venerdì, gennaio 22, 2010

Nel bagno del cinema

A me è sembrato una colossale stronzata. Non voglio fare quello che trova tutto ciò che è popolare, estremamente popolare, assolutamente popolare, definitivamente popolare, iperbolicamente popolare una minchiata. Non voglio fare quello. Ma lo farò... Le circostanze mi obbligano. Avatar. Che baracconata è? Gli effetti sono una bbomba, ho capito, ma non è che uno si sceglie l'automobile solo perché i fari e il cruscotto fanno paura da quanto sono belli (come ho fatto io, del resto). Gli effetti sono una bbomba, ma per goderteli tutti basta quell'oretta scarsa, non il doppio e più del tempo. Gli effetti sono una bbomba, ma vedere i nordamericani che si autoproclamano i cattivi del mondo, è troppo anche per un veterocastrista come me. Gli effetti sono una bbomba, ma la trama è un petardo con la miccia umida che non esplode mai. Gli effetti sono una bbomba, ma Sigourney Weaver se deve andare nello spazio, deve essere e rimanere per sempre Ellen Ripley, non una sciacqua di scienziata fredda e insignificante come.... come... come... Esatto, abbiamo capito. Gli effetti sono una bbomba, ma la retorica su madre natura, ti fa venir voglia di lasciare i rubinetti dell'acqua aperti per cinque giorni di seguito. Così, tanto per provocarla un po'. Gli effetti sono una bbomba, ma il cattivo munito di cicatrici sulla testa, ghigno bastardo e muscoli ad oltranza, ti fa rimpiangere Sylvester Stallone quando faceva uno dei suoi Rambo. Gli effetti sono una bbomba, ma anche quando ho visto tre generazioni fa lo Squalo3-D (lo giuro, avrò avuto 16 anni) ero rimasto a bocca aperta. E vi assicuro non ero nel bagno del cinema. Nano nano

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