martedì, ottobre 13, 2009

Dosi sbagliate


E' uno dei libri che più mi è piaciuto negli ultimi tempi (si intitola Chiamami col tuo nome). Finisce così: "'Sono come te', ha detto. 'Mi ricordo tutto'. Mi sono fermato un secondo. Se ti ricordi tutto, volevo dirgli, e sei davvero come me, allora domani prima di partire o quando sei pronto per chiudere la portiera del taxi e hai già salutato gli altri e non c'è più nulla da dire in questa vita, allora una volta soltanto, girati verso di me, anche per scherzo o perché ci hai ripensato, e , come avevi già fatto allora, guardami negli occhi, trattieni il tuo sguardo, e chiamami col tuo nome". Questo finale non so quante volte l'ho letto e ho quasi sempre pianto. Piango perché vorrei che qualcuno mi chiamasse col suo nome, piango perché avrei voluto che qualcuno mi avesse chiamato col suo nome, piango perché so che un giorno qualcuno mi chiamerà col suo nome. Sono il passato, il presente e il futuro in una manciata di sensazioni che convivono come rinoceronti sedati. Ai quali, a volte, capitano dosi sbagliate. Ed è la fine. Nano nano

3 commenti:

Il Baronetto ha detto...

Ho letto, ho divorato quel libro. E ho pianto pure io.

Un abbraccio, nanetto

Alex_Vr ha detto...

Anch'io l'ho letto e anch'io alla fine ho pianto. Tanto

Luca ha detto...

purtroppo piango anche io, stesse sensazioni, forse paura, ma speranza.
Forse e' proprio perche' mi ricorda qualcuno, ma probabilmente e' solo la mia mente che mi riporta a quella persona...nel frattempo una lacrima scivola sul mio volto.