lunedì, luglio 23, 2007

Double pleasure

Da una parte ho il Golden gate. Dall'altra Alcatraz (ai tempi degli spagnoli Isla de los Alcatraces). Penso a cosa vorrei raggiungere prima. Ma ci vuole un nano secondo per capirlo. Vorrei che il mio mondo fosse circondato da acqua e isolato dal resto dell'umanità. Vorrei che il mio mondo fosse stracolmo di chi voglio io. I ponti uniscono, creano collegamenti incontrollabili. Mi fanno paura. Meglio Alcatraz. Lì, se non vuoi, non ti raggiunge nessuno. Ci sono arrivato dopo aver preso autobus a caso, seguando il mio senso di orientamento. Ci sono arrivato grazie a una donna, incontrata in una via isolata, che vedendomi con la guida in mano (la cartina l'ho comprata allo fine della giornata, odio le mappe piene di infomazioni da memorizzare) mi ha chiesto: "Can I help you?". E io: "Thanks. Realy I suppose that I'm far, but less or more can you tell me where is the right direction to te beach?". Mi guarda e mi dice: "Realy the beach is not close, is far. But if you take the bus number... and.... and...and..." E io: "Ok. Perfect. Defenetly. Of course". Al terzo "Of course", mi dice: "Ok, let's go. I go with you". E siamo saliti sulla sua sgangheratissima Volvo (il cassetto portaoggetti era attaccato con lo scotch). Mi ha fatto fare un giro turistico mentre mi spiegava tutto. Mi ha portato al Fort point, sotto il Golden Gate, poi mi ha fatto vedere il Palace of fine arts, costruito per l'esposizione del 1915, e poi siamo tornati indietro un pezzo e mi ha lasciato in spiaggia. Mi ha detto che il mio inglese è ottimo. Per farvi capire quanto sono generosi qui con gli italiani. Molto gentile. Certo, stava andando a trovare sua madre e capisco che è meglio portare a spasso un turista che annoiarsi con una vecchia signora americana con i bigodini in testa e la tinta fatta in casa. Ok. Arrivo in spiaggia dove ovviamente tira un'aria bestia e le persone in costume si contano su un dito. Però è tutto un pullulare di coppie, copie, cani e bambini. Dove le copie (in mano a gente adulta) sono quelle dell'ultimo libro di Harry Potter. Di cui non so, non voglio (e non importa) sapere il titolo. Quando morirà però ditemelo, che un cero alla Madonna lo accendo lo stesso. Mi sdraio, mi caccio nell'orecchie gli auricolari dell'Ipod, e leggo il mio libro in spagnolo. Sì, è un mio vizio: lingua, paese, argomento e mia presenza non coincidono quasi mai. Non ho ancora capito perché. In spiaggia ho scoperto il mio ultimo piacere: chiudere gli occhi e immaginarmi a San Francisco. Essendoci raddoppio il godimento. Che genio del male sono? two time nano
(nella foto Mika. Ho digitato su Google Alcatraz e mi è uscito (anche) "Mika, Alcatraz Milano". Mi ha fatto ridere).

5 commenti:

Anonimo ha detto...

anche quel coglione di Harry Potter si sposa e insemina qualcuna. comunque sono commossa dal racconto...deve essere meraviglioso tornare tra i vivi!!!

Gianluca ha detto...

belle queste avventure inaspettate. bello sognare sulla spiaggia. bello essere lontani, in vacanza. e auguri di buon compleanno. bonaventura.

Anonimo ha detto...

Amor mio, me imagino que estás todo bronzeado y guapísimo!!! quisiera verte!!!

ps:

Miguel Bose' portera' anche in Italia il suo nuovo disco 'Papito'. Sara' a Milano, al Datch Forum, il prossimo 5 dicembre. Per il momento sara' l'unica occasione di ascoltare dal vivo le nuove canzoni di Bose'. Sono intanto aperte le prevendite per il concerto sul circuito TicketOne. (Agr)

TENEMOS QUE IR JUNTOSSSSS!!!
your staggista velaina

Anonimo ha detto...

..sicuro che non fosse Azkaban?

Anonimo ha detto...

se la signora era di colore, aveva i rasta e occhiali tondi... allora è la stessa che incontrai io al golden gate e che continuo' ad insistere per portarmi al parco in cima alle colline :) dimmi che è lei...
besos