lunedì, gennaio 07, 2008

La Medusa

"Quando una fitta improvvisa, mi riporta indietro ad una grande offesa e rimango delusa, ad un filo fragile rimango appesa. Passa il tempo ma c’è una cosa, che mi brucia dentro come una medusa". Poesia trash. Dovrebbe essere lo striscione da utilizzare in questi giorni nel napoletano. Lì la monnezza impera. Ma non la poesia. "Quando la tua colpa resta senza accusa, non si può chiedere nemmeno scusa", continua la canzone. La trovo meravigliosa nel suo nulla. Che è quello in fondo che spesso fluttua nelle relazioni: il nulla, appunto. "Sono stata impietosa, e adesso son davanti ad una strada chiusa". L'anti eroina per eccellenza che fa della sconfitta e della perdita il suo inno. Per poi, ed è qui l'apogeo trash dire: "Dammi forza per guardare i tuoi occhi e non tremare. Dammi forza per andare continuare a camminare. Dammi forza per mentire che è più facile morire, non poterti chieder scusa brucia come una medusa". Dove la grande verità sta, o dovrebbe stare, in quel: "Dammi forza per mentire che è più facile morire". Ma pur troppo non è così. La bugia è diventata un'altra verità a cui ci si attacca per non rimanere... soli per esempio. Confondendosi. Nano nano
(nella foto Donatella Versace a capo della Medusa)

1 commento:

Anonimo ha detto...

Guarda che ho riconosciuto la canzone di Marcella, quella che mettono al Plastic. :-)

S.