sabato, settembre 17, 2005

Te ghè inscì de cur

La cosa che dovete fare è semplice: rimanere chiusi in casa, al sicuro da tutti quelli arrivati con gommoni, piena, valigie di cartone, sogni del cassetto, frecce del Sud, and so on…Tanto voi adorate le vostre case (anche se sognate tavernetta e camini) quasi sempre “in centro”, “piccole ma con spazi ben sfruttati”, “comode perché vicino a tutto”. Chissà come fate ma voi siete sempre vicini a tutto. Mah. State a case, dicevo, e organizzate cene tra amici. Approfittatene ora che tornati dalle vacanze potete offrire le vostre salse nostrane comprate in Valtellina che il tale montanaro che parla con quell’accento strano “persona semplice ma davvero squisita ha preparato solo per voi”, i pesti fatti in casa acquistati in Liguria a peso d’oro “ma si può fare è talmente bella la Liguria”, i sottoaceti del sud “che come sono buoni lì, da nessun’altra parte. Pomodori di una dolcezza e poi figurati, lì costa tutto due lire, gli dai 15 euro e ti porti via il bancone”. Cene che vi assicurano altri tir di complimenti quando nei giorni seguenti racconterete ai colleghi di lavoro quanto i vostri ospiti fossero deliziati dalle vostre prelibatezze. E giù una caterva di “anch’io l’ultima volta che sono stato in Sicilia ho comprato dei cannoli, di una bontà, ma di una bontà, con la ricotta che si scioglieva in bocca e…”. “Beh, ma le mozzarelle in Puglia. Cioè, hai idea che sono talmente fresche che si sciolgono a guardarle. Altro che quelle che compriamo a Milano. E poi, cosa le avrò pagate? 2 euro? Niente”. “Sì però poi al ritorno con tutti quei grassi che si mangiano bisogna subito mettersi a stecchetto, altrimenti la bufala diventi tu non la mozzarella”. Risate generali e sguardi di compassione verso l’invidiosa che fa la spesa alla Lidl perché deve pagare la casa a schiera comprata a Milano3 (con caminetto e tavernetta, etta etta etta, ma va bene lo stesso) e non prova da anni “cose che si sciolgono in bocca". Poverina. Senza parlare della sera quando al bar per l’ape(ritivo), che fa schifo e pagate più dell’intera dispensa che vi fate quanto scavalcate la circonvallazione esterna (a voi basta oltrepassare quella per dire che siete stati al mare, in montagna, in collina e in pianura indifferentemente), ma guai se vi lamentate una volta, potete raccontare di quanto i vostri colleghi siano rimasti meravigliati del racconto della vostra ultima cena. A cui, peccato, non segue mai la crocifissione. E anche lì badilate di banalità e luoghi comuni che raccogliete tronfi, tra un drink e l’altro da 10 euro l’uno, appunto. Ma Milan l’è Milan, l’è minga come in quei posti dove “tutto è buonissimo, freschissimo, deliziosissimo e si paga pochissimo ma …” E via con un’altra rotativa infinita di nulla. Ma va bene così. L’importante è che continuiate a godervi le vostre case il più possibile. Tra l’altro comincia l’inverno. Brrrrr che voglia di caminetto…. (Nella foto, L'ultima cena di Leonardo da Vinci)

Nessun commento: