Che ridere. Leggo su Chi, il nuovo newmagazine politico del gruppo Mondadori: "Se qualcuno si aspetta una Dynasty tutta italiana, deponga pure l'ascia di guerra. L'atmosfera che si respira da queste parti è di grande serenità". Così Alfonso Signorini racconta la famiglia Berlusconi (riunita in Sardegna) prima di intervistare il premier. Io non sarei arrivato a tanto neppure sotto le ruote di un furgone che trasporta Lexotan. Eppure non è giusto. Così mi sono sforzato. Tanto.
"Silvio è davvero un grande. Un uomo capace di non dormire, di fare poche vacanze per pensare davvero a come rendere sempre migliore il suo paese. Uno che ogni tanto si concede qualche festa, ma giusto per rilassarsi: ad una certa ora lui va a letto e quello che accade mica lo può controllare. E' talmente generoso che mette a disposizione case, magioni e ville per il divertimento dei suoi amici. E' un uomo che sa soffrire (il divorzio dall'amata seconda moglie) ma che non lo dà a vedere per non rattristare chi confida in lui. Silvio è così: un caterpillar che non si ferma, che passa dalla quinta alla prima, se è il caso, ma che non molla mai l'acceleratore. Un enzima delle buone azioni, pronto a catalizzare tutto quello che di bene ci può essere per il popolo. Silvio non si arrende e non si fa intimorire neppure di fronte alle bugie della stampa di tutto il mondo che lo vuole far fuori. A quella stampa brutta sporca e cattiva lui risponde con la sua educata, sensata e sorridente. Lui crede solo a se stesso, non agli altri, perché lui si è fatto da solo e ha un istinto geniale che lo porta sempre un po' più in là. Silvio è così. Un grande tra i piccoli che vorrebbero essere come lui. E lui lascia a questi piccoli l'illusione di assomigliargli. Ma solo un po'. Silvio è generoso e contro natura, perché se quella dell'uomo è cattiva la sua è esattamente il contrario: prodiga di amore e consigli da dispensare agli altri come fossero sapone nei cessi degli Autogrill. E tutto quello che è lui lo è anche la sua famiglia. Ma quale Dynasty. Se proprio proprio siamo dalle parti del Mulino Bianco. "Drinnnn. Scusi, Silvio è in casa?" "Certo che c'è... dove c'è Silvio c'è casa". Stop, che fatica. Nano nano
(nella foto Brandon Beemer, quello che vorrei trovare in casa io al posto di Silvio)