venerdì, settembre 28, 2012

l'onda

 L'onda è li ferma, pronta a travolgermi. A portarmi con lei. Mi piace quest'onda. Mi piace il suo sapore dolce che sa di incenso. Mi piace il suo sguardo che non riesco a capire. Lo guardo. Lo sguardo. Mi vorrei perdere dentro. Ma come sempre sono fermo. Penso. Voglio. Sogno. Mi vedo. Poi di colpo ancora una volta il buio e una mano che mi sveglia. Piano. L'onda è vicino a me. Mi sorride. Il mio cuore comincia a scaldarmi. Forte. Fa caldo. E ho voglia di una sua poesia. Non è per me. Non importa. Arriva a me. E questo mi basta. L'onda forse non vuole portarmi più via. Vuole lasciarmi qui. Sta dicendomi qualcosa che non riesco a capire. Forse vuole fermarsi dove sono io. In silenzio. Nano nano

domenica, settembre 02, 2012

Io


Sono quasi tutti qui davanti a me. I miei "io" futuri. A meno che domani non finisca di respirare di colpo. Così. Nauseato dall'ossigeno, bramoso di buio e fuoco.  Così. Stecchito per uno dei miliardi motivi per cui uno stecchisce. Ma facciamo finta che non succeda né domani né nei prossimi quattro decenni. Sono tutti qui davanti a me i miei "io" futuri. Li guardo. Alcuni mi fanno paura, altri tenerezza, altri ancora mi sono indifferenti. Alcuni "io" sono assenti, altri duri e scontrosi. Alcuni parlano, alcuni stanno zitti. I più audaci cantano. La maggior parte di loro ascolta. E io, ora li guardo sapendo che tra poco potrei essere al posto loro. Non ci saranno più tavoli per ballarci sopra, watt per assordarmi, passaporti capaci di sedare il sogno che mi separa dagli altri. Non ci sarà nulla di tutto questo in quegli "io" futuri. Nulla. Per questo mi fanno paura. E per esorcizzarla, questa paura, li guardo sorridente. "Sono vostro amico", vorrei dire. Ma loro non ci stanno alle mie bugie. E mi lasciano solo, teso, a pensare a loro. I miei "io" futuri. Nano nano.