lunedì, ottobre 13, 2008

...con il piede per terra


...Un'altra settimana di stampelle. Più o meno. Nel senso che gradualmente devo cominciare ad utilizzare il piede offeso che non tocca terra da almeno 30 giorni. Quindi piano piano devo appoggiarlo sempre di più fino ad arrivare fra sette giorni a caricarlo completamente e dall'ottavo liberarmi dalle gambette di ferro posticce. Che non significa che devo metterlo a disposizione della polizia. Caricarlo in questo caso ha un altro significato. Penso al piede... che non ha toccato terra per 30 giorni... Eppure in questo mese mi sembra di essere stato pragmatico, razionale e concreto come mai nella mia vita. Che la fregatura stia tutta in un refuso? Non sono i piedi che devono stare per terra ma il piede: a scelta destro o sinistro, ma uno solo. Mediterò... E se me vedete zoppicare non fate domande... non è la frattura composta del mio calcagno che non mi da pace... Ma qualcosa d'altro... La vita è bella... e magari sulle punte di un piede lo è ancora di più... Nano nano
(nella foto, Rudolf Nureyev)

3 commenti:

nic ha detto...

Mai come ora vale il detto "chi va con lo zoppo impara a zoppicare".
Zoppi per sempre, sciancati, mutilati, offesi, franati, ranteghi, azzoppati, ammaccati.
L' importante è avere i denti...

Gan ha detto...

Il dio Ganesh viene rappresentato con un piede poggiato a terra e uno quella sollevato, per indicare che si dovrebbe partecipare alla realtà materiale e a quella spirituale senza però appertenere in esclusiva ad una di esse. La capacità di vivere nel mondo senza essere del mondo.
Ciao P&P

Gan ha detto...

Ooops, c'è un "quella" di troppo nella seconda riga.
Ri-ciao.