sabato, dicembre 10, 2011

Teso

"Erano giorni tesi. Mi sentivo un cesso. Grasso. Brutto. I miei occhi azzurri mi sembravano due latrine prive di vita. Il mio corpo snello e tonico un ammasso di cuscinetti flaccidi di grasso. Ero gonfio. Ma la colpa di quel gonfiore si chiamava Prozac. Non ero alto, e mi sentivo un nano. Il cioccolato venne divorato. Mi faceva schifo. Cioccolato al sale? Ma cosa vuol dire? Tutto quello che vedevo allo specchio mi tornava indietro deformato e privo di qualsiasi grazia. La mia insicurezza era alle stelle. La mia testa era altrove. Non rispondevo più al telefono agli amici. Mi stancavo delle loro menate. Non avevo nulla da dire". Nano nano (Amedeo, di Agustin Fraga de Hierro)

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