mercoledì, marzo 24, 2010

Che voglia di botox

La storia è un po' come quella del post precedente. Sono nello spogliatoio della mia palestra. Mi sono docciato, phonato, profumato e vestito. Sono pronto per crogiolarmi nel mio tempo libero meneghino. Sono le 15,30 del pomeriggio. Prima di respirare aria pura e non un mix di sudore, umidità e marciume tipico dei vestiaire delle palestre, soprattutto se posizionati come il mio nel seminterrato, anzi nel sotterraneo, dello stabile, devo fare una rampa di scale. Sono pronto. I miei glutei già sodi e allenati sanno cosa li aspetta: una quindicina di gradini o poco più. Ma prima della solita una signora, lì ferma e impalata, mi dice: "Scusi giovanotto, stavo giusto aspettando che passasse un ragazzo, ma finora ho visto solo donne, mi può dare una mano con il trolley? Sa vengo in palestra per curare la schiena e non mi conviene trasportare pesi". In realtà cosa abbia detto dopo la parola "ragazzo" non l'ho capito di preciso, la mia estasi ha raggiunto il culmine con quella parola, l'apogeo, il fastigio, l'acme, la sommità, la cima. E' anni che non vengo chiamato "ragazzo", è anni che i bastardelli brufolosi con cui entro in contatto per sbaglio, mi chiamano "signore". Per cui ho mostrato il mio sorriso a denti in poppa e via. Ho sollevato il trolley, l'ho portato in vetta e l'ho persino ringraziata. Io. "Grazie mille signora, buona giornata", le devo aver detto. Che voglia di botox. Nano nano.
(foto di Alessio Tini)

3 commenti:

Anonimo ha detto...

La mi scusi, ragazzo: dovrei spostare un paio di fioriere (piene) sul balcone... col mio mal di schiena...

penaepanico ha detto...

...meraviglioso... ahahahahahah

Gan ha detto...

E meno male. Che quando te lo dico io, che sei un pischellaccio, non mi credi mai.
E guarda che a te il Botox al massimo serve per le rughe sul palmo della mano. Hai presente no? Monte di Venere, monte di Giove, linea del cuore...