venerdì, luglio 28, 2006

Sviluppi imprevisti (dentro di me)

Sudo. Ho caldo. Come tutti del resto. Immagino. Stanotte ho dormito da cani. Il jet lag. Ma non è vero... Non è il jet lag. Sogno. Vorrei tante cose. Mi sento più forte di prima. Non è vero. Ma chissenefrega. Ho Sydney nel cuore. Vele nella retina. Emozioni dentro il corpo. Pulsa tutto all'unisono. Anche il mio cervello. Il sangue arriva e si porta con se tutte le disperazioni che incontra. A volte non vanno d'accordo, credo. "Ciao io sono disperazione da: 'vorrei avere ma non ho', tu chi sei?". "Io sono disperazione da: 'devo fare la spesa ma non ne ho voglia'". "Beh, io sono più importante di te, scusa ma mettiti dietro...". "Guarda che se quello non mangia andiamo tutti a fare in culo", dice grezzamente disperazione da spesa che è più furba dell'altra. "Ok, allora stai davanti....e io aspetterò il turno", dice goffamente disperazione da vorrei avere ma non ho. Lei effettivamente non ha molto cervello. E per quello che rimane sempre per ultima. Non avrà mai soluzione se non si dà una mossa. Credo. Va be...
Gita a Milano2.
E' venuta finalmente a trovarmi mia sorella nell'arte e nella vita. "Qui c'è il Tg4, qui Studio Aperto, qui il Tg5, qui Striscia, qui il cesso che è la cosa più interessante". Poi siamo andati a bere l'aperitivo in centro. Il cameriere ha qualcosa che mi piace. Ci è simpatico. Ad agosto rimane a Milano. Anche io.
Virginie e Kiska questa foto è per voi. Il vostro libro ha toccato l'Australia. Il tuo racconto me. Il boomerang entrambi.
nano nano.
(Nella foto il libro Sviluppi imprevisti, tra i boomerang all'areoporto di Sydney)

giovedì, luglio 27, 2006

Vienna, 27th of july

Ovviamente mi sono pentito di essere tornato. Ovviamente mi sto chiedendo: “che cazzo ci faccio qui” in questo miserabile aeroporto ad aspettare il volo S511. Ovviamente sto maledicendomi. Ovviamente…
Penso a Cairns, al mio cow boy che la mattina alle 8 si è presentato al bar per dirmi “ciao, a presto”, al suo collo rugoso, alle sue mani ossute, alle sue esclamazioni monosillabiche (mh, oh, ah,)espresse all’ambulante di una bancarella mentre gli spalmava su un braccio olio e sull’altro crema e gli spiegava in dettaglio le specificità. Penso a tim che quando l’ho salutato si è commosso ed è fuggito dietro il bancone del bar dove lavora, mentre io lo guardavo con una dolcezza da spot pubblicitario. Penso a mel, la ragazza inglese da cui ho vissuto, che si è messa a piangere mentre salivo sul taxi che mi avrebbe riportato da dove sono venuto (da dove sono venuto, per altro, da una fogna che si chiama Milano d’estate?). Penso a me al bar la sera prima ad ingollare gin tonic e birre con vanessa, l’amica lesbica di mel, che mi guardavo intorno e mi chiedevo: “ma questo è proprio quello che vuoi?” Penso a tony che mi ha chiesto quando torno a Milano per passare una serata di quelle che dice lui, penso a dario che vuole sapere quando finirà la mia vacanza, a paolo che mi aspetta a torino, a mia sorella che vuole che la porti via, a simone che mi dice che vorrebbe aver più tempo per me, ad avreivoluto che mi mandato un tenerissimo sms qualche settimana fa, ad alessandro che mi ha detto che gli avrebbe fatto piacere rivedermi quando rientravo dalla vacanza. Penso a kiska che non ho mai visto ma è come se la conoscesi da una vita, a giorgio che mi legge tutte le mattine, a baronetto e alle sue cose meravigliose che mi scrive, a paciugo e tutti quelli che passano di qui. Penso a betty, francesco, roberta e laura che mi aspettano in sardegna, toscana, romagna e trentino. A lui che non ci sarà mai più nella mia vita come vorrei io. A tutti gli altri che entreranno, e ancora non lo sanno. Penso a quelli che mi passano vicino e non conosco. Penso alla ragazza americana di 21 anni conosciuta in aereo che tornava a casa sua dopo 5 mesi di Australia. A jeff (o charls, o daniel, o giuseppe) che ha confessato a aaron (il ragazzo figo che vive a casa di Mel) che sono stato il primo uomo della sua vita (puttana eva, na botta de culo ha avuto il povero). A tutti quelli che ho sfiorato senza sapere i nomi. Al ragazzo della palestra che mi ispira tanto sesso. Agli amanti milanesi incontrati per casa (mia). Alle serate che non voglio più fare… a tutti quelli che mi hanno amato. Penso a tobia che adesso è al mare aggrappato a sua madre e al salvagente. Di nuovo a tim che mi ha appena chiamato per dirmi che a Sydney il tempo è stupendo... Penso a me, in a mezzo a voi e sorrido. Grazie di esistere. (Non ce l’ho fatta….troppo ruffiano sto post). Nano nano

mercoledì, luglio 26, 2006

Sydney, 25th e 26th of july

Lo dico subito. Ho bleffato. Torno giovedì. In realtà ho cambiato idea nell'arco delle ultime 24 ore, 24 volte. Vado in tilt in queste occasioni. Come quando amo. Con la sicurezza di optare sempre per la soluzione peggiore. Ieri, quando sono tornato da Cairns mi è venuto un malumore a mille. “Ok”, ho pensato. “Damani se vola in direzione Milano”. Ora, a stento trattengo le lacrime. E' stata una vacanza stupenda, irripetibile, indimenticabile. Ma io rimango un disastro. Penaepanico vorrebbe tornare nuovo come Sonia Braga quando, in Dancing’s Days, ritorna a Rio dopo una vacanza in Europa. I miei punti di riferimento sono questi. Dovrei farmi una lobotomia: via tutti i ricordi devianti. Via le Sonie Braghe, le Lordane Bertè, le Domeniche in, i Renzi Arbori, i Fantastici, i Flashdance, i Ritorni al futuro, le Raffaelle Carrà. Via tutto. Tabula rasa. Si ricomincia. Iniettatemi una dose di bei momenti, ricordi tranquillizzanti e sereni. Tipo….Tipo….Tipo…. Tipo quelle cose lì, insomma. Cosa vorrei trovare a Milano? Per esempio lui che mi dice: “Io voglio stare con te. Punto e basta…” e io che lo interrompo dicendogli: “Io ti amo, lo sai?”, mia sorella nell’arte e nella vita che mi viene a prendere in gonna di renna e stivali abbracciata a chi sa lei, una mail con scritto che cazzo farò da settembre, e p. felice e sorridente come non lo visto mai. Per esempio. Lo so. Non succederà nulla di tutto questo. Qualche mese fa a questa fottuta domanda avrei risposto: “Qualcuno che mi porti via”. Ora, più semplicemente: “Qualcuno che si fermi con me”. Sono un disastro. Ma ce la farò. Lo sento. Le mie vacanze sono finite. Torno nel mio girone. Ade mi aspetta. Del resto mi chiamo Pena e Panico. Per tutti gli altri: “Felicità”. Come diceva Loretta Goggi ogni venerdì sera su Raidue in Loretta Goggi in quiz (c’era anche Fabio Fazio). Vi prego... lobotomizzatemi. The neno nano (metà e metà, visto che sto tornando).
PS
Kiska...fatto...

lunedì, luglio 24, 2006

Cairns, 24th of july

10 minuti. Ho. Sto imprecando con questo cazzo di internet point che ga schifo. Qui e' pomeriggio, sono appena tornato. Stamattina partenza ore 7.45, destinazione barriera corallina. Interessante... Ma cos'e'precisamente? Cazzo ce fanno tutti quei pesci? E soprattutto che pesci sono? Io anche anche in queste occasioni mi agito... Guardo, osservo con la mia bella maschera e mi vengono 2250 domande nello stesso tempo... Troppe per rilassarmi guardando i colori del mare e dei pesci. Quindi buttato, nuotato tre minuti e ritornato sulla barca a pigliare il sole. Grazie. Stupendo, ovviamente. Ieri sera grande festa al resort con la barbecoa. E poi tutti vicino al fuoco. Io non avevo voglia di seguire un ragionamento uno. Ho scoperto che quando siamo in tanti non importa la lingua che si parla, non segue punto e basta. Troppa fatica. Lo faccio anche quando si parla in italiano. Notizie sul cow boy?.... Oggi non lo ho ancora visto... Ma so gia' che mi invitera' a bere il solito aperitivo nella sua stanza....Che noia... The neno neno.
ps Genietto del male ha spostato la data di ritorno... Non ci vedremo mai piu' amici miei...

domenica, luglio 23, 2006

Cairns, 23th of july

Ho solo 11.50 minuti. Giornata intensa. Mattinata a Port qualcosa (una localita' turistica a 20 minuti da qui)dove abbiamo fatto colazione e ci siamo spaparazzati il mercatino della domenica. Mi sembrava di essere, non so perche', in un telefilm old america stile La casa nella prateria. Pomeriggio sole a picco in spiaggia. Da Dio. Quattro ore borderline tra sonno e veglia (non funebre, ovviamente). Poi doccia e aperitivo da lui. Il cow boy dalla pelle rugosa e dai modi burberi. "You are a man" gli ho detto. Lui non so se ha capito ma io si'... Sei un uomo. Puttana Troia esistono anche i froci uomini. Evviva. Ne avessi trovati di piu' nella vita non sarei nell'inferno in cui mi sono perso. O al limite farei la parte del diavolo. I nostri dialoghi sono da lesson one: "the book is over the table..." ma chissenefotte. Non che ultimamente parlassi di massimi sistemi... Kiska, ti ho pensato due giorni fa. Arrivo in spiaggia, attacco l'Ipod e la Nannini mi piomba nelle orecchie con America. Subito dopo arriva In alto mare cantata da Berte' e Zero. Sorellina nell'arte e nella vita. Ci sei anche tu. Come potresti non esserci? Simo, anche io vorrei avere piu' tempo ma mi rifaro' quando torno. In agosto a Milano e' tutto chiuso. A cominciare da casa mia. Con me dentro pero'. The neno neno

sabato, luglio 22, 2006

Cairns, 22th of July

Cazzp. Ho solo 3 minuti per scrivere questo post che sara' pieno di refusi.... Tempo di merda. Spiaggia da paura. Sole che si alterna alla pioggia. Protezione 30 ovunque. Anche sul pisello. Il sole qui si prende nudi. Arrivo in spiaggia verso le 11. Lo avevo gia' visto ieri. Tra gli age' il meno age' non e' per nulla male. Va be... Non posso parlare solo ed esclusivamente di sesso in questo cazzo di blog.... Scaduto il tempo. The neno neno

venerdì, luglio 21, 2006

Cairns, 21th of july

Sono al mare. Sono al nord. Sono in un resort gay friendly. Friendly... Arrivo dopo tre ore di aereo da Sydney. Penso. Mi faccio il mio solito film pieno di amozioni e adrenalina. Con parsimonia, ovviamente. Ormai ho capito che e' meglio aspettarsi poco dalla vita. Pochissimo rispetto a quanto vorrei. Alla reception trovo un ragazzo carino, gentile che mi mostra il resort, la spa, la piscina. Mi sembra ottimo. E' buio ma capisco che sono finito in un paradiso. Senza Broke, ma lo stesso in paradiso. Che bello penso... Nella sala da pranzo c'e un tavolo... Gli ospiti mangiano tutti insieme... Very good. I love this... Guardo meglio. Li focalizzo. Vedo tanti capelli bianchi intorno a me. Puttana eva.... No... Non ci posso credere... L'eta, media si aggira attorno ai 70 anni... Eppure il sito internet mostra solo foto di bonazzi abbracciati. Conosco una coppia. Uno ha 84 anni. L'altro 76. Sono stupendi. Insieme da 45 anni. Uno e' malato, ha l'alzaimer (che non si scrive cosi', ma lui ce l'ha lo stesso). Penso a me. Penso alla mia vita. Penso al mio futuro. Mi amo. Tanto. Troppo. Loro sono stupedi... Lo vorrei essere anch'io.... The neno neno

giovedì, luglio 20, 2006

Sydney, 20th of july

Piove ancora. Domani parto per il nord. E' previsto brutto per quattro giorni. Giusto i giorni in cui sto via io. Mi affitterò un'automobile. Mi metterò il costume. Sparerò a mille l'aria calda. Mi sdraierò. E farò finta di essere in spiaggia. Oggi ho passato il pomeriggio con lui. Very fanny boy. Come direbbero qui. E' la prima volta che ho a che fare con un ragazzo dai capelli rossi, pieno di lentiggini e con la pelle bianca come il latte. Quando parla faccio una fatica a pazzesca a capirlo. Ma è meglio così... meglio non capire.... meglio non sentire.... meglio vivere il proprio film ... Certo a forza di film si corre il rischio di trovarsi in una multisala e non ricordarsi più per quale film si è pagato il biglietto. Perché qualcosa da pagare comunque c'è... Troia di una eva. Sydney è davvero una splendida città. La gente è tranquilla. Nessuno che grida. Che spacca la minchia. Che si agita. I ragazzi del mio corso, nel pomeriggio lavorano quasi tutti, dicono che gli australiani sono lazzari a mille. E questo mi piace da morire. Effettivamnete al bar, anche se ci sono due gatti e oridini un caffè, ti fanno aspettare una vita. Domani provo ad ordinare anche due fidanzati (uno per me e uno per una mia parente). E' una vita che lo aspetto. Magari qui arrivano insieme al caffè. Il ragazzo dai capelli rossi fa il barista. Ma è anche pittore. Un artista, insomma. Come i miei amici conigli. Con le dovute differenze...of course. I conigli non se toccano. Che altro dire. Che con l'inglese continuo ad essere negato. Pesantemente. Un po' come quando non mi ricordo le trame dei film e vado in tilt. Dei miei film. Però. The neno neno

mercoledì, luglio 19, 2006

Sydney, 18 and 19 of july

Tempo di merda. Piove da due giorni. Sono in un internet point perche' a casa abbiamo problemi con la rete. Ok. Buongiorno. Cosa e' successo in queste 48 ore? Tremo a pensarci... Nulla? Impossibile. Nulla. Oh Madonna... mica staro' gia' cambiando. E' vero... Ho ricevuto la solita telefonata che mi ha vomitato addosso tutto cio' che in questi giorni non avrei proprio voglia di sentire. E invece... Ho sentito tutto. Grazie sorellina nell'arte e nella vita, grazie Paolo, mi mancate...Sydney e' il mio purgatorio. Quando torno ci sara' il paradiso. Lo so. Lo sento. Lo vedo. Venerdi' vado al mare. Caldo, sole, bagni... spero. Nella scuola di inglese che sto frequentando, verso la fine dei corsi, ti danno un foglio con scritto il tuo nome dove i compagni di classe ti salutano e ti lasciano mail e cose varie... Una delle 125 insegnanti che abbiamo avuto mi scrive qualcosa del tipo: "Sei una bella persona, con un senso dell'umorismo eccezionale e una grande personalita'. Sono sicura che il futuro ti riservera' grandi cose...". Quando l'ho letto ho riso. Non ce la faro' mai a venirne fuori, non ce la faro' mai a smetterla di voler piacere a tutti... non ce la faro' mai... Mai... Ma, mi chiedo, cose grandi tipo metastasi gigantesache? Nooooo vero? Stamattina ho dato il mio numero di cellulare australiano al cameriere che lavora al bar dove la mattina vado a fare colazione... E' carino, sorridente e simpatico. E poi continuava a guardarmi. Mi sembrava gentile da parte mia... Quando gliel'ho dato mi ha detto: "Thanks". E' bastato per pensare che potrebbe diventare l'uomo della mia vita. Che testa di cazzo che sono.... Ma quando la smettero'? Kiska bentornata. Baronetto sei insostituibile. Anonimo mai piu' sul mio blog. Grazie. Questo posto e' sacro. The neno neno

lunedì, luglio 17, 2006

Sydney, 16th and 17th of july

Cioè domenica e lunedì. Con questa storia del fuso orario non ho ancora capito nulla. Punto uno: domani chiamo per vedere se rieseco a spostare il volo di ritorno. Punto due: venerdì vado al nord, cioè al caldo, per quattro giorni. Il nome del posto non me lo ricordo qualcosa come Cans.
Chissenefotte mica devo guidare io l'aereo e leggere le indicazioni. Punto tre: continuo a essere cagato solo da cessi. E anche in grande quantità. Porca troia. E' bello tagliarsi barba e baffi e accorgersi che nessuno ci ha fatto caso. Cosa che ho letto come: "sei talmente figo che non importa se hai peluria o meno in faccia....". Tacete. Coglioni. Domenica sera mi trascinano alle ore 5 di pomeriggio in un pub. Serata gay. Fuori dalla tristezza di Oxfort street, sta orribile zona (ma l'ho capito solo dopo due settimana) piena di locali per turisti con Spartacus sotto il braccio, e mi rendo conto che gran parte delle persone le ho già incontrate o la sera prima o in palestra. Na botta de vita.... Tra i tanti che pullulano in questo bar c'è anche un argentino, accompagnato dal fidanzato che ha conosciuto in chat due giorni prima, assomigliante a un tipo che ho beccato al plastic quest'inverno, con cui mi scambio il numero di telefono. Carino. Con una faccia di cazzo che la metà basta. Per questo mi è simpatico. Altro da dire? Oggi sono stato a vedere la biennale d'arte e alcune opere non sono nulla male. Tra cui questa nella foto. Sono infinite statuette in terracotta fatte fare da gente che il tizio ha incontrato durante 15 anni. Quando ho visto l'istallazione (tra l'altro situata in una specie di darsena risistemata e trasformata in un museo vicino al mare) ho pensato: "Ma io non avrei mai avuto la pazienza di metterle tutte in piedi una vicino all'altra". Ma cosa vuol dire? E che ne so... Ok vado a nanna, come dice mia sorella nell'arte e nella vita qui a Milano è notte. Lì a Sidney come butta? Domani mattina devo essere pimpante che genietto del male (alias penaepanico), che fa male solo a se stesso, ne sta combinando un'altra. The neno neno.
(nella foto, Asian Field di Antony Gormley)

domenica, luglio 16, 2006

Sydney, 15th of july

Il computer è acceso. E' mattina tardi. Mi sono appena svegliato. Non capisco bene cosa devo fare. Poi leggo: "....lascia perdere, dimenticati di me, io sono felicissimo. Tra noi non ci può essere nulla neppure un rapporto di amicizia". Faccio una smorfia di disapprovazione. Poi mi viene da ridere e penso: "Ma perché io sono circondato solo da gente che ha una vita sentimentale imbarazzante?". Il destinatario della mail non sono io. E' lei, la proprietaria di casa. Arriva da un fidanzato che ha avuto due estati fa in Italia. Storia consumata tra i panorami della Costiera amalfitana e poi via via scemata in un rapporto di cordialità tra una festività e l'altra... Ieri arriva sta mail. Ma chissenefrega. Andiamo a pranzare al Lounge (un bar molto carino a tre passi da casa) e improvvisamente me se mette a piangere. "Oh, Madonna ce manca de fa la Marta Flavi dei poveri anche a Sydney". Detto. Fatto. E via a consolarla, a sciorinare paginette di bignami sulle relazioni a due, a ripetere commenti fatti e strafatti (come i giovani australiani che vedrò in serata in discoteca) con mia sorella nell'arte e nella vita da 8 anni a questa parte.... Giornata magnifica. Mi sentivo a casa. A sguazzare tra un "io vorrei solo qualcuno che mi faccia stare bene, ma ci vuole tanto?", a "la mia psicologa me lo ha detto non sono due persone che si incontrano ma due storie e questo nessuno mai se lo ricorda". Minchiate di queste dimensioni che se anche dette in direzione polo sud, rimangono pur sempre minchiate. Per il resto serata da sedia a rotelle: uscito alle 8 per andare a cena da amiche di lei e rientrato alle 5 dopo bar, pab, disco and so on. Il so on è ovviamente la parte più interessante. The neno neno (in particolare a Paciugo, S., Gio, Anonimi vari, Baronetto, Virginie, Kiska e bla bla bla, che qui dicono al posto di etc etc.... ma in che cazzo de posto so' capitato?)

venerdì, luglio 14, 2006

Sydney, 13th e 14th of july

Qui non se batte chiodo. Mi sembra di capire. O meglio. Non si battono i chiodi che vorrei. Bah. Comincio seriamente a pensare di essere davvero un po' poverino. Il sospetto l'ho avuto già qualche mese fa...Ma lasciamo perdere. Oggi fa un freddo alluccinante e piove. Mi dicono che tutti i fine settimana qui il tempo fa schifo. Vorrei fare capire che probabilmente è un luogo comune, quello del fine settimana piovoso visto che anche in Italia sembrerebbe così, ma ho problemi con la traduzione. Mi limito ad annuire. Ieri sera sono uscito e sono tornato alle tre. Oggi mi hanno confermato quello che mi è venuto in mente alle due di notte: il locale in cui ero è frequentato da gente troppo giovane. Lì, possibilità di trovare un bel trentenne muscoloso e con la tavola da surf nella mutanda, mi sa che non ce ne sono. A proposito di surf.... Sento che l'ancora che ho dentro non molla la presa. Sto tanto tempo solo e la fottuta vela che mi si è incagliata dentro mi agita. Resisto. Prima o poi si trasformerà anche lei in un relitto. Pazienza. Ce ne sono tanti. Non soffrirà di solitudine. Ho scritto in questi giorni:
"......
Sono carne in mezzo alle macerie
voi le macerie
tra un fiore di loto
decido io cosa fare
decido io dove andare
decido io da quale parte stare.
Ora sono una cicala
e spreco il mio corpo
sulle vostre mani
.........."
E così accontento anche Heather. "Delle cicale cicale cicale cicale, della formica che invece non cica le mica...." The neno neno. Alla prossima.

giovedì, luglio 13, 2006

Sydney, 12th of july

Non ho pensato ai giapponesi. Non ho pensato a nulla che mi riguardasse. Oggi l'umore è spettacolare. L'Operà di Sydney è immensa vista da vicino. Poco a che vedere con le fotografie che si vedono sui libri. Come sempre. Sto scendendo le scale. Dietro di me vele di cemento e vetro. Mi passa accanto e mi chiama. Mi giro. Lo saluto. E' lui. Aaron. Il ragazzo che vive con me, che ha organizzato la festa, che è bbono come l'acqua, che oggi compie 25 anni e ha cambiato lavoro. . Ci fermiamo vicino al mare e faccimo chiacchiera. Gli chiedo se ha voglia di venire a bere qualcosa con me e mi dice ok. Mi porta a vedere una zona della città in centro (The rock) e chiacchieriamo del più e del meno. Vorrei incastrarmi nella sua bocca e appiccicarlo al muro. Ci fermiamo a bere un caffè, poi raggiungiamo la fidanzata che lavora in un locale dove suonano musica jazz dal vivo. Beviamo una birra. Insieme, tutti e tre, andiamo a casa. Fine della storia. Di una noia mortale. Ok. The neno neno

mercoledì, luglio 12, 2006

Sydney, 11 th of july

Tutto bene. Anzi no. A pensarci attentamente però sì. Qui è bellissimo. Davvero. Certo, se avesssi lasciato dietro di me il paradiso al posto dell'inferno... La mente va... Non riesco a controllarla... Ma è giusto così. Sono a due passi dal giardino botanico: a destra il sole che tramonta a sinistra ho la luna che arriva. Il cielo è terso. I turisti scattano foto. Il vento mi entra negli occhi e ferma le mie lacrime. Di gioia. Probabilmente. Sono qui. Sono io. Riconosco tutti i pezzi. Sono i soliti, del resto. Il mio corso d'inglese è una bomba. Le persone con cui condivido 4 ore ogni giorno mi sono simpatiche. Spiaccicassi quattro parole in più sarebbe meglio. Ma va bene così. Ho scarpinato come una bestia e alle 10 di sera precise precise mi sono addormentato. Giornata tranquilla. Ordinaria. Normale. Come vorrei essere io. Come sono io, in fondo. Non ho ancora capito se mi farei sbattere da un giapponese per almeno una nottata o no. Spero di risolvere il dilemma entro breve. Perché a me sti nipponici in fondo mi hanno sempre ispirato.... Va beh, domani ho qualcosa a cui pensare. The neno neno

lunedì, luglio 10, 2006

Sydney, 9 and 10th of july

Ore 3 del mattino. Sveglia per andare a vedere la partita. A Leichhardt. Il solito quartiere latino. Le due strade principali pullulano di bar ancora aperti, accessibili solo se si paga l'ingresso, (italian do it better), dotati di maxi schermi al cardiopalmo. Soprattutto quando si arriva ai rigori. La ragazza vicino a me, che peserà 86 chili e sarà alta un metro e cinquantacinque, grida: "Fate li corni, fate li corni". Io sorrido, mentre mi mangio le unghie e penso: "Vorrei che Zidane mi riempisse di testate, così...tanto per... Lo amo". Ad un certo punto sento che qualcuno sospetta che tifi per la Francia. Semplicemente perché conscio di quanto giochino meglio degli italiani, temo che ogni volta che sono nella nostra area facciano goal. Non sarà così. E Leichhardt, come l'Italia con i suo satelliti in giro per il mondo, esplode. Mi dispiace non essere a Milano. In queste occasioni, mi dispiace. Davvero. Penso ai miei amici che si stanno sgolando, mi viene un po' di magone. Penso al mondiale del 1982 quando avevo 15 anni (ora però ne ho 34...non si capisce perché). Ma il cellulare aiuta... Viva l'Italia. Viva sti quattro stronzi di azzurri. E soprattutto "facciamo li corni". Quelli che io non ho fatto prima di mettere piede nella mia scuola popolata praticamente solo da studenti giapponesi. Anzi, no. Ci sono anche 2 brasiliane e un brasiliano... Di cui non parlerò. Dio mi sta già punendo abbastanza...porca troia. Ultima minchiata poi vado a nanna. Sono andato in palestra. Ambiente, direi, interessante. Ma sto cambiando... Non voglio più piacere a tutti e a tutti i costi... Sto camb.... Mi sto sforzando di farlo. Domani vorrei anche cominciare le visite culturali... Culturali? Oh Madonna... Che fatica cambiare. The neno neno

Sydney, 8th of july

Sono le 11 del mattino. Sono in un letto che non è il mio. Neppure la casa è la mia. Mi guardo intorno e vedo i miei vestiti in terra. Ieri sera devo aver bevuto ancora una volta troppo. Che due maroni. Devo guarire da questa ossessione di avere, avere e avere. Piacere, piacere, piacere. "My name is penaepanico. Do you meet alberto?", vorrei chiedere a tutti quelli che conosciuto al party che il mio coinquilino ha organizzato. Sì, il coinquilino 25enne con cui vorrei condividere stanza e tempo. E' qui che ho incontrato il corpo con cui mi sono addormentato di cui non ho ricordato il nome. Penso al motivo per cui mi è piaciuto. Non mi viene in mente nulla a parte il sorriso. Lo stesso che ho dispensato ieri sera durante il party quando, in ordine ho: 1) versato dell'acqua in terra, 2) rotto un bicchiere, 3) versato del vino sul tappeto beige. Gente simpatica. Giovane e carina. Alcuni molto belli. Quasi tutti in attesa di andare a prendere le proprie fidanzate. Lo sapevo de portarmi una parrucca bionda. Non hanno la faccia da svegli. Secondo me sarei riuscito a fregarli. Che genietto del male sono? La festa non decolla. O meglio nessuno balla. Tutti parlano. Io compreso. Ad un certo punto mi passa accanto Jeff (o Jhon o Robert o Bill o Giuseppe?) e gli chiedo se ha voglia di venire con me al Colombian (che qui pronunciano climbin) locale in voga da queste parti. Andiamo. Beviamo. Ci baciamo. Andiamo a casa sua. Non facciamo nulla. A parte strigerci e dormire insieme. Però quando mi riaccompagna a casa in automobile e mi dice: "All'una vado a vedere allo stadio la partita di football" ho sorriso. Ok. Con questo ho chiuso. Voglio pensare a me e darci un taglio con questo disperato bisogno di piacere a tutti. Catartico. Ora vado a scuola.... Speriamo di incontrare qualcuno che ispiri. The neno neno

sabato, luglio 08, 2006

Sydney, 7th of July

Sono le tre del pomeriggio e sto ancora dormendo. Mi sveglio e ho la bocca impastata da troppe sigarette e birre ingollate. "Sono solo. Sono ancora solo", penso. Qui, a Milano, ovunque. Anche se ieri notte non lo sono stato. Ma lì è facile non esserlo. Troppo facile. Mangio una zuppa di verdura con lei, la ragazza dai capelli rossi che alla fine mi ha offerto di rimanere in questa splendida casa, situata nella parte più splendida della città, abitata da tre inglesi (lei, appunto e altri due di cui uno, ma me ne accorgerò solo domani, ispira a mille). Quello che volevo trovare prima di partire. Il mio ideale di convivenza. "I'm a lucky man" le ho detto mentendo spudoratamente. Ma forse neanche tanto. La mia stanza è una sorta di ripostiglio ricavato nell'angolo del loft. Molto radical chic. Poco chic e molto radical come mi ha suggerito lei. Giornata splendida. Il cielo è azzurro. Dopo la zuppa di verdura vado al solito Hyde Park. Devo inventare un test per un lavoretto che mi hanno chiesto in Italia. Mi siedo su una panchina. Non è che voglio raccattare ad ogni costo, ma in questa città fa molto meno freddo fuori casa che dentro. Puttana eva. Mi perdo nel mio Ipod. Mi perdo a rileggere le cose che ho scritto in questi giorni. Mi perdo negli occhi degli australiani. Mi perdo, ma nessuno viene a cercarmi. Chissenfrega. La sera raggiunggiamo un gruppo di amici in un locale stupendo con terrazze, verande e sale su diversi livelli. Stringo non so quante mani. "Hi, my name is Alberto. How are you?" e via con l'abc dell'inglese. Ricomincio a bere. Di colpo ritorno a parlare nella loro lingua. Incastro una ragazza che ha visssuto in Germania e le biascico, mentre passo con disinvoltura dalla prima alla seconda e poi alla terza birra, di tutto. Nulla rispetto ai loro standard. Sono sconvolto da quanto trincano questi. Uomini e donne senza differenza. Se avessero i marsupi li userebbero per cacciarci dentro birre fredde e barman ponti a preparargli cocktails di ogni tipo. Sono felice. Mi guardo in giro. Mi piace. Soprattutto un suo amico. Va beh....ma questo è un altro discorso. "Non vedo l'ora di togliermi da dosso questo fottuto sonno", penso prima di risalire sul taxi in direzione casa mia. Ora lo posso dire. The neno neno (Virgine, solo quando ho visto il boomerang ho capito... E tre giorni che mi arrovellavo e dicevo: "Mah...").

venerdì, luglio 07, 2006

Sydney, 6th of July

"Ok, ci vediamo a casa tua alle 8, a dopo". Chiudo il telefono. Sono le 7 di pomeriggio. Gironzolo ancora fuso (orario) per Oxford street. Ho nella borsa giornali di tutti i generi: gratuiti, gossip, gay, inserti e quotidiani. Mi fermo in un bar rigorosamente in bella vista. Sono una mignotta nata. Bevo un tea, dò un'occhiata alle riviste come se controllassi la lingua più della mia autostima, sorrido a chi passa. Nessuno mi guarda. Amen. Torno a casa mi preparo. Non so che faccia abbia questo amico, di un'amica di mia sorella nell'arte e nella vita. So solo che avendomi invitato a casa sua o è un figo della madonna super sicuro di sè o ha una casa della madonna ed è super insicuro di sè. Non approfondendo l'argomento. Capite ammè. Dopo cena fumo due sigarette sul suo terrazzo con vista sulla baia. La sua casa è splendida. Ricapite ammè. Usciamo. andiamo in un bar semi vuoto ma molto carino a bere un drink. Poi lui se ne va. Lo accompagno. Ci salutiamo. "Thank have a nace night". E dopo questo mi perdo. Entro in un bar bevo una birra, poi un'altra, poi un'altra ancora. Fumo. Due tizi molo simpatici mi abbordano. Parlano con me. Tanto. Troppo per quello che capisco. Mi offrono da bere. Mi fanno i complimenti. Il biondo infila le mani sotto la camicia, tasta gli addominali e fa segno di approvazione con la testa. Io rido. Mi sono simpatici soprattutto perché ad un certo punto mi chiedono: "Ma non sei infastidito da noi che ti abbiamo incastrato in questo angolo a parlare". Sono carini. Cessi ma carini. A questo punto penso che potrei anche andare a letto con uno di loro. In qualche modo devo sdebitarmi... Non lo faccio. Alla fine il biondo furbetto mi saluta e mi bacia appassionatamente. Lo lascio fare. Sono a Sydney. Sono in vacanza. Sono ubriaco. Ho dodici anni. Non so come, ma mi ritrovo a ballare in camicia sul palchetto del locale. Io e una tizia che mi ha trascinato su che sa di australiana. Sembra la Pausini. Glielo dico e lei mi gurada come se le avessi detto assomiglia a mia zia. Vedo intorno a me tanti occhi che mi puntano. "Ci siamo", penso. "Lo show di sempre: il tuo ego in pailettes se la gode mentre calpesta tutto quello che trova". A questo punto mi fermo. Quatto quatto esco da quell'arena di risate fittizie e cambio direzione. Ne prendo un'altra. Ma anche questa volta sono io che dirigo. Troppo. Qui è stupendo. The neno neno

mercoledì, luglio 05, 2006

Sydney, 5th of july

Ho la testa in giù. Come mi ha scritto mia sorella. Sydney è dall'altra parte del mondo. Fa freddo. Soprattutto nelle case che non hanno riscaldamento. Ho voglia di lei. La voglio sentire mia. Cammino per Hyde Park. Sono appena arrivato. Il sole se ne sta andando. A differenza dello sguardo di un ragazzo biondo dagli occhi azzurri che non mi vuole mollare. Lo faccio io. Sono troppo stanco per dare ossigeno alle mie solite malefatte sentimentali. Non riesco mai a stare sul dolore. Neppure questa volta che è più forte del solito. Non riesco. Non ce la faccio. E' la mia difesa. Sopravvivo. Forse è per questo che non riesco a volare. Amen. Mi sento più forte. Non so perché. Mi sento pronto a divorare questa città di grattacelli e night club, di spiagge congelate e saune per soli uomini. Domani vado in palestra. Comincio da lì la mia corsa. Ieri mattina mi sono svegliato alla 5 e ho raggiunto Leichhardt il quartiere italiano dove sono stati messi dei maxi schermi per seguire la partita Italia Germania. I miei occhi sono stati rapiti per 1 minuto da un ragazzo giovane, ricciolo e con gli occhi neri come il carbone. A un certo punto ha detto qualcosa al suo amico, e lì ho scopro che sono italianissimi, del tipo: "quello con la giacca di pelle mi sta fissando mi ha preso per finocchio?". E l'altro gli risponde: "Finché non ti bacia lascialo fare", o qualcosa del genere. Poesia, per le mie orecchie da mesi abituate ad altro. Viva l'Italia. Viva Totti. Viva i canguri con l'accento calabrese. The neno neno è tornato. Hip hip ultrà
(nella foto, festeggiamenti a Leichhardt)