mercoledì, ottobre 28, 2009

Gieffe homo


Sono in fase premestruale una volta l'anno, ma generalmente dura cento giorni. Quest'anno mi sa almeno 150. E' un periodo in cui si palesa la mia frustrazione più grande: il Grande Fratello. Niente. Sono lì obbligato dalla beffarda vita ad occuparmene. Con tutte le cose interessanti che potrei fare. Che ne so, capire perché i trans sono pieni di clienti maschi disposti a farsi fottere come troiette ineducate in cerca di spavalderie a scrocco. Per esempio. Vorrei tanto capirlo, vorrei tanto entrare nella testa di quei milioni di teste di cazzo di madri che educano i figli alla bugia e all'inganno. Perché solo così si può spiegare. Non ci sono altre motivazioni: non la sete di potere, non il denaro, nulla . E' qualcosa che ha radici più profonde che comincia prima che penetra nel ingranaggio della nostra mente e si annida silenziosa: la bugia. Può crescere, può esplodere, può rimanere immobile, ma non può svanire. Questo no. Il tarlo della bugia cresce parallelamente alla vita che si fa: se la vita ha bisogno di consensi la bugia serve per proteggerti dalle tue incapacità e dalle tue paure. Se nella tua vita non ha mai bisogno di nulla, è perché la bugia è talmente dentro di te che, in parte, è diventata te. Sei una bugia e non lo sai. Non ci sono storie, non ci sono scuse, un po' come penaepanico (no excuse). Il resto baggianate che sanno di cipria e di trucco. Solo chi non è stato educato nella bugia è davvero libero. E punto. Ecco di cosa vorrei occuparmi. Invece mi trovo ad avere a che fare con un manipolo di bugiardi, che servono ad altri bugiardi, per raccontare altri bugiardi, che si nutrono di bugie. Una maledizione. Sapete indicarmi dove posso trovare un trans? Grazie. Nano nano
(nella foto, Ecce Trans di Coniglioviola)

martedì, ottobre 20, 2009

Io Anna e il piedipull

In ordine sparso: Le storie di Arturo Bandini (John Fante), I capolavori (Gogol'), Anna Karénina (Lev Tolstòj), Memorie dal sottosuolo, Delitto e Castigo (Fedor Dostoevskij) e Il maestro e Margherita (Michail Bulgakov) sono i libri che mi sono comprato oggi. In più ho qui Guerra e pace che devo ancora capire che farmene (sono due volumi fitti fitti, un po' troppo mi sa, rimanderò la lettura all'estate). Tutto per dire che sto entrando ufficialmente nella mia fase Classico che non stanca (come ho definito una mia collega un giorno). Bene, mi sa che l'Anna sarà la prima ad accompagnare altrove i miei mondi. Contemporaneamente, però, ho pensato di scegliere qualche abito, così, per non so quale occasione. Ho già nell'armadio un doppio petto nuovo nuovo. Mi vedo già in piedipull perso nella famiglia Oblonskij seduto sul mio divano di casa... che meraviglioso e fashion inverno che mi aspetta. Nano nano
(nella foto, il mio prossimo abito)

martedì, ottobre 13, 2009

Dosi sbagliate


E' uno dei libri che più mi è piaciuto negli ultimi tempi (si intitola Chiamami col tuo nome). Finisce così: "'Sono come te', ha detto. 'Mi ricordo tutto'. Mi sono fermato un secondo. Se ti ricordi tutto, volevo dirgli, e sei davvero come me, allora domani prima di partire o quando sei pronto per chiudere la portiera del taxi e hai già salutato gli altri e non c'è più nulla da dire in questa vita, allora una volta soltanto, girati verso di me, anche per scherzo o perché ci hai ripensato, e , come avevi già fatto allora, guardami negli occhi, trattieni il tuo sguardo, e chiamami col tuo nome". Questo finale non so quante volte l'ho letto e ho quasi sempre pianto. Piango perché vorrei che qualcuno mi chiamasse col suo nome, piango perché avrei voluto che qualcuno mi avesse chiamato col suo nome, piango perché so che un giorno qualcuno mi chiamerà col suo nome. Sono il passato, il presente e il futuro in una manciata di sensazioni che convivono come rinoceronti sedati. Ai quali, a volte, capitano dosi sbagliate. Ed è la fine. Nano nano