venerdì, ottobre 14, 2011

Mentiras y pico





Oggi tra Mentiras y gordas e i lividi "carichi di manichini, valichi, spauracchi". Ieri sera film adolescenziale spagnolo su un gruppuscolo di post adolescenti in cerca d'identità tra pastiglie, sniffate di coca e orgasmi improvvisati. Oggi nelle orecchie Lividi all'alba di Pico, il figlio di Enrico Ruggeri e di una mia conoscente che mi ha inviato il primo cd del ragazzino con i dreadlocks sulla testa. E io che sono rimasto sentimentalmente fermo ai miei 20 anni ci sto sguazzando da ore in questa bruma melanconica piena di energia. E via. Tra luci palpitanti di squallide discoteche notturne e diurni pianerottoli consumati da baci e limoni (come direbbe Rossella, non O'Hara ma lo stesso da favola). Tra lacrime notturne trattenute in un letto e tormentoni trascinati allo spasmo su un calendario che sembrava non finire mai. Tra voglia di essere e voglia di avere. Essere. Essere. Essere. Mille cose. Che in fondo ai tempi erano una sola: essere te. Io te e tu me. Sempre. Non solo sul pianerottolo. Mannaggia. Nano nano

mercoledì, ottobre 05, 2011

Sui freschi pensieri che l'anima schiude


"Taci. Su le soglie
del bosco non odo
parole che dici
umane; ma odo
parole più nuove
che parlano gocciole e foglie
lontane.
Ascolta. Piove
dalle nuvole sparse.
Piove su le tamerici
salmastre ed arse,
piove sui pini
scagliosi ed irti,
piove su i mirti
divini,
su le ginestre fulgenti
di fiori accolti,
su i ginepri folti
di coccole aulenti,
piove su i nostri volti
silvani,
piove su le nostre mani
ignude,
su i nostri vestimenti
leggeri,
su i freschi pensieri
che l'anima schiude
novella,
su la favola bella
che ieri
t'illuse, che oggi m'illude,
o Ermione
".
(La pioggia nel pineto, Gabriele D'Annunzio)

martedì, ottobre 04, 2011

I miei raggi

Corro. La luce se ne sta andando. Nelle mie orecchie scende la musica. Quella che ho scelto. Quella che mi piace. Quella che mi porta lontano. Poi, di colpo, lo sguardo si ferma sui colori del cielo. L'olfatto sugli odori della terra. Il cuore sui fili sottili che lo legano al mondo. E torno indietro fino a raggiungere il mio cattivo curriculum degli incontri, per fermarmi esattamente da dove sono partito. Lui è bellissimo, e mi dice "Ti amo". Io sono il sole e mi faccio scaldare dai miei raggi. Corro. La luce se ne sta andando. Nano nano