giovedì, giugno 17, 2010

Siamo tutti un po' kulaki

Trame inesistenti che ci accompagnano per tutta la vita. Sono le nostre. Zygmunt Bauman compie 85 anni e su qualche magazine di settimana scorsa parla di "classificazioni, differenziazioni e segregazioni come strumenti collaudati della modernità per la trasformazione del mondo (...). Noi nella modernità abbiamo pensato bene di costruire delle società basate su una presunta armonia etica ed estetica. Gli esseri parassitari (ebrei e kulaki nella Russia di Stalin) li abbiamo eliminati (...). Ecco perché le classificazioni sono armi mortali". Detto questo non so chi siano i kulaki ma li trovo stupendi, giusto per il nome che hanno. Qui sta piovendo a dirotto e vorrei essere su un'isola ad ascoltare il mare. Peccato. Nano nano.
(nella foto : come mi immagino un kulako)

1 commento:

Gan ha detto...

Nella Russia sovietica i kulaki erano i contadini indipendenti che si avvalevano di salariati e possedevano in proprio alcune macchine agricole.
Mi sa che l'unico vero kulako del mucchio sono rimasto io...