domenica, agosto 31, 2008

Tante cose, tranne una


Tutto finito. Tutto. Anche il mio compleanno è finito. E' iniziato ed è finito. E' durato 24 ore. Come tutti i compleanni del resto. Le vacanze un po' di più. Settembre è il mese più difficile. Credo. La mia ultima passione si chiama Micky Green. La mia ultima fantasia fare è l'architetto a New York o a San Francisco o ad Amsterdam o a Berlino. Il mio ultimo sogno scrivere un romanzo. La mia ultima ambizione mollare il colpo e ritirarmi. Il mio ultimo proposito "promettere bassezze" nella speranza di riuscire a mantenerle. Tutto è finito. Tutto. A parte le vecchie noiose abitudini: quelle continuano imperterrite a salutarmi la mattina quando mi sveglio. Vorrei essere altrove. Vorrei essere vento. Vorrei essere un ruggito che si perde nella foresta. Ieri sera ho visto in tv un concerto dei primi anni ottanta di Migule Bosè, Matia Bazar e Loredana Bertè. Ecco, bene, vorrei anche essere Bosè vent'anni fa. Vorrei essere tutto, tranne un 41enne che tutte le mattine deve andare a lavorare a Cologno Monzese. Forse, vorrei anche essere Cologno Monzese...forse.... Bah vorrei essere tante cose. Tranne una. Ma non la dico, tanto domani ho già cambiato idea. Mi sa... nano nano
(nella foto Micky Green)

martedì, agosto 19, 2008

Ugly Eddie

Va beh... Che ci devo fare se è apparso sia in Ugly Betty sia in Dirty sexy money le mie ultime due passioni? E' vero potevo aspettare che facesse un video con Giusy, prima di parlare di lui, ma visto che difficilmente succederà ho pensato di accontentarmi. Cosa che non faccio mai. Quasi mai. Eddie Cibrian. Sto parlando di lui. Dell'attore che nel serial interpreta la nuova fiamma di Ida, la sorella di Betty, la madre di Justin. Per ora non si sono ancora fidanzati, lui fa il coach, non va d'accordo con il giovane e per questo ha chiesto un incontro con la madre. Alla fine troveranno una soluzione: Justin darà qualche consiglio alle cheerlady sulle coreografia. Geniale. Lui non so se lo è, ma onestamente non è importantissimo: classe 1973, origine cubana, sposato con una modella da cui ha avuto due figli. Tempo fa uno stretto conoscente (amici non ne ho) mi ha parlato di lui. Io ho immagazzinato il dato e nulla di più. Poi, l'apparizione, durante la puntata seguita dall'estasi, preceduta dalla promessa di devozione eterna. Mi chiedo: ma se me mettono a pascolare le caprette su qualche montagna sperduta me apparirà anche Gesu Cristo? Se sì, speriamo che assomigli a lui...Nano nano
(Nella foto, Gesù Cristo...emh no, Eddie Cibrian)

lunedì, agosto 18, 2008

Abbatteteli va...

..Non ho capito a che cosa servano le favole. Non ho capito come mai i bambini che crescono attaccati a piccoli e grandi schermi che mostrano solo eroi positivi dai grandi ideali e dalla razionalità ben educata, poi diventino colossali teste di cazzo. Non credo che le teste di cazzo non abbiano conosciuto favole, come non credo che i pochi che non sono teste di cazzo, invece, siano cresciuti intrisi in favole e peluche. Tutto questo per dire cosa? Che la Dysney potrebbe chiudere i battenti visto che a parte far spendere soldi non ha nessun ruolo educativo. Ma anche, come sostengo da almeno tre generazioni, che i genitori sono la peggior cosa che possa capitare ai figli. La domanda è: perché il Re Leone, Hercules, Ratatouille e minchiate di questo genere moraleggianti fino allo spasmo, non lasciano traccia alcuna nei piccoli adoranti spettatori ingordi di queste immagini fino alla nausea? Nessuno si ricorda una volta grande che, per esempio, che il re leone quando ha incontrato il cinghiale e una specie di opossum ridanciano invece di magiarseli è cresciuto con loro? O che il cuoco imbecille di Ratatouille invece di stendere l'orrido portatore peloso di malattie (il topo) se lo è messo in testa? Bah... Io un'idea ce l'ho: i film brutti e belli che siano durano quello che durano e nelle migliori delle ipotesi entrano a far parte della tua vita per circa due orette scarse (sì, grazie ai dvd un po' di più) gli altri, i genitori, invece, per sempre. Che ci siano o non ci siano. ...Per sempre. Cominciamo ad abbatterli va... Grazie. Nano nano

martedì, agosto 12, 2008

Tutta una vita davanti

"Sei stato in vacanza, vero?", "Sì, 15 giorni". "Ah, ecco, è per quello che non ti ho visto". Erano almeno due mesi che non mettevo piede nel Get fit di via Piacenza, l'unica palestra aperta in questa settimana. Ed erano almeno sei mesi che non incontravo la ragazza filippina addetta a pulire il nostro schifo. O forse otto. Sta di fatto che per lei erano passati solo 15 giorni. Mi ha fatto ridere, perché in fondo la vita è questa: per gli altri sono sempre 15 giorni quelli che passano, il nulla. E per te, invece e tutta una fatica titanica. Tu ti senti Atlante (con una distorsione al piede e un'ernia al disco) con la sua volta celeste sulle spalle, ma per gli altri, per l'umanità che tu ci sia o non ci sia, che passino due vite, otto storie d'amore, quattro lutti e un'amputazione alla giugulare, non importa. Sono passati sempre e solo 15 giorni. Quindici miserevoli e bastardi giorni. Milano vuota mi fa cagare. Lo dico ogni volta, lo ripeto fino allo sfinimento. Mi(lano) deprime e mi(lano) sbatte in faccia tutta la verità, la stessa della filippina del Get fit: "Che cazzo ci fai a Milano, quando nelle tue adolescenziali (e non solo) previsioni a 40 anni (41, il 23 agosto) ti vedevi nella tua villa al mare protetto da paparazzi e curiosi?". Però, ora dopo l'incontro al Get fit, faccio finta anch'io che da quei malsani pensieri siano passati solo 15 giorni. Che significa essere ancora giovane e con davanti un’intera vita da immaginare. E penso: “Chissà, come starò l'anno prossimo quando passerò l'estate nella mia casa a Ibiza con i 5 talebani cripto gay e poco più che 20enni a cui ho dato asilo?" Che meraviglia la vita...da immaginare. nano nano

giovedì, agosto 07, 2008

Tre ipsilon (più tre)

...Infatuato dalle ipsilon. Come se fossi Carla Bruni. Giusy, Ugly, Dirty. Le mie ultime diaboliche nuove passioni: Giusy Ferreri, Ugly Betty, Dirty sexy money. Le prime due sono già datatelle. L'ultima è recente, molto recente. Ho visto le prime due puntate e mi sono già infatuato in ordine dparso: dal figlio prete cattivo come non mai, della sorella viziata e incapace, della madre anoressica e tirata come l'ultima copertina al photoshop di Chi. Le prime due puntate mi sembrano una bbomba. Questa Dynasty contemporanea fatta con i cloni di Paris Hilton e Pete Doherty e con gli avanzi della walk of fame è uno schiaffo ai buoni sentimenti e ai buoni propositi che, in questa melassa in cui siamo finiti, fanno da nutrimento alle nostre menti addormentate dall'ipocresia. Da una parte loro, i componenti della famiglia Darling, dall'altra Betty dal cuore d'oro e in mezzo la cassiera dell'Esselunga che ha preso l'aspettativa nell'attesa di vedere dove la porteranno le oltre 70 mila copie del suo cd vendute in poche settimane. Tra ipsilon che in nuce racchiudono un po' le contraddizioni che ci accompagnano in questa esistenza: ricchi e disperati, brutti e buoni, semplici e geniali. Le sfumature non servono, quelle lasciamole alle soap in versione italica. Anzi quelle lasciamole agli italiani che vedono le ali anche ai satrapi, soprattutto quando sono in una cabina elettorale. Infatuato, dicevo, delle tre ipsilon. Che poi a guardarle bene sono sei Sei ipsilon. Sei ...come...va beh...mi fermo qui. Nano nano

domenica, agosto 03, 2008

No, non piangere per me Argentina

...l'Argentina non ha pianto per me e io non ho pianto per lei... Buenos Aires è lì e io qui, di nuovo a circa 11 mila chilometri di distanza. Il mio nuovo motto è: "parrilla per tutti (da leggersi parriscia) e mate per pochi", quelli che lo berrano a casa mia il prossimo inverno. Vediamo che succede. Per il resto poco da dire: la città è grande, molto grande, loro sono come i milanesi ma in versione latinoamericana, la Pampa è davvero meravigliosa, Montevideo fa cagare. Questa l'estrema sintesi di una città che credo non mi vedrà più. Perché mai tornare a Buenos Aires? Non ci sono ragioni se non per mangiare un "bife de lomo" da favola. Il resto...bah... favolette splatter per scrittori emergenti. Sono felice di esserci stato. Di esserci stato... appunto. Buenos Aires è grande e contiene tante, tantissime vite. Questa è l'unica differenza che c'è con il resto della maggior parte delle città del mondo. Buenos Aires è un sogno per tanti poveri cristi che hanno lasciato il nulla per avere poco, molto poco. Buonos Aires è una trappola di cristallo per chi vuole trovare l'America, non sapendo che purtroppo quella è già America. Buenos Aires è una sfasciata signora che si cura poco e privilegia alcune parti del suo corpo abbandonandone altre. Buenos Aires è un' Araba Fenice che non ce la fa più a rinascere. Buenos Aires è una voce rauca che ti parla di Italia e di Spagna, di nonni, di abuelas, di padri di madri, di vite spezzate che mai riusciranno a ricomporsi. Buenos Aires è la musica di Joaquin Sabina (che è spagnolo) perché fa più trendy. Buenos Aires sono i locali tirati a lucido e meravigliosi che ti fanno perdere la testa, ma che lasciano il cuore esattamente lì dov'è, senza pathos, senza emozioni senza nulla. Buenos Aires è una milonga che più o meno fa così: "hoy tenes el mate lleno de infelices illusiones, te engrupieron los otarios, los amigos e il gavion", dove "engrupieron" sta per "ingannarono". Buenos Airesè un romazo infinito dove ci trovi di tutto, ma nulla in particolare. Buenos Aires è un racconto che si tramanda a voce e che non riesci a trattenere. Buenos Aires probabilmente non è nulla di tutto questo visto che non si può conoscere una città in 15 giorni scarsi. Buenos Aires (e di questo sono sicuro) però ora è anche io e mia sorella (nell'arte e nella vita) lì, nelle vie di Palermo, per San Telmo, Recoleta, Ritiro e Plaza de Mayo. E questo mi basta per essere felice. Nano nano.
(nella foto, un ambiente dell'Hotel Faena)