lunedì, dicembre 17, 2007

Sorriso privato

"Al ragazzo con il giubbotto verde che era sul tram 16 lunedì 2.12.2007 : sono la ragazza con il cappotto nero. Ci siamo guardati per tutto il viaggio. Mi piaci "."A Elena di medicina: il tuo sorriso a istologia mi mette di buon umore, pronto a studiare tomi e tomi, sei più bella di una sinapsi. Ciao da Matteo". "Rosa mi manchi tanto! Perché non ti fai viva? Attilio".
Trovo geniale questa pagina anche se non fosse vera. Sto parlando della sezione Lettere, messaggi e pensieri d'amore di Leggo, il quotidiano gratuito. Mi piace l'idea che mentre viaggi e ti accorgi che qualcuno ti piace puoi rivolgerti a questa pagina per lanciare il tuo grido d'amore. O quello che è. Trovo meravigliosa questa cosa. Fissi qualcuno, ti fai un film e poi mandi la tua trama, riassunta in una manciata di battute, al 340-4351435. Che meraviglia. Mi vedo già a smanettare con il mio cellulare: "Ragazzo dal sorriso privato sceso in piazza San Babila, dove andavi senza di me?". Oppure: "Ragazzina che mercoledì 10 dicembre eri a pagano alle 10,57: i tuoi capelli ricci e lunghi sono stupendi, come il piercing sul naso. Ma gli occhi neri di tuo fratellino ancora di più. Quando compie 18 anni mi avvisi?". O ancora: "Signora intabarrata nella sua pelliccia, salita in Duomo sabato ics alle 17,50 mi ha fatto commuovere. Lo smalto viola però, mi creda era troppo". Trovo questo romanticismo contemporaneo meglio della mostra di David Lynch. Vorrei immergermi in una piscina colma di acido ialuronico e uscire con la pelle liscia di un ventenne che ne dimostra 17 per nascondermi anche io dietro un sms: "Ti ho visto scappare con una rosa in mano. Ma il tuo sguardo è rimasto incastrato nel mio e mi ha parlarto di te...Eravamo a Cadorna ed era un giovedì pomeriggio".

Senza le rughe i miei 40 anni non saprebbero dove riposarsi quando mi rincorrono. E così scivolerebbero via. Come i miei amori alle fermate della metroplitana. Buon Natale a tutti. Nano nano

mercoledì, dicembre 05, 2007

Che querelle... the best(emmia)

La bestemmia. Parliamo un secondo della bestemmia. Che a me ogni tanto scappa. Mi dà soddisfazione. Forse perché ho passato mezza vita con qualcuno che che mi rimbrottava ogni due minuti: "se ti sento bestemmiare ti spacco la faccia". E ora che la faccia me la spacco da solo e posso scegliere quando e in che modo farlo, ho deciso che non sarà di certo perché bestemmio. Il dramma è che io odio chi bestemmia. Rimango male. Non mi piace. Ma quando sono io a farlo mi sfogo che è una meraviglia. Se poi vedo intorno a me guardi smarriti mi sento cappuccetto rosso nel bosco. Anche un po' coglione alla fine. Ma credo sia dovuto all'educazione. In fondo la bestemmia è la cartina di tornasole del senso di colpa: quando si impreca il signore fottendosene vuol dire che si è guariti e non si è più vittime di quella cosa orrenda che è il senso di colpa. Che non significa necessariamente che bestemmiare sia un segno di intelligenza. L'ho già detto. Credo sia una prova di grande ignoranza. Ma a me piace essere consapevole dei miei limiti. Per superarli appunto. E il mio primo limite è il senso di colpa. Quindi prima supero quello, poi penserò ad altro. Una querelle the best...emmia, insomma.Nano nano
(nella foto una scena di Querelle the brest)