Si chiama dissociative fugue e in sintesi altro non è che una turba comportamentale legata a uno o più episodi anche traumatici e non necessariamente apparenti che porta l'essere umano a mollare tutto e a scoparire dalla faccia della terra senza lasciare traccia. Il fenomeno è prettamente anglosassone (lo dice Io donna) e coinvolge soprattutto uomini over 40. Dentro, quindi ci potrei essere anche io. Leggo: "è una forma di psicosi moderna alla quale nessuno è immune". E aggiungo: "è una forma di psicosi moderna alla quale nessuno è immune ma purtroppo ancora poco diffusa". Domenica ero al parco Folanini a prendere il sole. Poi è arrivata l'invasione di cani e bambini accompagnati da genitori, o nonni, o zii, o fidanzati o sa il cazzo. So per certo che almeno il 70% delle facce adulte che ho visto se sapessero dell'esistenza della dissociative fugue invocherebbero dio tutte le sere di esserne affetti in tempi brevi. Adoro i bambini. Molto meno i cani. Per nulla, ahimè i genitori. Vorrei raccogliere le firme per creare zone isolate per single. All'estero adori i parchi. A San Francisco ho praticamente vissuto a Dolores Park. Qui la gente riesce a farmi odiare anche quelli. Anzi... riusciva a farmi odiare anche quelli. Ora ora che sono diventato buono e romantico sorrido e sorvolo. Nell'attesa che la dissociative fugue mi travolga e mi porti con se. Nano nano
(nella foto, la locandina di Into the wild)