Ho trovato questa classifica in una scatola di Denim che utilizzavo quando ero piccolo per conquistare le mie prede. "Essendo uomo e non dovendo mai chiedere, chissà come sarà facile cuccare", pensavo, quando imberbe mi mettevo il gel in testa. Credo di averla copiata da qualche rivista (King?, Moda? Ragazza in?, mah). Ve la ripropongo.
Decima posizione
Quando è arrivata sembrava una generalessa nazi presa in prestito da tele Kabul, poi alla prima inquadratura delle mani e delle unghie, rigorosamente smaltate di rosso si è capito che dentro quel sergente batteva un cuore più femminile di quello di Boy George. Chi l’ha vista, parliamo di Donatella Raffai, non può essersene dimenticato.
Nona posizione
La pubblicità stampa di Regina Schrecker con la biondona di turno stritolata in una tuta in lamè d’oro munita di spalline a tre piani. Siamo negli anni ottanta. La Oxa a Sanremo scendeva le scale dietro una tuta aderentissima che la precedeva di un micromillimetro, Loretta Goggi aveva gli occhi tumefatti dall’ombretto e i capelli cotonati a rischio condono edilizio, mentre Enrico Coveri si era lanciato con i suoi jeans a palloncino, larghi sulla coscia e stretti in fondo, ed era caduto in piedi. Beato lui.
Ottava posizione
Erano belli, bruni e sorridenti. Anzi: bellissimi, brunissimi e sorridentissimi. La leggenda dice che siano stati scelti personalmente dal maestro Valentino per il lancio dei suoi bijoux. Sta di fatto che questi smandrapponi impenitenti stracolmi di anelli, bracciali e collane per sole signore hanno aperto un’epoca: quella del modello azzurro, versione moderna e rockettara del romantico principe. Da urletto.
Settima posizione
In casa ci portava la bicicletta, la panca per il crunch e il fidanzato ricco e potente. Ma lei non lo sapeva, che era ricco e potente. Gli spettatori che stringevano i pugni e incrociavano le gambe dall’emozione, sì. Loro si immaginavano entrare in questo loft improbabile gettando da una parte la tuta sporca di olio e lavoro per precipitarsi dall’altra muniti di pants aderenti, fascia per i capelli, e scaldamuscoli, impazienti di vivere le nuove lezioni di aerobica di Sydne Rome, Jane Fonda o Barbara Bouchet indifferentemente. Sognando ovviamente di diventare come lei, la Alex di Flashdance.
Sesta posizione
Dopo Wanda Osiris nessuna meglio di lei è stata in grado di scendere, seppur in questo caso di forma circolare, una scala. Lo faceva tra petali luminosi e corolle pulsanti al grido di: “Ecco a voi, bello più del sole, Marco Predolin”. Stiamo parlando di Sabina Ciuffini a M’ama non m’ama che ad ogni gradino faceva sobbalzare stuoli di giovanissimi cripto omosessuali che seduti sul divano tra la nonna e la mamma sublimavano la loro voglia di ola, con un colpetto di tosse. M’ama o non m’ama. S’ama…..sicuramente.
Quinta posizione
E’ arrivata dal nulla e subito nel nulla ci deve essere ritornata (in senso metaforico, ovviamente). Si chiama Tiziana Fiorveluti e per pochi mesi era la risposta privata alla pubblica Heather Parisi. La prima storia di rivalità tra bionda e bruna dell’era post soloRai sciupata a passi di dance, cicale e disco bambine. E’ bastato un attimo per accorgersi si lei: sorridente, scalata, e soprattutto spaesata (come i quattro telespettatori che se la ricordano). Immediata la scissione dei maschi in crinoline pronti a schierasi con l’una o l’altra. E in mezzo Tv sorrisi e Canzoni indeciso con chi stare.
Quarta posizione
BB. Non

Terza Posizione
Alzava la c

Seconda posizione
All’inizio er

Prima posizione
Le prove le ab

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