lunedì, maggio 25, 2009

Senza criniera

"Vivono in Patagonia a alle Malvine ma, per trovare cibo, si devono spingere spesso fino al Brasile. Da dove non riescono più a tornare. Così rischiano di estinguersi. Colpa del riscaldamento globale, della pesca o di cos'altro?"Leggo sul Venerdì di repubblica. Generalmente gli animali mi stanno indifferenti tanto quanto il pensiero del papa. Per capirci. Pochi di loro attirano la mia attenzione e la mia tenerezza. I pinguini, sono tra questi. Li amo, e non ho mai capito il perché. Li trovo naif e buffi. Forse per il fatto che camminino su due zampe mi ricordano gli umani, però in versione muta. Cosa che li rende fantastici, appunto. Va beh... amen. I pinguini, dicevo. Sì questi che perdono la strada e che non sanno più tornare mi ricordano me. E mi vedo in Brasile disperato che non so da che parte girarmi, solo, che chiedo aiuto e nessuno mi sente. Io, il pinguino Alberto. Per l'occasione senza criniera. Che meraviglia. Nano nano

giovedì, maggio 21, 2009

Ridere Zero (non RenatO)

Non vorrei sembrare supponente. Spesso lo sono, ma ora, davvero non voglio. Non vorrei sembrare presuntuoso. Spesso lo faccio, ma ora, davvero non voglio. Non vorrei sembrare spocchioso, spesso mi piace esserlo, ma ora, davvero non voglio. La domanda, per altro mi sa già esposta più di una volta qui,  è questa: "Quanto sono antipatici e privi di umorismo i milanesi? Quanto poco sanno far ridere i medeghini? Quanto cagare fanno le loro battute?". Poi penso: "Forse è il mio di umorismo così ad alto livello che per forza di cose il loro lo trovo orrido". Ma non basta per chetare il mio malumore. E allora aggiungo: "Beh, lavorando nella più grande impresa di intrattenimento d'Europa, cosa ti vuoi aspettare dalla gente che incontri? Pochi sorrisi, ovvio, perché quelli li sbattono tutti dentro nei ridanciani palinsesti, mica per altro" Però, non riesco a convincermi, anche perché lo stesso livello lo incontro quando passeggio nel centrissimo della cittadissima.  Ma sì, dai è un discorso di spazio, cibo e terminologia, in fondo. Se cresci un 35 metri quadrati come puoi avere umorismo? Se vivi mangiando porcate da rosticceria e bancone "Cose fresche Esselunga",  come cazzo fai a crescere ironico? Se uscire a mangiare la pizza in compagnia lo chiami "pizzata", una merenda con la nutella  "nutellata",  un aperitivo a 8 euro "Happy hour", un monolocale loft e un lavoro di coordinamento semplice semplice "project manager", ndo vai? Al massimo a Cologno Monzese. Con il dramma che lì, se sei così, fai anche carriera... Ma davvero, non vorrei sembrare supponente, spocchioso e presuntuoso. Non vorrei... Nano nano
(nella foto, David Gandy, lui non so se fa ridere, ma va bene lo stesso)

martedì, maggio 12, 2009

I love Bülent Ersoy

Tempo fa in una mia permanenza a Istanbul ho scoperto l'esistenza di Zeki Muren (1931-1996), divo amatissimo in Turchia che a Malgioglio glie fa un baffo (depilato). Tanto per capirci. Ora scopro e me ne innamoro istantaneamente, anche Bülent Ersoy, classe 1952 (precisamente 9 giugno....). Lei è la diva più amata nel Paese, almeno dal 1981 quando ha cambiato sesso passando da attore ad attrice. Ora fa la cantante, la showgirl, la divina. Fa di tutto. Nel 2007 si sposa con Armağan Uzun divo del talent show Popstar Alaturka, per poi separasi a gennaio del 2008. A separarli, deduco, più di un paio di decenni. Lei è stupenda: gonfia di botox e di ricordi, nelle foto appare a volte con la pelle scura a volte con la pelle chiara. Ma non è importante. Ora è ufficilmente entrata nel gruppo delle mia carrette musicali quelle che, probabilmente se raggiungessero Lampedusa via mare, verrebbero respinte. Ma non da me che ho un cuore immenso. No? La Turchia mi fa impazzire. Da quando ci sono stato, da quando ho letto Neve di Orhan Pamuk, da quando scopro queste magnifiche contraddizioni. Nano Nano

sabato, maggio 09, 2009

Dell'ex sig.ra Borg che si dice?

Tempo fa mi sono svegliato e mi sono detto: il rock mi fa cagare. Poi, giorni fa ho cambiato idea. Magari domani torno sulle mie posizioni. Quali? Non so.  Su alcune cose ho molti dubbi, su altre poche certezze. Ma ve bene così. In fondo basta trovare un equilibrio tra te e l'umore dell'ora per stare meglio. Ieri alla Rinascente mi presentano una signora svedese dicendole: "E' lui quello che vuole andare e fare tendine a Stoccolma". Lei mi guarda e dice sorridendo: "La Svezia sta vivendo un brutto momento. E' difficile trovare lavoro". Ma mentre parla la mia mente è già proiettata su altre domande da farle. Del tipo: "Ma scusi dell'ex signora Borg che si dice?" Ma non l'ho fatto.  E ancora mi chiedo il perché. Nano nano

sabato, maggio 02, 2009

Il povero imbecille

Mi sfugge un ennesimo concetto: Alessio Boni dalla Bignardi all'Era glaciale dice: "Ho avuto un'infanzia tranquilla sul lago d'Iseo. Ho vissuto in un piccolo paese (Villongo, ndr) dove praticamente si girava scalzi ci si arrampicava sugli alberi con delle corde etc etc etc". Ok. Anche io sono cresciuto sul lago d'Iseo, e anche io ho la stessa età di Boni (a dire il vero un anno in meno), anche il mio paese era piccolo e anche io ho avuto un'infanzia tranquilla. Lo stesso però non ho mai girato scalzo (e non ricordo nessuno in giro scalzo neppure sotto il solleone) e non mi sono mai arrampicato sugli alberi con delle corde come un povero coglione. Di più: se lo fecevo erano madonne. Da qui medito e penso: o il mio lago d'Iseo è su un alto parallelo o Boni è un povero imbecille. Senza pensarci più di tanto opto naturalmente per la seconda ipotesi. Nano nano

venerdì, maggio 01, 2009

X-Albert

Oggi ho questo in testa: " Non c’è più niente niente niente che mi leghi a te, mi sento un vuoto da disperdere toccare il fondo per capire che è un nuovo giorno senza te". Settimana scorsa avevo: "Io vorrei per te, un prato con le stelle e restare lì, pelle contro pelle, fino alla mattina insieme, aspettiamo il sole gli altri col caffè noi andiamo a letto. Io vorrei per me una città diversa, di gente che sorride e gira in bicicletta mi sento come se vivessi per la prima volta, il bello è che la gente non lo sa".Tre giorni fa invece: "Io vivrò nel tuo nomaledetto no improvviso no che fa male so che mai più mi troverai la tua pietà non chiederò. Sei una promessa mancata, sei una certezza tradita". Quando mi presentano qualcuno mi viene voglia di dire: "Tu sì, ma fra tre mesi", oppure, "Mi dispiace ma è 'no'". Chiamatemi X -Albert. Nano nano