Insaziabile di piercing... Grazie rinocriceto.
"Ha lasciato lo spettacolo per la famiglia e non se ne pente, ma dopo 27 anni Gloria Guida ha voglia di tornare al lavoro, magari al fianco di suo marito, Johnny Dorelli, di cui ha prodotto il primo dvd, 'Swinging live', che segue il successo del cd 'Swingin", arrivato alle 150 mila copie vendute". (Ansa, 27 ottobre 2005).
Ho un amico che lavora a Vanity Fair. E' a lui che ho chiesto tempo fa di farmi intervisatre la Bertè. Ed è lui che mi ha detto lo propongo al mio direttore. Dopo due giorni mi dice: "Mi ha detto il mio direttore che della Bertè se ne fotte". Domani su Vanity esce un'intervista, con servizio fotografico, della signora Borg. Il backstage è da vedere. Merita. Anche perché la si vede bella e vestita da Dio. Fra ti amo lo stesso...
Su la Repubblica di oggi Fabio Mussi dei ds dice di Cofferati: "Meglio Schwarzy di Sergio", qualche pagina più avanti leggo: "Rosa, cambiò la storia restando seduta" e io la invidio da morire perché la vedo a casa, tranquilla, senza ansia, senza angosce che fa la rivoluzione al telefono, senza, soprattutto, faticare. Tre pagine dopo guardo la pubblicita di Psychologies, il mensile di Hachette che parla di pippe mentali e ci vedo in copertina Lilli Gruber, a pagina 60 Madonna che grida ai quattro venti: vorrei essere la vicepresidente di Hilary (e io vorrei essere il suo stagista, di Madonna, intendo) e vicino la Monica Bellucci che dichiara. "In fondo prostitute lo siamo un po' tutte". E punto. Poi, apro el Pais e nella rubrica Gente mi trovo la Carrà che balla con Maradona. Leggo nella didascalia: "Diego Armando Maradona con la cantante Raffaella Carrà durante el programa de television que presenta el ex futbolista en Argentina. Tambien parteciparon la cantante Bebe y elportero German Mono Burgos". E il sorriso mi è tornato sulle labbra.
Arrivo al lavoro. Mi siedo. Accendo il computer, guardo subito la posta elettronica. In ordine mi arrivano mail dal Rocket (www.therocket.it), dal blog di Beppe Grillo (www.beppegrillo.it) e dallo Space di Ibiza (www.space-ibiza.es). Poi, le anteprime di Eva 3000, una barzelletta di Chicco e un comunicato stampa del Food & beverage manager al Cervo Hotel. Nel pomeriggio mi aspetto un messaggio da Topolino, dai 7 nani che mi mandano una foto di Biancaneve mentre fa la doccia, e da Sylvie Lubamba (nella foto, vista dal dietro) che mi chiede di ricaricarle il cellulare. E io che sogno da anni un bel messaggio che cominci più o meno così: "Ti ho visto un mese fa e non ti ho più dimenticato. Penso a te tutti i giorni... sei l'uomo della mia vita", etc etc etc. La posta elettronica non serve a questo? Uffa.....
Qualcuno mi spieghi perché: Aldo Rizzo quello di Markette, il programma di Chiambretti, ha cambiato parrucca, non è più biondo ma è moro.
Sabato mi chiama I. e mi dice: "Vieni al Billy con un mio amico?". Io accetto anche se è da più di un anno che non metto piede in quel posto di corpi sudati e cervelli flippati. Dopo una serata al Gasolina, una al Plastic e una al Billy mi sento un po' come Gesù Cristo: uno e trino. Ora non mi manca che concentrarmi sulla resurrezione (sulle acque ho già camminato quest'estate in Israele). La discoteca non è così affollata come me la ricordavo. Saluto i quattro gatti che conosco. In tempi diversi due patelle mi si appiccicano addosso. Io sorrido, mi sento bello come Brad Pitt. Ad un certo punto I. mi indica un tizio e mi dice: "Non male vero?". Io lo guardo e annuisco. Poi I. aggiunge: "Gli devo dire qualcosa di te?". Tre minuti dopo ci stiamo baciando. Al secondo bacio mi dice: "Fumato troppo?" e se ne va. Penso: "Allora è vero che gli uomini sono diventati dei bambini e se le donne prima giravano con i preservativi nella borsetta ora girano con le caramelle". Ma sento Angeline che mi chiama….E insieme ci ributtiamo nella bolgia di menti infrante e bocche al sapore di menta. Have a nice week guys….
Elza Soares & Chico Buarque de Holanda cantano in sottofondo. Io mi sto preparando per uscire. Scrivo di ieri. Mi sto ingoiando nottate a base di house music e ore piccole, piccole come la mia sicurezza di passare l'inverno senza mecellarmi le palle. Dopo essere stato ad una festa di compleanno, vado con M. alla Casa 139 (in via ripamonti). Lei mi dice: "Ciao andiamo a casa". Io saluto i miei amici al grido di: "Vado alla Casa". Qualcuno sbigottito pensa che sia ricominciato Il Grande Fratello. M. è l'unica che ha capito e mi dice: "Scusa, ma io vado a casa mia". I miei ormoni all'unisono mi sussurrano: "Starà scherzando?". Io due secondi dopo la guardo e le dico: "Starai scherzando?". In15 minuti siamo alla Casa 139. C'è poca gente ma ci basta per commentare: "Perché il sindaco di Milano non chiama tutti i cittadini per decidere chi deve procreare e chi no. Quanta gente cessa c'è in giro che sforna a sua volta altri cessi?". Bisogna mettere la mani avanti ed aiutare le nuove generazioni. Altro che buco dell'ozono. Beviamo, scrutiamo, salutiamo, ci ritiriamo. Come un maglione di lana lavato a 60 gradi. Addio per sempre globo terrestre. Io a questo punto sono Lula (non Lola, D. non è un refuso) Pace Fortune e mi dico: "E' un mondo crudele senza pietà che nasconde dentro di sé un cuore selvaggio". Ore 2. M. è a casa, io passo davanti al Plastic e vedo un nugolo di gente in attesa di entrare. In un battibaleno parcheggio l'auto e sono in fila anch'io. La mia malsana bulimia di buio e luci soffuse non si fa controllare. Mi piace e non ci posso fare nulla. E infatti non faccio nulla. All'entrata mi dicono: "Solo?". E io rispondo: "Sì, solo". A quel punto mi chiedono: "Ma sei in qualche lista?". E io: "Sì, della spesa". In effetti un po' in vendita mi sento.
"Costantino Vitaliano e' in arrivo sull'Isola dei famosi. L'ex tronista di "Uomini e donne" prendera' il posto di uno dei concorrenti, Sandy Marton e Al Bano, che per motivi diversi hanno abbandonato l'Isola dei Famosi. Costantino raggiungera' cosi' Daniele Interrante, suo "collega" a "Uomini e donne" oltre che nel film "Troppo belli": Daniele, tra i concorrenti dell'Isola, e' pero' in nomination e potrebbe uscire mercoledi' prossimo durante la puntata del programma. Domani, comunque, Costantino dovrebbe partire da Malpensa per raggiungere l'isola di Samana'".(Adnkronos)
"...forse un giorno capirò dove è stato che ho sbagliato e mi perdonerò". Ma non è questo il tema. Interno Gasoline 2 parte. Arrivo verso l'una con D. il mio amico che lavora con V. e che imita da Dio. Entriamo, scendiamo i soliti scalini che portano all'inferno (di cui post sotto), ma in realtà si tratta di un paradiso scuro come il caffè della Lavazza. Di infernale non c'è nulla. A parte me alla fine della serata. Verso le tre incontro un tipo. Mi guarda, lo guardo, mi si avvicina, mi avvicino, allunga una mano, lo lascio fare, mi morsica un orecchio, ed è proprio quello con il piercing, mi fa un male cane, ma mica posso dirgli che me lo sono fatto solo due mesi fa (avendo io 107 anni suonerebbe ridicolo). Ci sussurriamo le nostre generalità mentre i nostri fianchi ondeggiano a ritmo di musica. Arriva un suo amico (o forse è lui, non mi ricordo) e mi infila in bocca un quarto (o terzo, o metà non ho capito) di qualcosa che secondo me è bicarbonato visto che non mi fa nessun effetto. Io ingollo. Sono un signore. Il suo amico (cesso, naturalmente rispetto all'altro che non era male) mi si piazza davanti, mi offre da bere, e mi parla non so di che cosa. L'altro nel frattempo, e qui scivoliamo nel dramma, si mette a baciarsi come un forsennato con uno dall'aspetto inguardabile. E' troppo. Drogato e rifiutato: no. Puttana eva: no. Anche io voglio i miei 10 minuti di Lapo-dance. Con l'ormone a mille mi precipito al bancone e ordino un altro gin tonic. Con lo sguardo controllo i due. Du viti e du bulloni se sarebbero avvitati con più difficoltà. Depresso mi rimetto in pista. Si presenta un altro roito che conosco e mi saluta. Vuole baciarmi sulla bocca. Ma io che mi sono calato il bicarbonato controllo la situazione e devio sulla sua guancia. Se ne va. E ritorna, in mimetica da guerra, il mio sense of houmor. Insieme vogliamo distruggere gli astanti, ballanti e danzanti. Adocchio un tipo interessante, mi giro un secondo per salutare un altro mio amico e quello comincia a baciarsi con un altro cesso lì vicino. Penso: "Ma che tristezza sono questi qui". Dopo un secondo correggo il mio pensiero. "Ma che tristezza sono io...". Altra corsa al bancone, altro giro. Bevo e torno a dimenarmi. Sono le 4.30. Sto per uscire. Ma un attimo prima di incamminarmi verso le scale un tipo semi inguardabile mi si avvicina e dice . "Sei bravissimo, ti posso toccare". Gli dico. "Ma che me tocchi...", e nel frattempo ha già allungato la mano sul mio pacco. Io (da signore) sorrido, gli prendo il braccio e gli allontano la mano. Lui mi saluta se ne va, dopo dueminutidue ritorna. "Ti prego, lasciati toccare ancora....". E io di nuovo: "Ma che me tocchi....". E di nuovo gli prendo il braccio e gli allontano la mano. Sfinito lascio il Gasoline alle mie spalle. Sono sul marciapiede, accendo una sigaretta e mi cade l'occhio su due tizi che si baciano. Uno di questi è un tizio orendo che conosco. Non posso farcela. Sono disfatto. Il mio sense of houmor depone le armi. Tre parole mi ronzano in testa. Una è perché. Le altre due non si possono dire....
I carabinieri insieme alle forze di polizia di Argentina, Spagna e Francia, stanno eseguendo diversi arresti per associazione finalizzata al narcotraffico internazionale. A Moron, nei pressi di Buenos Aires, è stata individuata la raffineria dell'organizzazione che risultava ufficialmente essere un magazino per la raccolta di carbone vegetale da esportare. In Spagna sono stati identificati i magazzini della droga, e sono stati sequestrati oltre 1.500 chilogrammi di cocaina e arrestate 35 persone all'estero e 25 in Italia. Fra i 31 arrestati del blitz dell'altra notte, che ha portato anche al sequestro fra Spagna e Italia di 1.200.000 euro, ci sono anche i figli della contessa Garavaglia di Milano (nella foto con il rottame Rocco Casalino): Leopoldo Bernardino Ulivieri, 26 anni, considerato il cassiere dell' organizzazione e bloccato ad Ibiza, e Marco Morgan Ulivieri, 33 anni, residente a Milano. (Ansa).
«Vorrei avere il coraggio di buttarmi in questa storia come non ho fatto finora». Edoardo mi parlava precipitoso in attesa di una mia risposta.
Ma l'exstension di Alba Parietti quanto lunghe sono? Loredana Lecciso cosa ha attaccato alla testa, l'autostrada del sole? Al Bano, per tingersi i capelli, utilizza Grecian 2000? Ezio Greggio ha il parrucchino dei Simpson? Sophia Loren si cotona i capelli con il reattore di un Jet? Maria De Filippi fa lo shampoo una volta al mese? Milly Carlucci quante parrucche ha? Alessia Marcuzzi al posto della frangia ha un ondulato in vetroresina? Anna La Rosa utilizza lo scalpo (tinto di rosso) della Charlie's Angles Jaclyn Smith? Sabrina Ferilli ha un ologramma invece della chioma? Daria Bignardi utilizza le zazzere scartate dalla Carlucci? E soprattutto perché non abbattete la Perego? (nella foto, Jaclyn Smith)
Mi arriva una e-mail il cui oggetto dice: just married. La apro e trovo le foto di I. di rosso vestita con tanto di bouquet in mano. E' a Las Vegas e si è appena sposata. Le rispondo immediatamente chiedendole: "Ma è vero?". E lei mi dice: "E certo! Che, non si vede? Ma non ti preoccupare, io sono sempre la stessa deficiente di sempre. Baci". E vedendola nella limousine come le si può dar torto? Grande I., sei bellissima
Interno Gasoline Milano. Bella gente, bella musica, metà Plastic che mi guarda, metà umanità che non sa dove trascinare le ossa, e nel dubbio decide di fare una rampa e mezza di scale verso l'inferno (il Gasoline è sottoterra). Sorrisi smaglianti, corpi strizzati in abiti varipiniti, braccia protese verso altre storie danzanti lì di fronte. Il tutto tra strette di mani, baci e frasi di cortesia vestite fetish da sciorinare nella notte milanese. Seduto su un divano in similpelle, tra cubetti di ghiacchio erroneamente versati, penso: "sto ricadendo nel baratro, ma non mi ricordo quale". E mentre l'acqua mi tocca, il mio cuore si congela.
(E' la poesia citata in quattro Matrimoni e un funerale)
Credo di essere tra i pochi ad amare l'Isola dei famosi 3. Ieri mi ha lasciato basito il pippone della Ventura ad Al Bano che continua a rappresentare, nonostante due matrimoni lacerati, figli ovunque che lo ignorano, un ex moglie che appena può non lesina critiche all'uomo di Cellino, il maschio italico per eccellenza. Il dubbio che sia una grande testa di cazzo (cosa che emerge palesemente durante questa edizione dell'Isola) non sorge a nessuno? Ieri il governo ha detto no alle quote rosa, e Al Bano è la rappresentazione triste e macilenta di questo maschilismo ormai radicato anche nel petto (siliconato) delle donne. Che è la fine dell'inizio.
Luca quella sera si fermò a dormire. Samantha lo avrebbe aspettato a casa verso le 12 del giorno dopo per andare a mangiare da sua madre e ritirare i loro due figli che avevano passato il fine settimana dai nonni. Tramortiti dai fumi dell’alcol quella sera io e Luca facemmo per la prima volta l’amore. Quella sera tra i fumi dell’alcol Luca mi disse che era da anni che aveva sognato questo momento e che non aveva mai avuto il coraggio di dirmelo, neppure per scherzo. Da come si sera comportato, nonostante i miei vaghi ricordi, non era sicuramente la prima volta che si portava a letto un uomo. Anzi, mentre stavamo facendo l’amore mi resi conto che Luca di uomini ne sapeva più di me. Precipitai nello sconforto più totale. Io avevo passato gli ultimi quattro anni della mia vita con Javier ricostruendo un microcosmo dove noi due eravamo gli abitanti unici. Avevamo abbellito il nostro mondo di date da ricordare ed esperienze da condividere insieme, di regali comprati per festeggiare gli anniversari e di commenti che ci facevano compagnia quando rientravamo dal cinema. Questo era il nostro universo, la nostra vetrina attraverso la quale gli altri avevano accesso a noi. Poi, più il là dei vetri, oltre lo spazio visibile dal marciapiede c’erano le cose più nascoste. Le più intime: le nostre manie, i nostri vizi, le nostre fragilità, le nostre paure. Un microcosmo minuscolo formato da due scomparti diversi, abitato da due individui incapaci di accorgersi cosa stava succedendo oltre quel vetro se guardato da un’opposta prospettiva. Bastava avere il coraggio di affacciarsi, di voltare le spalle a quello che si era costruito dentro per rendersi conto che oltre la cortina adamantina c’erano cuori che pulsavano, anime recalcitranti in cerca di un po’ di comprensione, corpi disperatamente bisognosi di farsi vedere per assicurarsi un senso. Javier mi aveva fatto diventare il centro della sua galassia, lui era il mio sole, con i suoi solstizi e le sue maree lunari. Sparendo dalla circolazione aveva imploso questo sistema e mi aveva scagliato come un meteorite sul pianeta degli altri che a turno entravano in contatto con la mia orbita, ormai ridotta a brandelli. Era come se per quattro anni la massa di gas e metallo fosse esistita esclusivamente per salvare i suoi autarchici due abitanti e non avesse la forza di ospitare nessun altro fuori di lì. Era come se per quattro anni la massa di gas si fosse comportata come un gigantesco preservativo capace di difenderci dalla violenza degli altri. E adesso che la gomma di era decomposta tutti i batteri presenti nell’aria erano pronti a colpirmi. Uno di questi si chiamava indifferenza. L’indifferenza a chi, come Luca, viveva fuori da quella bolla incantata chiamata Alberto e Javier.
Leggo ieri sul giornale di un tale David Teniers (chiamato Teniers il giovane) pittore fiammingo nato nel 1610, autore di più di mille opere, tra cui "El archiduque Leopoldo Guillermo en su galería de pinturas de Bruselas" (1647, Museo del Prado, Madrid), dove immortala tutti i quadri che l'arciduca possedeva. I critici lo hanno definito come una delle prime rappresentazioni iconografiche di un catalogo. A quel punto mi sono chiesto: "Ma io, quando ho cominciato a catalogare nella mia mente cose e persone?". Del tipo: questa mi interessa, questa no, questa cosa è bella, questa è orrenda, questa serata è stata interessante, questa noiosa, qui mi sono divertito, lì no, questo ispira, questo no, lei è una donna meravigliosa, lui è un uomo stupido. E soprattutto mi sono chiesto: "perché, come tanti Postalmarket, dobbiamo catalogare tutto e a tutti i costi?".
Stamattina durante il percorso casa-lavoro, consueto appuntamento telefonico con la mia amica. Tema della telefonata: il mio blog. Che per il mio egocentrismo significa iniziare la settimana alla stragrande. Ma il punto è un altro. Capitiamo sull'argomento commenti che non ci sono. Mi dice. "Secondo me è perchè non fai domande e chiudi sempre con qualche battuta del cazzo che intimorisce chi legge". E io ho aggiunto, sempre per ossigenare il mio ego (Enzo Paolo Turchi lo fa con i capelli) . "Vuoi dire che siamo troppo simpatici? ". "Ma sì", mi dice, "in fondo la gente non ha voglia di sbattersi, di pensare, legge e chiude". A questo punto le dico: "Ma perché dobbiamo sempre pensare che siano gli altri che in fondo sbagliano". Perché?
C'è una vasta letteratura e aneddotica sull'importanza dei segni e per rendere la cosa estremamente semplice la riassumo citando quella baraccata di libro di Paulo Choelo l'Alchimista. E cioè che il raggiungimento di una concordanza totale con il mondo è possibile grazie alla comprensione di quei "segni", di quei segreti che è possibile captare solo riscoprendo un linguaggio universale fatto di coraggio, di fiducia e di saggezza che da tempo gli uomini hanno dimenticato. Per essere ancora più semplici: quando il cielo è a pecorelle cosa significa? Che ci sarà acqua a catinelle. Un segno. Per cui se i segni, ben interpretati, ci permettono di raggiungere una conoscenza più profonda di noi stessi e della natura umana il mio brufoletto all'inguine, come lo devo interpretare?
... fai merenda con Girella. "Sono molto soddisfatta": cosi' l'assessore ai Servizi Sociali della Provincia di Verona Maria Luisa Tezza ha commentato la decisione dell'istituto di autodisciplina pubblicitaria di Milano di vietare la diffusione delle immagini relative alle fotografie di Oliviero Toscani per la campagna pubblicitaria della casa di moda Ra-Re, che lei stessa aveva ripetutamente segnalato all'Istituto. "Bisogna impedire la divulgazione di pubblicita' volgari e contrarie alla morale", dice Tezza. "Mi riferisco in particolare", aggiunge, "all'esigenza di tutelare i piu' piccoli, in quanto certe immagini rappresentano un pericolo per l'educazione e l'immaginario dei minori. Gli scatti di Oliviero Toscani per la casa di moda Ra-Re sono diseducativi, provocatori e sicuramente volgari. Per questo motivo ci siamo rivolti con insistenza all'istituto di autodisciplina pubblicitaria che, con mia grande soddisfazione, ha deciso di sospendere la diffusione di tale pubblicita"'.(Ansa 5 ottobre 2005).
Lucia mi hai aperto un mondo. Mi riferisco a Lucia Corna giornalista autrice dell'articolo di Io donna (in allegato oggi con il Corriere). Titolo del pezzo (a pagina 121): "Se un quarto d'ora vi sembra poco". Tema: orgasmo, clitoride, primo vibratore e quant'altro. Leggo: "Dodici minuti all'anno di estasi materassabile....sono il risultato di un calcolo molto semplice: considerato che un orgasmo dura dieci secondi e che, in media, facciamo sesso poco più di una volta alla settimana, ecco che le nostre 72 volte all'anno ci garantiscono quel quarto d'ora scarso di piacere fisico puro". Più avanti: "Se vi piacciono le cifre, pensate che un uomo, in tutta la sua vita produce in media 60 litri di liquido seminale, circa il pieno di una golf. E che la vitamina C contenente in una sola eiaculazione potrebbe coprire il fabbisogno medio consigliato dal ministero della Sanità". E ancora. "che i primi vibratori furono messi in commercio negli Usa a fine Ottocento dalla Weiss, nota marche per macchina da cucire, e pubblicizzati sulle riviste femminili di allora come rinvigorenti". Per cui penso:
Avevo reagito come sempre, tirando fuori tutta l’aggressivita’ che avevo, masticando il mio dolore ancora caldo e tremante per trasformarlo in una poltiglia senza sapore ne odore, tanto fine e trasparente da non essere percepita dagli altri. Era la morte. Quella di Javier. Ma il problema era proprio questo. Gli altri soffrivano perché lui se ne era andato per sempre, io perché ero rimasto solo per sempre. E di conseguenza anche il mio dolore nella sua mediocre realtà da quelli che mi circondavano non veniva capito. Come se avessero paura di scoprire quello che c’era davvero dentro di me, quanto egoismo si celava dietro i miei sorrisi compiacenti e i miei ricordi incatenati alle immagini di sempre: io solo, io con Javier, io di nuovo solo. Avevano paura di sapere che la natura umana era lì a pochi passi da loro, abituati alla compassine, alla pena, alla tenerezza e alla commiserazione. Tutte cose che io non sapevo neppure cosa fossero. Eppure la natura umana era davvero lì ad un passo da tutti. Appicicata a me.
Sabato è morto il padre del Valium, Leo Sternbach: aveva 93 anni e nel '63 inventò la pillola con la quale voleva regalare la serenità al mondo. Una specie di Padre Pio senza stigmate, ma con il benzodiatepine nelle vene. Diceva quando veniva attaccato: "Troppa gente sembra non tenere presente quanti suicidi sono stati evitati e quanti matrimoni salvati dalla mia pillola". Per i secondi chissenefrega.... per i primi...beh grazie Leo.
Punto A. Ho deciso di non prendermela più per tutto e per niente e di essere molto più transigente.