giovedì, aprile 27, 2006

80's fetish

Telefilm festival 2006 (da venerdì 5 maggio a domenica 7 al cinema Apollo di Milano). Tra un telefilm e un un dibattito vi segnalo, ed è inutile spiegare il perché, (per il resto c'è www.accademiadeitelefilm.it) l'incontro di domenica 7 maggio, alle ore 17.00, con "Gli indimenticabili anni '80". Un viaggio tra moda, costumi, modi di dire, musica e feticci di un’epoca che sta tornando prepotentemente alla ribalta. Tra i relatori: Fausto Brizzi, il regista del film-evento "Notte prima degli esami"; lo stilista Elio Fiorucci; il deejay-giornalista Luca Dondoni; il critico tv Francesco Specchia; il cantante Ivan Cattaneo; il giornalista esperto di feticismi Alberto D'Amico, il deejay Max Novaresi. Petra è la moderatrice.

Il tizio esperto di feticismi è talmente esperto che chiede a voi una mano (la mano è un feticcio? mah....). Me date na lista de fetish targati anni '80 (no moda, no musica, sì televisione, oggetti, giochi, libri, film etc etc)? nano nano

(nella foto un fresby)

venerdì, aprile 21, 2006

Maledetto Carter

Nick Carter: "Tu non sei Penaepanico, tu sei Stanislao Moulinsky in uno dei suoi (quasi) perfetti travestimenti". Stanislao Moulinsky: "Ebbene sì maledetto Carter, hai vinto anche stavolta". Ten: "Dice il saggio: tutto bene ciò che finisce bene". Patsy: "E l'ultimo chiuda la porta". Che meraviglia. Aspetto con ansia questo momento. Che qualcuno mi dica che non sono io, ma Moulinsky. Supergulp. Nano nano

martedì, aprile 18, 2006

Tropposfera


La mente è libera. Vola. Vorrei andare a vivere in Spagna. Vorrei scrivere un romanzo. Vorrei tenerti per un bel po' con me. Vorrei sempre sentirti qui accanto. Volo insieme alla mia mente. Ora sono a Shanghai con mia sorella nell'arte e nella vita. Fra due minuti sono a New York, per vedere i colori di Central Park, domani andrò a Tokio a farmi una scorta di fiori di loto. Ma devo fare presto. Un regista di Bollywood mi aspetta con un mio racconto in mano. Lo stesso che l'altro ieri in Brasile ho consegnato a Gilberto Braga. Volo, senza paura, senza rete sotto, solo con le mie ali di piume e cristalli. Sono in alto, oltre la troposfera che in questo caso dovrebbe avere due p. Effettivamente sto esagerando. Ok. Smetto di sbattere le ali. Mi fermo. Saluto il pubblico pagante. E torno sulla mia terra. Uffa che noia. Fra un po' sono in onda....nano nano

martedì, aprile 11, 2006

Troni e scanni

Ok. Per un po', non so per quanto, è fuori dal cazzo. Via. Spazzato via dalle sue stesse leggi. Via. Fottuto con le sue stesse mani e con l'appoggio di quel manipolo di assetati di potere che sono i suoi soci. Essendo un impresario ha soci, non alleati. Via, come una doccia fredda, la stessa che ha vanificato di colpo il sogno di chi si è addormentato davanti agli exit poll taroccati e si è svegliato di fronte a più pragmatiche e deprimenti proiezioni. Taroccati dagli stessi che, irrespettosi delle passioni, del lavoro e perché no, in fondo anche delle istituzioni, hanno nascosto il loro voto raccontando bugie ai sondaggisti che altro non facevano che il loro mestiere. Vorrei avere il nome di questi stronzi e fargli capire la differenza che c'è tra un televoto del Grande fratello e le elezioni politiche, tra una televendita e un programma elettorale tra un trono e il suo tronista e uno scanno e il suo onorevole. Ma mi sa che non capirebbero. Sarebbe tempo sprecato. Forse solo attraverso un condono alla demenza, ai condoni sono abituati, coglierebbero quelle sfumature di cui i cervelli umani si nutrono. Almeno quelli di quasi la metà degli italiani. Per gli altri non garantisco. Non posso garantire che tutto funzioni quando si bevono le idiozie di un idiota. Ne ha sparate più lui in 5 anni di un bracconiere in tutta una vita. Eppure, quell'uomo dall'intuito veloce e dalla mano lesta, soprattutto a distribuire tangenti per fare i suoi porci comodi, affascina. Affascina il suo cerone, le sue scarpe con tacco interno, i suoi capelli tinti, i suoi lifting, la sua bulimia di starlette da ripassare come i compiti delle elementari. E poi ci si scandalizza di Vladimir Luxuria. La verità mi sa che è solo una: l'Italia dei pretacci e dei codini abituata a peccare e a pentirsi continuamente (basta questo del resto per tornare puri davanti agli occhi del nostro buon Dio) vede in lui l'uomo del riscatto, quello che unto dal signore, appunto, può peccare e ripeccare all'infinito. Sicuro che ci sarà sempre qualche poveretto che vive nella casetta a schiera con giardinetto, caminetto e sottotetto (generalmente abusivo), disposto a spellarsi le mani per applaudirlo. Per questa parte di italietta cresciuta a Gazzetta dello sport e televisione in cucina lui rappresenta il sogno raggiungibile. Per l'altra metà l'incubo da cui uscire. Grazie Tremaglia. Viva i fasci. Il nano è riuscito a farci dire anche questo. Pazzesco. Ciao
(per questa volta niente Nano Nano. Non ce la farei)

(nella foto, Pluto. Avrei votato anche lui se si fosse presentato come leader del centro-
sinistra)

martedì, aprile 04, 2006

Fuerzas armadas revolucionarias

Sole. Primavera. Venticello. Umore nero. Come la luna di quella merda di gioco che si chimava La Zingara condotto da quel pagliaccio che si chiama Cloris Brosca. Non so perché ma la primavera mi rende più nervoso del solito. Tutti sono felici e io mi deprimo. Ovvio. Credo che tutto il mondo sia felice e non lo sopporto. Ovvio. La mia insicurezza è tale che sono convinto che chiunque, anche il primo topo di fogna che mi si palesa al parco Lambro, abbia una vita migliore della mia. Ovvio. Sono frustrato. Ovvio. E non scomodiamo Freud. Lasciamolo lì, pronto ad intervenire su cose più serie. Che è meglio. Ho letto sul Corriere della sera di oggi (pagina 19, esteri) di Clara Rojas, la tizia sequestrata dalla Farc (no, non c'entra nulla con la Fnac, non è stata sequestrata da un libraio isterico) in Colombia insieme con Ingrid Betancourt, che ha avuto un figlio dal suo sequestratore. 42 anni, avvocato l'hanno rapita il 23 febbraio del 2002. Il guerriero è stato allontanato dalla donna e non si hanno più notizie. Non so perché (questa volta però davvero) ma sono sempre rimasto affascinato da queste storie d'amore (non c'è traccia di violenza i due, testimonia il giornalista che ha dato la notizia, si sono innamorati). Forse perché l'amore diventa l'unico strumento per sopravvivere in determinate situazioni. O forse perché è il sentimento, in fondo, più vicino all'odio, e ha quasi sempre le stesse dinamiche. Ecco perché insisto nel dire che odio il mondo che mi circonda. Sono un patetico e fottuto romantico. Probabilmente in cerca del suo rapitore. Da domani, però, torno in analisi. Nano nano.
(nella foto, Channing tatum. Così immagino il mio sequestratore)