giovedì, giugno 25, 2009

Pressione alta

Non devo più dare confidenza a nessuno. Lo so. A cominciare dalle cassiere del mio supermercato. Devo bandirle dalla mia rotta per evitare derive poco gradite. Dopo una settimana al mare, torno e mi scapicollo a fare la spesa sotto casa. Sono palesemente abbronzato, magari non nerissimo, ma comunque abbronzato. Scendo, metto nel carrello quattro carabattolate alimentari, arrivo alla cassa. La ragazzina dai capelli neri e dagli occhi chiari mi sorride e mi dice: "Come stai?". Io baldanzoso rispondo: "Bene, grazie. Sono appena tornato da una settimana di mare". E lei: "Che bello". Io: "Scusa, ma non si vede dall'abbronzatura?". Lei: "No. Tu sei sempre un po' rosso in viso. Ma soffri di pressione alta?". Muto e con lo sguardo altrove mi sono ritirato nei miei appartamenti sognando uno sfigmomanometro. Nano nano

martedì, giugno 16, 2009

Pensiero fisso

Sto guardando Opercion triunfo, il programma cult di Telecinco (sì, qui a Mediaseeeeeeet, si vede Telecinco) condotto da Jesus Vazquez. Niente, su Canale 5, tanto per capire Amici live da Torino. Più o meno la stessa cosa. Ma non è questo che mi ha catturato l'attenzione. Quello che mi ha rapito sono le sopracciglia di tale Elias, concorrente del programma spagnolo. Non ho mai visto una cosa così orrenda. Lui canta e ha un appeal direttamente proporzionale ai peli rimasti attaccati sopra gli occhi: minimo. Ma si agita e gesticola come se il fascino lo investisse dal cielo. Mah. Mi chiedo: "Anche le sopracciglia pinzettate fanno parte dramma della globalizzazione?" Domani, in spiaggia, sarà il mio pensiero fisso. Lo prometto. Nanos nanos.
(nella foto. Elias)

martedì, giugno 09, 2009

Io sono Scarlett e viva Noemi

Mi è bastata un chiacchiera telefonica per decidere di andare a votare. Mi è bastato sapere che il mio direttore votasse per andarci anche io e, in un certo senso, annullare il suo voto. Mi è bastato quello per scapicollarmi,  tessera elettorale e carta d'identità  in mano, nella scuola vicino a casa mia, per l'occasione diventata seggio elettorale. Mi è bastato quello per capire che a volte basta solo frenare, fermare, placcare, bloccare, per partecipare. Non solo vincere. Io ho placcato lui, lo so per certo. E mi basta per dire che ho fatto il mio dovere. Non andando a votare, quello è un dovere vetusto in una democrazia così povera come la nostra,  ma fermando l'avanzata degli avvilenti. Ora mi sento Scarlett, che urla al (via col) vento "Domani è un altro giorno". Viva l'Italia, viva la Repubblica (intesa come quotidiano), viva Noemi. Nano nano (ma sì, con tacco 15, questa volta)

sabato, giugno 06, 2009

Io sono Rhett e viva l'Italia

No, non ci siamo. Ho deciso che non andrò a votare. Lo so, posso ancora cambiare idea. Ma mi sono sfracellato i coglioni di clown nani e catto-comunisti dal ciuffo tinto. Odio il circo, odio la chiesa. Da qualche anno sono riusciti anche a farmi odiare anche le minoranze (intese come politiche). Non voto. Credo che sia la prima volta. Mi dispiace.  Tanto. E lo faccio con l'ansia di chi non riesce a capire il perché gli italiani sono così disperati da credere a quello che dice una vecchia checca liftingata, toupettata, taccata e inceronata. Lo faccio con l'ansia di chi ha sempre vissuto il voto come una forza e un caposaldo della democrazia. Ma ora, mi sembra di capire non è più così. E per questo non vado a votare. Perché non c'è più nessuna forza in quella croce, in quella scelta, in quella opzione. Non c'è anima in quelle fottute cabine elettorali. Non c'è più democrazia in questo passivo sonnecchiamento. E quindi, come dice Rhett se l'Italia va alla deriva, "francamente me ne infischio". Vediamo se facendo così faccio pace con i miei connazionali. E' un atto egoistico il mio, lo so. Sono pusillanime misero e meschino come Crash ed Eddie i due opossum dell'Era glaciale. Appunto. Finalmente mi sento un vero italiano. Viva l'Italia. Nano nano (ma senza tacchi, cerone, lifting e toupet)