domenica, settembre 11, 2005
A lei (ti trovo bellissima)
"Ti guardo arrivare e ti trovo bellissima nella tua rigida compostezza, dietro i tuoi occhi tristi, tra i tuoi capelli scomposti come la mia anima. Ti guardo quando cammini, quando pedali, quando cerchi nel mio sguardo la tua verità, e rimani delusa, quando nei miei occhi ti perdi. Io sono un bambino saputello che non vuole essere aiutato, un sopravvissuto all’inferno cacciato in paradiso, un marinaio bugiardo disperso sul Monte Bianco. Ti guardo e non riesco più a trattenermi. Mi perdo dentro i tuoi vuoti senza respiri, algidi come un cristallo dimenticato dentro un lavandino trasparente. Rimaniamo lì, in silenzio a parlarci, muti a discutere di tutto, estranei ai nostri prossimi appuntamenti. Ti guardo andare via e vedo una parte di me che ti segue che va dove vai tu, attaccata ai tuoi passi. La richiamo, la parte di me si ferma e senza voglia ritorna dove sono io. Sento i suoi lamenti, sento il suo dolore, la sua paura, la sua disperazione. E insieme, io e la mia parte di me, inghiottiamo la colpa di non essere mai stato come avrei dovuto. In silenzio." (Milano, aprile 2003)
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento