martedì, settembre 15, 2009

Le Corbu nella casetta

Mi chiedo come mai noi italiani non ci auguriamo che arrivi un bel terremoto su tutta la pensisola. Così ci danno una bella casetta prefabbricata con fiori sul balconcino annessi, jacuzzi nel bagno e che ne so due sedie della Kartell e un divano di Cassina. Se capitasse, il terremoto dico, io vorrei anche scegliere che ne so du armadietti di Zaha Hadid, du mensole di Ros Lovegrove e du letti di Cassina. Così, tanto per essere fashion and design. Tra un po' qui sarà tutto una consegna: in tv vedremo lui che apre le porte ai terremotati, sui giornali lui che lucida il salone (perché queste case avranno sicuramente un salone), su certi siti internet lui che grida al centotrentamilonesimo miracolo del suo governo. Ce sembrerà de vivere in un gigantesco camping, con tutte sti bungalow. Che probabilmente sarà sempre lo stesso, visto da diversi angoli e con diverse facce. Del tipo: "Per il Tg1 ad inaugurare la casa c'è la famiglia Morgante. Per StudioAperto ci sono i Ficorilli, che il cognome tira. Per il Tg5 tocca ai Di Bernardino. Cambiate anche il divano va, così da casa non se ne accorgono". Cose di questo genere. Che meraviglia. Io nel frattempo spero in Richter e impacchetto le quattro cose stracce che ho. Sia mai che con la chaise longue di Le Corbu sicuramente fornita insieme con la casetta post sisma, stiano da Dio. Nano nano

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