domenica, maggio 09, 2010

Due verrebbe da dire

Tokyo è un bbomba. Due verrebbe da dire. E anche atomiche. Ma non lo diciamo non sta bene. Che meraviglia. Tokyo è da quando ho 16 anni che è nella mia testa. Ora finalmente anche nelle mie retine, tra le mie sinapsi, sulle mie mani. Mia sorella nell'arte e nella vita era lì con me ad ubriacarsi di occhi a mandorla, folla, sashimi e luce. Quella che arriva prima perché è ad oriente. E' da quando mio fratello, quello vero, ha portato a casa dei miei un suo amico giapponese con moglie e figlia appresso, siamo ad inizi anni ottanta che voglio andare lì. Lì, tra bar ai 42esimi piani e sabbia, fili di perla e jeans alle ginocchia, serpenti di vie e metropolitane gridanti. Tokyo è una follia ordinata e silenziosa dove le stranezze aspettano in fila il loro turno. Come se fossero dal salumiere: "Prego il 31, che desidera?" Tokyo è quella cosa qui. Anche quella cosa qui. Peccato che io odi le foto. E ami Tokyo. Paradossi del comportamento umano. Nano nano

3 commenti:

Gan ha detto...

Sia chiaro: a Tokyo ci andrei solo se mi accompagnassi tu. Sennò, col ciufolo.

Anonimo ha detto...

...che responsabilità... nano nano penaepanico

Portinaio ha detto...

Tokyo è sempre nella mia testa, faccio finta che i cinesi di Paolo Sarpi siano Giapponesi! :-P