volevo quelle scene fisse nei miei occhi. Poi, sono diventato grande e i miei occhi si sono riempiti di altre immagini e tutto quello che avevo immagazzinato su New York è finito in un angolo. Ora, a distanza di decenni, quell'angolo rivuole i suoi 10 minuti di celebrità. E io sono pronto, non solo a dargli 10 minuti, ma tutta una vita. Perché per me Marilyn da quella grata non se ne è mai andata. Mai. Ridatemi Manhattan, grazie. Nano nano.
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1 commento:
mi sa che sono d'accordo
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