mercoledì, gennaio 05, 2011
Silver steak
Buon anno, prima di tutto. Il resto è vita... Diceva qualcuno decadi fa in televisione. E' stato un innamoramento quello tra me e Silver Streak: Londra, New Bond street, la via più tirata a lucido della città di queen Elisabeth. Passeggio, mi guardo intorno, scatto fotografie con la mia nuova macchina fotografica che fa tutto da sola, un po' come le mie anarchiche sinapsi, poi di colpo vedo il bestione: gigantesco, metallico, curvo e arzigogolato. Feroce nella sua innocente tenerezza che guarda dalla vetrina dell'Opera gallery. E' lì, con la sua mole che sfida gli infreddoliti passanti pronti a scrutare lastre di vetro con dentro desideri che ti sfiniscono con la loro inutilità. E' composto da qualcosa come 3000 grucce metalliche, quelle che ti danno nei lavasecco, per intenderci, e vale 400 mila euro. L'artista si chiama David Mach ha impiegato più di 3 mila ore per realizzarle questo personale King Kong e spiega così il suo lavoro: "Mi piace utilizzare materiali comuni, materiali che fanno parte della vita di tutti noi. Noi ci sono oggetti speciali. Non sono mai stato in un negozio d'arte a cercare cose particolari. Più semplicemente le scelgo dalla vita di tutti i giorni". Vorrei diventare una scultura. Essendo pop. Punto. Nano nano
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1 commento:
iperbolico. abci
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