lunedì, novembre 28, 2011

Liberi di attaccare


Liberi di volare. Liberi di stare a guardare il sole che se ne va. Liberi di andare a pescare con il verme e senza amo. Liberi di sognare. Un giorno di tanti anni fa camminavo per strada e pensavo alla rovina del mondo. Avevo paura della terza guerra mondiale. In strada giravano dei manifesti pubblicati dal Pci in cui si leggeva: "La terza sarebbe l'ultima". Avevo paura. Di trovarmi chiuso per sempre in un rifugio antiatomico... Solo naturalmente, perché alla sensazione della paura appiccicavo sempre la solitudine. Appiccico sempre la solitudine. Come l'attak messo tra la suola della scarpa e la tomaia. Nano nano

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