sabato, ottobre 22, 2005

Ragazzi della Casa

Elza Soares & Chico Buarque de Holanda cantano in sottofondo. Io mi sto preparando per uscire. Scrivo di ieri. Mi sto ingoiando nottate a base di house music e ore piccole, piccole come la mia sicurezza di passare l'inverno senza mecellarmi le palle. Dopo essere stato ad una festa di compleanno, vado con M. alla Casa 139 (in via ripamonti). Lei mi dice: "Ciao andiamo a casa". Io saluto i miei amici al grido di: "Vado alla Casa". Qualcuno sbigottito pensa che sia ricominciato Il Grande Fratello. M. è l'unica che ha capito e mi dice: "Scusa, ma io vado a casa mia". I miei ormoni all'unisono mi sussurrano: "Starà scherzando?". Io due secondi dopo la guardo e le dico: "Starai scherzando?". In15 minuti siamo alla Casa 139. C'è poca gente ma ci basta per commentare: "Perché il sindaco di Milano non chiama tutti i cittadini per decidere chi deve procreare e chi no. Quanta gente cessa c'è in giro che sforna a sua volta altri cessi?". Bisogna mettere la mani avanti ed aiutare le nuove generazioni. Altro che buco dell'ozono. Beviamo, scrutiamo, salutiamo, ci ritiriamo. Come un maglione di lana lavato a 60 gradi. Addio per sempre globo terrestre. Io a questo punto sono Lula (non Lola, D. non è un refuso) Pace Fortune e mi dico: "E' un mondo crudele senza pietà che nasconde dentro di sé un cuore selvaggio". Ore 2. M. è a casa, io passo davanti al Plastic e vedo un nugolo di gente in attesa di entrare. In un battibaleno parcheggio l'auto e sono in fila anch'io. La mia malsana bulimia di buio e luci soffuse non si fa controllare. Mi piace e non ci posso fare nulla. E infatti non faccio nulla. All'entrata mi dicono: "Solo?". E io rispondo: "Sì, solo". A quel punto mi chiedono: "Ma sei in qualche lista?". E io: "Sì, della spesa". In effetti un po' in vendita mi sento.
(nella foto, Laura Dern e Nicolas Cage in Cuore Selvaggio, 1990)

Nessun commento: