venerdì, luglio 31, 2009

La terra e il Cielo

Vorrei che Napoli e tutta la Campania camorrista e canterina diventassero una spianata di cemeneto. Vorrei che tutti quelli che erano in spiaggia a Mappatella beach, indifferenti al morto sotto l'ombrellone, fossero vittime di metastasi notturne e fulminati. Vorrei che i passanti della fermata della metro Montesanto, dove qualche mese fa è morto tra le disperate e vane grida di aiuto della compagna un romeno colpito per sbaglio in un agguato, perdessero di colpo i loro polmoni. Vorrei che quel sud avulso da ogni etica fosse divorato dalla terra che, ahimè da troppi anni se ne sta sonnacchiosa dentro il Vesuvio. Vorrei che quella banda di crimanali venduta all'omertà d'improvviso venisse umiliata dalla propria ignoranza. Vorrei che tutti quelli che vivono dei loro voti (padre Pio compreso) perdessero di colpo tutto: denaro, affetti, sicurezze, amori. E anche qualche televisione, magari. Vorrei che quella devastata zona di anime diventasse un gigantesco pargheggio per l'Italia tutta: "Ndo vai? A Roma, ma aspetta che vedo se c'è posto a Napoli, lascio lì la macchina e ce se vede al Colosseo". Vorrei che le scuse, ormai consumate non uscissero più da nessuna delle loro bocche. Non c'è più tempo per le scuse: quando la morte lascia indifferenti vuol dire che si è arrivati ad un punto di non ritorno. Ecco, vorrei che su quel punto si facesse razzia. Ognuno a modo suo. Purchè di razzia si tratti. Nano nano
(Nella foto il brasiliano campione dinuoto Cesar Cielo Filho)



1 commento:

larvotto ha detto...

Dove devo firmare?
Sottoscrivo parola per parola :(